Tre serate in programma al Teatro di Gries di Bolzano, con altrettanti protagonisti di primo piano dell’attuale panorama alpinistico internazionale, sia in ambito alpino che himalayano: i fratelli Riegler, Simone Moro e l’alpinista non vedente Andy Holzer sono ospiti dell’edizione bolzanina del Trento Film Festival. E dal 1 al 10 ottobre Montagnalibri, ospitata al Museion.
Martedì 1° ottobre, Teatro di Gries, ore 21.00: In vetta ad un sogno (Simone Moro)
In questa serata che ha lo stesso titolo del suo ultimo libro uscito a giugno per Rizzoli, Simone Moro ripercorre vent’anni di spedizioni in Himalaya, anni di grandi soddisfazioni ma anche di difficoltà e di rinunce. Il suo è un lungo viaggio di avvicinamento, dalle Alpi bergamasche fino in cima al sogno di raggiungere la vetta più alta della Terra e realizzare il suo destino di alpinista sulla scia dei grandi del passato.
Nel corso della serata sarà proiettato il documentario “Exposed to dreams”, per la regia di Alessandro Filippini e Marianna Zanatta, che racconta il tentativo nella primavera 2012 di Simone e Denis Urubko di concatenare per la prima volta l’Everest con il vicino Lhotse. Un tentativo sfumato quando a quota 7500 metri Simone Moro si è trovato incolonnato verso il Colle Sud in una fila infinita di alpinisti che si rifiutava perfino di lasciarlo passare. E’ la fotografia impietosa di quello che è diventato l’alpinismo himalayano ai nostri giorni: ancora avventuroso come negli anni delle prime spedizioni, oppure nulla più di una nuova forma di turismo estremo?
Venerdì 4 ottobre, Teatro di Gries, ore 21.00: Dreamcatcher (Florian Riegler)
In 80 minuti molto avvincenti “Dreamcatcher” narra della vita tra verticale e terra ferma, tra pericolo e sicurezza e tra cielo e terra dei fratelli Martin e Florian Riegler. Brevi filmati, riprese spettacolari e immagini impressionanti ci propongono le imprese del più giovane dei due fratelli Riegler, Florian. Un viaggio nei Paesi più disparati del mondo, nei posti più belli del suo Paese d’origine raccontando alcune delle avventure più emozionanti degli ultimi anni: prime ascensioni di vie di arrampicata nelle Alpi fino al decimo grado di difficoltà; la salita della cascata più difficile in arrampicata mista. Anche alcune recenti spedizioni: in Pakistan, per esempio, dove i fratelli Riegler, durante la prima ascesa del Darwo Chook insieme a Simone Moro, arrivarono a toccare i propri limiti. E ancora la prima ripetizione invernale della via “Schachmatt” sul Gran Zebrù, quando Florian soffrì di congelamenti, e i fratelli Riegler riuscirono a compiere una delle vie più difficili arrampicate su ghiaccio del vecchio continente.
E ancora li vedremo arrampicare sulle pareti più famose delle Alpi utilizzando attrezzature rigorosamente d’epoca, ma anche in Spagna, dove Florian ha accompagnato il fratello nel tentativo di scalare due pareti in un solo giorno, cosa che è stata possibile ricorrendo al base jump che ha reso molto rapida la discesa.
Mercoledì 9 ottobre, Teatro di Gries, ore 21.00: Gioco di Equilibrio (Andy Holzer)
Quando si è alpinisti ad alto livello le strade che si possono seguire sono molte: c’è l’alpinismo esplorativo e c’è l’alpinismo himalayano. Tra le diverse collezioni di cime a cui gli alpinisti possono ambire ci sono tutti gli 82 quattromila delle Alpi, ci sono i 14 ottomila e poi ci sono le Seven Summits, le montagne più alte di ciascun continente. Un obiettivo di tutto rispetto. All’austriaco Andy Holzer manca solo una cima per completare questa collezione, la più ambita da tutti gli alpinisti di rango, proprio quell’Everest che Hillary e Tenzing conquistarono esattamente sessant’anni fa. C’è però una cosa che va precisata: Andy Holzer è cieco dalla nascita, il che non gli ha impedito di raggiungere i suoi obiettivi, di vivere pienamente la sua vita e diventare un ottimo alpinista trasformando il suo handicap in una opportunità. Perché in fondo non serve vedere le montagne, basta “sentirle” per poterne vivere tutte le emozioni.
Andy Holzer può cogliere tutto del paesaggio che lo circonda in quanto i suoi sensi – l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto – gli forniscono informazioni sufficienti per assemblare una precisa immagine del mondo, come ha dimostrato nelle sue spedizioni sulle vette più alte della Terra.
“Il cervello non sa che tu sei cieco, spiega Holzer, il cervello è sensibile come per un vedente. Io mi affido al 100 per cento agli altri sensi, ma è la scienza che ha dimostrato come la vista sia il meno affidabile dei sensi e del resto due persone perfettamente vedenti non vedono e non sentono neppure loro le stesse cose”.
Quando Andy Holzer ha provato a spiegare tutto questo in un libro, “Gioco d’equilibrio”, ha conquistato la vetta delle classifiche di vendita in Germania e Austria diventando un vero caso editoriale. Un libro che prescinde dall’essere un racconto di alpinismo per diventare il racconto diretto della sua vita. Nel corso della serata oltre a filmati e immagini dello stesso Holzer sarà proiettato anche il documentario di Heinz Zak “Die Blinde Seilschaft”.
Tutte le informazioni su www.trentofestival.it
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