Friuli Venezia Giulia in zona arancione da lunedì: cosa cambia per lo sport? Le novità sono parecchie e riguardano il divieto di uscire dai confini del proprio comune di residenza o domicilio.
Dopo tanto tempo in zona gialla, anche in Friuli-Venezia Giulia aumentano le restrizioni anti Coronavirus: da lunedì la regione del Nord-Est entrerà in zona arancione per via dell’incremento dei contagi dell’ultima settimana (823 nuovi casi registrati oggi). A stabilirlo è l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza. Il nuovo colore del Friuli Venezia Giulia, così come quello della Campania (dalla zona arancione alla zona rossa) e del Veneto (dalla zona gialla alla zona arancione), avrà valore da lunedì 8 marzo per almeno due settimane, salvo un peggioramento della situazione epidemiologica che implicherebbe un passaggio in zona rossa dal 15 marzo.
In zona arancione, come specifica il nuovo Dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, non è possibile uscire dal proprio comune, perciò le novità per gli sportivi saranno parecchie: ecco quali.
Friuli Venezia Giulia in zona arancione da lunedì: cosa cambia per lo sport
Da lunedì, in Friuli Venezia Giulia non sarà più possibile uscire dal proprio comune per fare attività motoria (una passeggiata) o attività sportiva (una corsa, un giro in bici). Per fare un esempio: chi abita a Trieste, in teoria, non può andare a Tarvisio a fare una ciaspolata in montagna (attività consentita, ma solo nel comune).
Durante l’attività motoria è obbligatorio indossare la mascherina e mantenere una distanza di 1 metro dagli altri, mentre per l’attività sportiva non è obbligatoria la mascherina (ma bisogna mantenere 2 metri di distanza). In zona arancione, per uscire a correre (o a fare qualsiasi tipo di attività sportiva) non è obbligatoria l’autocertificazione.
Nelle FAQ del Governo riferite al Dpcm di gennaio (che da domani non sarà più valido) è specificato che, in zona arancione, ci sono due eccezioni che consentono di fare sport fuori dal comune: praticare un’attività sportiva “non praticabile” nel proprio comune (ad esempio, per raggiungere il centro sportivo di un comune limitrofo) o praticare un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta) in un altro Comune, “purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza”.
Tuttavia, le FAQ rivolte al Dpcm di marzo non sono ancora state pubblicate, dunque queste due eccezioni non possono definirsi ufficialmente confermate.
Va specificato inoltre che è possibile uscire dal proprio comune (anche per fare sport) qualora questo dovesse avere meno di 5.000 abitanti: in questi casi è obbligatorio rimanere nel raggio di 30 chilometri dai confini del comune. In zona arancione sono aperti i centri e i circoli sportivi, ma restano vietati gli sport di contatto a livello amatoriale.
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