La seconda settimana del Giro d’Italia 2017 prende il via da Foligno, località tipica caratteristica di una regione come l’Umbria ricca di luoghi da visitare e dove fare attività all’aria aperta come la Cascata delle Marmore, la Valnerina, i Monti Sibillini.
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Le tappe Appenniniche tra Umbria, Toscana ed Emilia Romagna
Dall’Umbria alla Toscana fino a Firenze dove è prevista la partenza dell’undicesima tappa che porterà la corsa rosa, attraversando l’Appennino, nella vicina Emilia Romagna. La tappa fiorentina prevede la partenza da un luogo simbolo per il ciclismo italiano, Ponte a Ema, un piccolo centro proprio accanto al capoluogo toscano, piccolo, ma luogo di nascita di un grande del ciclismo italiano: Gino Bartali. Da Ponte a Ema il ‘Ginettaccio’ ha spiccato il volo per scrivere le più belle pagine di storia dello sport italiano. Tre Giri d’Italia, due Tour de France, quattro Milano-Sanremo e tantissime altre classiche. La sua rivalità con l’altro mito del ciclismo, Fausto Coppi, ha diviso l’Italia sportiva nell’immediato dopoguerra. Morto nel 2000 nella sua Firenze, nel 2013 è stato dichiarato ‘Giusto tra le Nazioni’ per la sua attività a favore degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.
Le tappe in Piemonte del Giro d’Italia 2017
Dopo due tappe in terra emiliano romagnola, la carovana del Giro approda in Piemonte, dove, sabato 20 maggio, è in programma la Castellania-Oropa, partenza e arrivo in due luoghi legati ad altri due miti del ciclismo italiano: Fausto Coppi e Marco Pantani. Castellania, piccolo comune italiano in provincia di Alessandria, sfiorato dal torrente Scrivia, deve la sua fama geografica alla nascita di quello che può considerarsi uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi: Fausto Coppi. “L’Airone” da Castellania, dove la sua casa natale oggi è un museo a lui dedicato, ha aperto le sue lunghe ali per vincere tutto ciò che era possibile nell’epoca d’oro del ciclismo. Cinque Giri d’Italia, due Tour de France (primo ciclista a vincere entrambe le corse nello stesso anno), tre Milano-Sanremo, successi alla Parigi-Roubaix e nella Freccia Vallone. Nel 1953 diventò campione del mondo. Morì a 40 anni a causa della malaria contratta in Africa. 50.000 persone erano presenti sul colle di San Biagio ai funerali del Campionissimo che ora riposa nel mausoleo costruito accanto al municipio di Castellania.
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Da Castellania a Oropa, in un Piemonte che fa da cornice al Giro e che offre agli appassionati molti spazi per vivere l’attività all’aria aperta come nella zona delle Langhe-Roero e Monferrato dove unire alla passione del trekking o biking anche tour enogastronomici per scoprire le eccellenze di questo territorio. L’arrivo della quattordicesima tappa è affascinante sia per il luogo in sé, il Santuario di Oropa, dedicato alla Madonna Nera, a 12 km da Biella, e da dove è possibile raggiungere il rifugio Savoia (1900 m) e poi il lago del Mucrone, da dove parte un sentiero che sale alla Bocchetta del Lago che consente di passare dalla conca di Oropa alla Valle dell’Elvo.
Oropa nell’immaginario sportivo è ormai legata all’impresa che Marco Pantani realizzò nel 1999, quando in maglia rosa, pronto a scagliare il suo attacco negli ultimi 12 chilometri che portano al Santuario, è costretto a fermarsi per un guaio alla sua bicicletta. I suoi avversari sfilano via, sembra tutto compromesso. I tecnici arrivano, sistemano il guaio, i compagni di squadra del Pirata lo aspettano e dopo aver messo nei pedali centinaia di chilometri e di fatica, lo aiutano a riprendere lo slancio. Uno slancio che è entrato nella storia del ciclismo mondiale: Pantani morde la strada, macina pedalate di una forza mai vista e comincia a superare, uno per uno, tutti quelli che erano scattati in avanti convinti di aver seminato l’avversario più pericoloso. Pantani se li mette dietro, uno dopo l’altro, in una rimonta folle che lo vedrà vincere e scrivere una pagina leggendaria e luminosa della storia del ciclismo. Questo accadeva il 30 maggio, cinque giorni dopo quella luce intensa che aveva illuminato il Pirata si spense all’improvviso e non si riaccese più.
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Credits photo: RCS Sport
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