Sir Richard Branson, l’eccentrico miliardario padrone della Virgin e di un sacco di altre cose, è sempre un vulcano di iniziative. Alcune strampalate, altre serie e meritevoli, come la Strive Challenge, l’ultima trovata in ordine di tempo per raccogliere fondi a favore di Big Change, il programma di inclusione e sviluppo dei talenti dei giovani britannici.
La sfida di Strive Challenge era partire da Londra e, senza l’aiuto di alcun mezzo a motore, raggiungere la vetta del Cervino, dal versante svizzero di Zermatt (a proposito, sono cominciati i festeggiamenti per il 150° dalla prima ascensione: ci siamo andati anche noi e potete leggere tutto qui). Protagonisti dell’impresa 10 avventurieri di comprovata fama ed esperienza più Sam, il figlio 29enne di Sir Richard, il quale se l’è cavata alla grande finché si è trattato di camminare e pedalare, ma non appena si è avventurato in alta montagna ha cominciato a stare davvero male.
Insomma, erano a pochi metri dalla vetta quando Sam Branson ha cominciato a soffrire terribilmente di mal di montagna (per i sintomi e i rimedi puoi leggere qui), tanto che il capo spedizione delle Dream Guides ha cercato di convincerlo in tutti i modi ad accettare l’intervento di un elicottero del soccorso alpino. Scelta ragionevole, se non che a pochi metri dalla vetta Sam, figlio di tanto padre, non ha voluto sentire ragioni e prima ha toccato il punto più alto del Matterhorn e solo dopo, in condizioni assai critiche e sotto l’occhio di papà Richard che stava seguendo tutto da un altro elicottero, ha accettato di farsi portare a valle.
“Sono stato salvato almeno 8 volte io stesso da un elicottero: è proprio un vizio di famiglia“, ha commentato Sir Richard Branson una volta finita l’avventura.
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