Il Consiglio Provinciale di Trento ha approvato il Disegno di Legge che lascia alla Provincia la possibilità di gestire autonomamente la presenza di orsi e lupi circolanti nel territorio trentino. Significa che è consentita la cattura degli esemplari che mettono a rischio sia l’uomo che il sistema delle apicolture.
E che è permesso anche l’eventuale abbattimento dei lupi più problematici.
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Messner e la raccolta firme
Abbiamo visto come in questi mesi è infuriata la discussione sulla presenza di animali selvaggi in Trentino.
Anche Reinhold Messner si era speso per l’abbassamento della tutela del lupo (ne abbiamo parlato qui), per trovare un equilibrio accettabile per chi vive e lavora in montagna.
Secondo il grande alpinista non esiste più il giusto habitat per i lupi, che si spingevano verso gli allevamenti facendo stragi di bestiame. La raccolta di oltre 20 mila firme ha mostrato l’orientamento di una parte dell’opinione pubblicata, dall’altra parte era schierata l’associazione Wolfalps, che puntava a favorire la costituzione di un regime di convivenza stabile tra lupo e attività economiche nei territori.
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Le reazioni: la legge è incostituzionale?
La proposta del DDL era stata avanzata dall’assessore Michele Dallapiccola della giunta provinciale. Il Consiglio lo ha approvato con 25 voti a favore, 6 astenuti e un voto contrario.
Dura la reazione dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), che giudica incostituzionale il ddl approvato. In un documento diramato dall’ente si legge: “Con un inaccettabile colpo di mano, il Consiglio Provinciale di Trento ha approvato il DDL ammazzaorsi e stermina lupi. Oggi la Provincia Autonoma di Trento ha scritto una bruttissima pagina nella storia del nostro Paese, portando un attacco senza precedenti alla nostra Costituzione […] è inconcepibile che un ente locale, per quanto dotato di ampia autonomia, possa con un atto unilaterale appropriarsi di una competenza statale, quale appunto è quella in materia di fauna selvatica”.
L’Enpa preannuncia “una mobilitazione totale, in ogni sede e con tutti gli strumenti offerti dalla legge”
Anche Legambiente esprime un giudizio totalmente negativo “su una legge che, di fatto, non porta novità concrete, giacché prevede, come doveroso, il parere dell’Ispra e le procedure della Direttiva Habitat, ma diffonde un clima di allarme verso i predatori, anziché fare corretta informazione. E’ vero che il ritorno dei grandi predatori pone gli agricoltori davanti a nuove sfide di adattamento nella gestione delle attività, sfide non facili. Tuttavia, nel conflitto con gli allevatori, la carta vincente per una convivenza accettabile è la prevenzione”.
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(foto cover raincarnation40 / pixabay)
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