Italia, Paese di Cammini e camminatori
È questo il quadro che emerge dalla quinta edizione di “Italia, Paese di Cammini”, il dossier di Terre di mezzo Editore presentato il 29 aprile alla fiera Fa’ la cosa giusta! (29 aprile – 1 maggio, fieramilanocity), che raccoglie di anno in anno i dati di associazioni e di enti che rilasciano le Credenziali e i Testimonium, cioè i documenti di partenza e di arrivo dei Cammini.
Il dossier è stato reso pubblico insieme ai risultati del questionario online “Io e il mio cammino”, al quale hanno risposto 1.821 camminatori.
Le risposte on line rivelano che il 24 per cento di chi fa un Cammino non chiede la credenziale. Incrociando i dati possiamo quindi dire che nel 2021 si sono messe in cammino complessivamente (con o senza Credenziale) almeno 80mila persone.
La voglia di ripartire degli italiani, zaino in spalla, è confermata dai dati raccolti dalla cattedrale di Santiago di Compostela, in Spagna, alla fine del Cammino più famoso d’Europa: nel 2021 hanno infatti raggiunto la meta e ritirato il Testimonium (che qui si chiama appunto “Compostela”) 178.912 persone e gli italiani sono stati 7.817, terza nazionalità dopo quella spagnola e portoghese.
Il ritorno a Santiago
Il 2021 è stato un Anno Santo per Santiago: le previsioni pre-Covid parlavano di un’attesa di 500mila pellegrini a piedi, ma la pandemia ha cambiato la storia. Nel 2020 per i continui lockdown solo 54.144 persone sono riuscite a compiere il Cammino. Il 2021 è stato dunque l’anno della ripartenza, con quasi 180mila pellegrini che hanno ritirato la Compostela nella cattedrale dedicata a san Giacomo. I primi quattro mesi del 2022 confermano che il Cammino può tornare presto agli antichi splendori: i numeri sono infatti ai livelli del 2019 (anno record con poco meno di 350mila arrivi); per esempio, a marzo di quest’anno si sono contati 7.389 pellegrini, mentre tre anni prima erano stati 7.474. Se questo trend si manterrà costante, il 2022 potrebbe rivelarsi a sorpresa un nuovo anno record.
Le Credenziali in Italia
Nel 2021 assistiamo in Italia non solo a una crescita del numero di persone che si mettono in cammino, ma anche alla nascita di nuovi Cammini, sempre più strutturati e attivi. Per la redazione di questo dossier, Terre di mezzo ha contattato le associazioni e gli enti impegnati nella gestione e valorizzazione di 79 Cammini. Sono 49 i Cammini sui quali c’è una registrazione delle Credenziali distribuite, mentre su altri 20 le Credenziali sono distribuite ma non registrate e per 10 non è prevista invece alcuna Credenziale.
Sono 14, in particolare, quelli che hanno iniziato la distribuzione della Credenziale proprio negli anni più difficili della pandemia (2020 e 2021): il Cammino francescano della Marca, il Cammino di Don Tonino, Le Vie del Viandante, la Via dei Lupi, il Cammino del Salento, il Cammino dei Borghi Silenti, il Cammino del Deserto, il Grande Cammino del Monferrato, il Cammino degli Aurunci, la Via dei Gessi e dei Calanchi, Kalabria Coast to Coast, la Via Vandelli, il Cammino di San Giacomo in Sicilia e il Cammino di Dante nel Casentino.
“Io e il mio cammino”: i risultati
Sono 1.821 coloro che hanno risposto al questionario online lanciato da Terre di mezzo Editore tra marzo e aprile 2022, per ricostruire l’identikit, le scelte e i bisogni dei camminatori in Italia. Ecco in sintesi i risultati.
Il 21% è al suo primo cammino. E quello di Santiago è in cima ai pensieri di tutti: è al primo posto infatti tra gli itinerari scelti da chi è partito l’anno scorso (anche da chi era alla sua prima esperienza da pellegrino) ma anche per chi intende in futuro cimentarsi in un Cammino. Seguono la Via Francigena, la Via degli Dei e il Cammino nelle Terre mutate.
Anche se viviamo nell’era del web, il 32% ha conosciuto il Cammino che poi ha deciso di percorrere tramite il passaparola, il 29% da siti internet e il 16% dai social network.
Sono molti i motivi per cui ci si mette in viaggio a piedi (qui era possibile segnare più di una risposta al questionario): nella metà dei casi è l’occasione per conoscere il territorio e (anche) per il proprio benessere mentale o emotivo; ma nel 30% dei casi chi parte ha bene in mente il desiderio di fare una nuova esperienza.
Nota particolare: sulle motivazioni i “neofiti” (coloro che sono alla loro prima esperienza) e i “veterani” (coloro che hanno alle spalle già uno o più Cammini) un po’ si differenziano: per i neofiti la spinta a partire viene, nell’ordine, dalla ricerca del proprio benessere mentale, poi dal desiderio di fare una nuova esperienza e dalla voglia di stare a contatto con la natura. La scoperta dei territori viene al quarto posto.
Che siano neofiti o veterani, la stragrande maggioranza sostiene di aver tratto beneficio dal cammino. Il 40% ha camminato nella propria regione o in regioni vicine.
Come viaggiano i pellegrini in Italia
I piedi rimangono “il mezzo” principale sui Cammini d’Italia. Solo il 4% ha scelto la bicicletta.
I mesi estivi sono stati i più gettonati, complice la pandemia che anche nel 2021 ha di fatto “ristretto” l’arco temporale in cui era possibile viaggiare con una relativa tranquillità.
Cresce il numero delle persone che camminano più di 15 giorni (in due anni dal 10% al 18%), o meno di 5 (in due anni dal 10% al 23%).
Il 31% cammina da solo, il 34% in coppia, l’8% in gruppi di 10-30 persone (spesso gruppi accompagnati da guide ambientali). Il 66% parte con una guida in tasca, il 41% con le tracce gps sul cellulare (spesso le due cose vanno insieme).
L’identikit
Il 2021 è l’anno del sorpasso. Sui Cammini d’Italia le donne sono il 50,4% (nel 2020 erano il 44%).
Il camminare affascina trasversalmente tutte le generazioni. Il 66,9%, ha dai 30 ai 60 anni, quindi è sicuramente in età lavorativa, segno che la scelta di un modo lento e sostenibile di viaggiare non è solo per chi ha molto tempo a disposizione. E infatti il 46% dei camminatori è un dipendente full time, mentre il 17% un libero professionista.
L’economia dei cammini
Libri, guide, calzature, abbigliamento tecnico, pernottamenti, pranzi, cene: il pellegrino contribuisce a tener viva l’economia soprattutto in alcune zone d’Italia meno frequentate dal turismo di massa. Il 51% spende durante il cammino dai 30 ai 50 euro al giorno, il 16% più di 50 euro, il 22% riesce a stare sotto i 30 euro e il 9% riesce a campare con meno di 20.
Camminare in Italia costa di più che in Spagna, dove la spesa giornaliera si aggira intorno ai 30 euro (dato del 2019). Nel nostro Paese il 38% dei camminatori dorme in B&B, mentre il 22% negli ostelli per pellegrini (che però non sono così diffusi come lungo i cammini che portano a Santiago). Il 39% di chi cammina ritiene infatti che sia necessario aprire strutture più semplici ed economiche e il 32% più ostelli per pellegrini.
Sicuramente il camminatore in Italia risparmia all’ora di pranzo: l’86% opta per un panino veloce o della frutta. Arrivati a destinazione la musica cambia e prevale chi si concede una cena al ristorante o in pizzeria: il 60% sempre, il 24,7% se è previsto un menu per il pellegrino. E del resto, è veramente difficile resistere alla tentazione di gustare le mille specialità e piatti tipici del Belpaese! Chi volesse leggere la relazione con i dati del 2020 e del 2019.
L’indagine è curata da Terre di mezzo Editore, che ringrazia le associazioni e gli enti che hanno fornito i dati.
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