Mascherine all’aperto: quando si possono togliere (e quando no)

mascherine all'aperto

Le mascherine all’aperto sono obbligatorie in vista dell’uscita del nuovo Dpcm? Sì, ma ci saranno alcune eccezioni che permetteranno ai cittadini di toglierle senza essere multati (dai 400 ai 1000 euro), ad esempio quando si fa sport outdoor.
Nella giornata di ieri, a causa della mancanza del numero legale in Parlamento, è slittata l’approvazione del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri: un provvedimento che il premier Conte, prima di renderlo vincolante, desidererebbe condividere con tutti i partiti.
La norma, che potrebbe slittare a settimana prossima, dovrebbe prorogare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio (è in scadenza il 15 ottobre). E tra i suoi provvedimenti c’è quello sulle mascherine all’aperto. Questi dispositivi di protezione individuale dovrebbero tornare obbligatori già da domani, indipendentemente dall’approvazione del Dpcm.
La bozza di decreto anticipata da Ansa, Corriere e Repubblica prevede però alcune deroghe: andiamo a vedere quali (anche se, per ora, non c’è ancora nulla di certo al 100%).
>> LEGGI ANCHE: Corsa e COVID: 8 comportamenti del runner responsabile

Bozza Dpcm: quando si possono togliere le mascherine all’aperto, e quando no

La bozza del decreto prevede l’obbligo di portare sempre con sé la mascherina quando si esce di casa, e la possibilità per il Governo di disporne l’uso obbligatorio anche all’aria aperta. Dunque, secondo quanto riportato questa mattina dai principali quotidiani italiani, bisognerà per forza indossarla all’aperto quando ci si trova vicino ad altre persone non conviventi: “Anche con gli amici”, ha detto ieri Roberto Speranza, Ministro della Salute.
L’obbligo non vale per i bambini sotto i 6 anni e per le persone con disabilità o patologie che peggiorerebbero per via dell’uso della mascherina.
Ma quando si potranno togliere le mascherine all’aperto? Se si è da soli o con conviventi (in luoghi che permettono di stare lontani dalle altre persone), in auto da soli o con congiunti, in moto/motorino e in bicicletta. Si potranno togliere anche quando si fa attività fisica e attività motoria, purché si riesca a mantenere una distanza interpersonale di almeno 2 metri.
Il mancato rispetto di queste misure prevede multe dai 400 ai 1000 euro.
>> LEGGI ANCHE: Coronavirus in piscina: i veri rischi 

Ecco perché la mascherina va indossata bene

La mascherina, però, va indossata bene, altrimenti serve a poco o nulla. Deve coprire naso e bocca e deve aderire nel miglior modo possibile al nostro viso. Fate la prova degli occhiali: se quando avete la mascherina si appannano, significa che dovete stringere di più sul naso.
Ed è proprio il naso, come confermano diversi studi dell’ultimo periodo sul Coronavirus, una delle zone del viso maggiormente vulnerabili all’infezione. Considerando che in tanti (troppi) indossano questi dispositivi lasciando il naso scoperto, è bene capire perché è una cosa da non fare.
Secondo un importante studio internazionale pubblicato su Nature Medicine, il naso è un punto di ingresso chiave per il virus che causa il Covid-19.
Le cellule nasali, infatti, contengono altissimi livelli di proteine a cui SARS-CoV-2 si lega per entrare nel corpo e infettarci. Il nome di queste proteine è ACE2 e TMPRSS2. Tutto ciò è stato successivamente confermato da una ricerca pubblicata sulla rivista Cell. Nel paper si legge che le concentrazioni più elevate delle proteine ACE2 sono nel naso e non nei polmoni (come si pensava in precedenza): “Il naso era il punto di infezione più fertile dell’intero sistema respiratorio”, hanno detto gli esperti.

Il ruolo del naso nell’infezione da Coronavirus

Il leader dell’ultimo studio pubblicato su Cell, Richard Boucher dell’University of North Carolina, ha spiegato che il naso viene utilizzato dal corpo come dispositivo di filtraggio, sia per attirare sia per intrappolare i virus.
Questi, quando sono nel naso, possono essere “micro-aspirati” o aspirati nei polmoni attraverso le goccioline di fluidi corporei. E una volta nei polmoni, i patogeni si replicano grazie alle cellule.
La cosiddetta microaspirazione silente e prolungata (definita come aspirazione subclinica di goccioline di piccolo volume) è più comune negli anziani e nelle persone con patologie respiratorie: ecco perché queste categorie sono più vulnerabili al Coronavirus.
Indossare la mascherina coprendo bene naso e bocca è dunque un gesto fondamentale per proteggere se stessi e gli altri: non sottovalutiamolo.
[Photo by Anna Shvets / Pexels]

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità

Potrebbe interessarti anche...