Le Regioni in zona arancione da lunedì 11 fino a venerdì 15 gennaio (il giorno in cui scadrà il DPCM del 3 dicembre) sono Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia. È quanto previsto dall’ordinanza del Ministro della Salute Speranza, che verrà firmata in serata e che è stata anticipata dall’Ansa, in vigore a partire da domenica 10 gennaio.
La decisione è giunta in seguito all’attesissimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, il primo che riflette minimamente l’impatto delle festività natalizie sulla curva epidemiologica, che nel periodo dal 15 al 28 dicembre 2020 ha evidenziato un Rt medio sui sintomatici di 1,03: per la prima volta superiore a 1 dopo sei settimane. Almeno fino all’entrata in vigore del nuovo DPCM (che dovrebbe confermare il sistema a zone), dunque, nessuna Regione sarà in zona rossa, anche se sono parecchi i territori che al termine del monitoraggio annunciato oggi hanno sfiorato l’inserimento nell’area di massimo rischio.
Dopo la giornata odierna in zona gialla e il fine settimana in zona arancione, solamente Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia rimarranno nella fascia di rischio intermedio, che prevede diverse limitazioni anche per gli sportivi che vogliono allenarsi all’aperto. Andiamo a vedere le novità: continua a leggere qui sotto.
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Regioni in zona arancione da lunedì: cosa cambia
Cambiano i colori ma non le regole, dato che fino al 15 gennaio resterà in vigore il Decreto Legge del 5 gennaio. Quest’ultimo, indipendentemente dalle fasce di rischio, ha imposto il divieto di spostarsi fuori dalla propria Regione o dalla propria Provincia Autonoma, se non per motivi di salute, lavoro o urgenza. Per capire come comportarsi, dunque, bisogna prendere come riferimento il Decreto Legge del 5 gennaio e il DPCM del 3 dicembre.
Da lunedì, in zona arancione ci si potrà spostare liberamente (per fare sport, per fare visita ad amici o parenti…) solo all’interno del proprio Comune di residenza o domicilio dalle 5 alle 22. La regola dello spostamento verso una sola abitazione privata al giorno nel limite di due persone si riferisce solo alle zone rosse.
Le regole per lo sport nelle Regioni in zona arancione da lunedì
Per chi fa sport o per chi ha qualsiasi altra necessità, è possibile uscire dal Comune solo nel caso in cui questo dovesse avere meno di 5.000 abitanti. Rimangono la regola dei (massimo) 30 chilometri di distanza dai confini comunali e il divieto di recarsi nei capoluoghi di Provincia. A differenza del Decreto Natale, dal 7 gennaio sono tornate in vigore le norme solitamente valide nelle zone rosse e arancioni: non si può uscire dai confini comunali per motivi legali allo sport.
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Attività motoria, sport di contatto, palestra e piscine
A differenza delle zone rosse, in zona arancione si può fare attività motoria (ad esempio una passeggiata) anche lontano da casa, rimanendo nel Comune di residenza o domicilio (se ha più di 5 mila abitanti). Per il resto, le regole per la zona arancione sono le solite. Si può svolgere l’attività sportiva di base e l’attività motoria presso centri e circoli sportivi all’aperto, sia pubblici sia privati.
Rimangono vietati gli sport di contatto: non si può giocare a beach volley in un centro sportivo, non si può giocare a calcetto o a basket al parco, non si possono fare allenamenti di gruppo a livello amatoriale. Tennis e padel, che non rientrano negli sport di contatto, si possono praticare nei centri sportivi all’aperto predisposti per queste attività. Inoltre, è sospesa l’attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, “fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche”.
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