Rimborsi o voucher, UE contro l’Italia per tutelare i diritti dei viaggiatori

voli-ryanair-le-10-regole-per-viaggiare-dal-1-luglio

La questione della scelta fra rimborsi o voucher in questa estate 2020 potrebbe arrivare a un punto di svolta. La UE ha avviato due procedure d’infrazione contro il governo italiano per tutelare i diritti dei viaggiatori: in sostanza le compagnie hanno potuto ‘imporre’ il voucher senza dare l’opzione del rimborso, male cose potrebbero cambiare.
Secondo le norme comunitarie chi non dà diritto al rimborso è fuori legge. L’azione contro il governo Conte, che ha finito per favorire Ryanair, Easyjet e le altre compagine, low cost o meno, potrebbe concludersi fra qualche mese con multe pesanti per i paesi (anche la Grecia è coinvolta). Non è ancora chiaro cosa potrebbe succedere rispetto a chi non ha potuto optare per il rimborso e si è visto costretto a trasformare il tragitto cancellato in un voucher.

Rimborsi o voucher, UE contro l’Italia per tutelare i diritti dei viaggiatori

Già la UE aveva messo nel mirino i paesi che permettevano alle compagine aeree di fornire l’opzione del voucher al posto del rimborso, cosa che trasformava in un calvario la scelta di aderire all’ipotesi del rimborso per un volo cancellato. Ora si passa ai fatti: la Commissione Europea ha avviato due procedure di infrazione contro l’Italia (e altri paesi come la Grecia). Il capo di accusa è avere negato i diritti dei viaggiatori, tutelati dalle norme comunitarie. Nello specifico della 261/2004, che disciplina il tema spiegando che le compagnie devono offrire la possibilità di scegliere fra voucher e rimborso entro una settimana dalla cancellazione del volo. Così è sempre più sensato chiedersi perché Ryanair cancella voli a luglio.

Cancellazione volo e rimborsi

Chi viaggia in Europa in aereo, traghetto e autobus ha diritto in caso di cancellazione delle tratte, a rimborso. Ma le compagnie che hanno cancellato viaggi per motivi legati al Covid-19 hanno la possibilità, secondo le disposizioni italiane, di emettere voucher di importo pari a quello del biglietto entro il 30 settembre, anche senza offrire la scelta fra voucher e rimborso. Questo grazie al Decreto Cura Italia, che permette questa opzione alle compagnie ma non è in linea con i regolamenti comunitari (finora mai messi in discussione)

“I diritti dei consumatori restano validi anche in questo contesto senza precedenti”, spiega il comunicato della Commissione UE. Non sono insomma ammessi escamotage che favoriscano le compagnie turistiche a discapito dei cittadini.
Ora la procedura è agli inizi, i paesi hanno 2 mesi per replicare alle contestazioni Ue, e a iter terminato potrebbero piovere sanzioni pesanti.
In corso c’è anche una seconda procedura d’infrazione, che riguarda i voucher emessi dai tour operator sui pacchetti di viaggio. L’approccio UE è lo stesso, a tutela del diritto di scegliere dei cittadini europei. Sono 10 i paesi coinvolti, Italia compresa.

 

LEGGI ANCHE

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità

Potrebbe interessarti anche...