Parlando di Covid e sci, proviamo a chiederci come scieremo questo inverno fra apertura degli impianti, regole, distanziamento e un eventuale lockdown a Natale di cui si parla in questi giorni.
Ha già nevicato tre volte sulle nostre Alpi tra settembre e ottobre e la voglia di sciare sta crescendo in tutti gli appassionati. La situazione sociale dovuta alla pandemia di Covid-19 però mette molti dubbi tra gli appassionati che si chiedono se e come sarà possibile andare a sciare quando a fine novembre apriranno gli impianti.
Potremo andare a sciare durante le vacanze di Natale? La stagione dello sci sarà compromessa? I comprensori sono a rischio?
Premesso che è troppo presto per rispondere a queste domande, cerchiamo di capire com’è la situazione e come potrebbe evolvere.
Coronavirus, situazione su funivie e seggiovie
Detto che la situazione è estremamente fluida e che potrebbe arrivare da un giorno all’altro un DPCM che rivoluzionerà lo status quo, la prima domanda che tutti si pongono è: “Come faremo a prendere gli impianti?” Nella migliore delle ipotesi potrebbe non cambiare molto rispetto ad un inverno normale. Se ci è permesso prendere la metropolitana tutti i giorni stipati come sardine, allora potremo anche prendere la funivia il cui viaggio dura solo 5 minuti. Saranno areate il più possibile e le mascherine saranno obbligatorie ma il semplice “buff” potrebbe essere sufficiente per coprire naso e bocca. Si sta attendendo una risposta ufficiale. Per evitare che le regioni lavorino in maniera poco uniforme (soprattutto i comprensori a metà tra una regione e l’altra come Ponte di Legno – Tonale), l’associazione di categoria degli esercenti funiviari ha chiesto al Governo di lasciare che telecabine, seggiovie e skilift viaggino al 100% della capacità. Anche in questo caso, si attende risposta. Il problema si pone quando facciamo le code in partenza: alcune località come Campiglio si sono organizzate creando lunghi serpentoni transennati nei parcheggi dove convogliare gli sciatori e gestiranno le file con le app e i numerini come all’ingresso dei supermercati.
La gestione delle code piuttosto farà perdere tempo agli sciatori in quelle località dove esiste un solo impianto di arroccamento che dal fondo valle porta gli sciatori in quota: a Bormio, ad esempio, piuttosto che a Pila dove – anche volendo salire in quota in auto – i parcheggi del paese hanno al momento una capienza limitatissima. I problemi eventualmente si potrebbero avere nei giorni di altissima stagione nel caso a qualcuno venga in mente di mettere il numero chiuso sulle piste.
Come mangeremo nei rifugi?
La questione non è di poco conto. In pieno inverno non è pensabile portarsi i panini nello zaino per sedersi in mezzo alla neve. Rispettando l’attuale normativa per i ristoranti, la capienza dei posti a tavola scendere di almeno il 25-30%. I rifugi con un ristorante dove cenare seduti con calma faranno due turni e “obbligheranno” i clienti a prenotarsi ma chi vuole mangiare solo un panino al volo e chi prende solo una cioccolata calda al banco sarà in difficoltà. Scendere a pranzo a valle potrebbe aiutare ma fino ad un certo punto.
Le cose miglioreranno a partire da febbraio quando le temperature e il sole primaverile permetteranno di pranzare all’aperto sulle terrazze e ci saranno più posti a sedere disponibili. Anche l’ingresso ai bagni sarà controllato e contingentato. E l’apres-ski al tramonto giù in paese funzionerà in quei locali che possono godere di un ampio spazio all’aperto dove compariranno molti funghi per riscaldare l’ambiente posti alla dovuta distanza, come accade in città.
Covid, cosa cambia per noleggi e skipass
Le code verranno gestite anche nei noleggi principali che peraltro da sempre sono abituati a sanificare e igienizzare scarponi, guanti e caschi. Si prevede che anche gli italiani – e non solo inglesi e tedeschi – prenderanno l’abitudine di prenotare online gli sci il giorno prima, in modo da risparmiare tempo (nel caso, solo quello di scegliere gli scarponi). Si cercherà di evitare anche le code ai botteghini per acquistare il giornaliero: nei comprensori più avanzati lo skipass può essere acquistato online caricando una tessera magnetica o eventualmente anche consegnato direttamente in albergo.
Alberghi e spa
Per quanto riguarda la accoglienza, la situazione non pare diversa da quella vissuta la scorsa estate. Negli alberghi verrà rispettata ogni consegna sui distanziamenti e sulla sanificazione – sia nelle camere che nelle aree comuni che nella spa. E’ facilmente immaginabile che, come avvenuto a marzo all’inizio del lockdown, si scatenerà una corsa all’affitto degli appartamenti che verranno preferiti agli hotel. Per questa ragione, le stazioni che storicamente hanno più posti letto in appartamento verranno prese d’assalto, prime tra tutte la Val di Fassa, Campiglio, la Paganella e la Val di Sole in Trentino e Courmayeur e Champoluc in Valle d’Aosta.
Mercatini e Coppa del Mondo
È un periodo difficile per gli eventi ma al momento pare che i Mercatini di Natale, seppur in forma ridotta, siano stati confermati in calendario anche quest’anno. Le numerose gare di Coppa del Mondo ospitate sulle piste italiane intorno a Natale – dalle discipline veloci in Gardena e a Bormio fino agli slalom in Badia e a Campiglio – saranno invece senza pubblico.
[photo Gianni bulferetti per Ponte di legno tonale e Hotel Winkler]
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