Chi è l’uomo misterioso che sopravvive in Amazzonia da oltre 20 anni?

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Un uomo misterioso si aggira per l’Amazzonia. È l’ultimo sopravvissuto di una tribù che vive isolata dal resto del mondo nello stato del Rondônia e ora alcune immagini eccezionali lo hanno catturato.
Non si sa chi sia, come si chiami, che lingua parli. Si pensa abbia attorno ai 50 anni e che da 22 anni se la cavi da solo. 

 

Chi è l’uomo misterioso che si aggira per l’Amazzonia

Alcuni lo chiamano L’Uomo della Buca, riferendosi ai profondi pozzi che scava per cacciare la selvaggina che gli serve per sfamarsi (foto sotto). Altri lo chiamano L’Ultimo della Sua Tribù, perché si tratta dell’unico sopravvissuto dopo un attacco da parte di truppe assoldate dai proprietari terrieri che hanno massacrato il resto dei suoi compagni nel 1995.

 

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Sembrava che nessuno fosse rimasto vivo dopo il tragico evento ma un video e delle foto dimostrano il contrario. Il documento è stato girato dal Funai (l’ente governativo brasiliano che ha il compito di proteggere i diritti e le tradizioni degli indigeni che vivono nel paese) e da Survival International (organizzazione per i diritti civili che ha lo scopo di proteggere gli indigeni).

 

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Perché è meglio lasciare l’uomo da solo

L’uomo appare in salute e attivo nella caccia, con un’ascia che usa per tagliare legna. Il coordinatore dell’ente, Altair Algayer, ha spiegato al Guardian che è un uomo che ha perso tutto ma riesce a vivere nonostante tutto e rifugge il contatto.

E che sia meglio lasciarlo stare. Sia per permettergli di continuare a vivere, sia perché l’ultimo incontro a distanza quasi ravvicinata lo vide scoccare una freccia contro un operatore del Funai,a dimostrazione che l’ultimo uomo della sua tribù preferisca restare isolato dagli altri.
Ci fa venire in mente Ci fa venire in mente Christopher Knight, l’uomo che ha vissuto per 27 anni nascosto nei boschi del Maine.

 

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Gli indios minacciati

La zona in cui vive l’uomo è sì lontana dalla civiltà, ma percorsa da bracconieri, trafficanti di droga minatori fuorilegge e rifugiati illegali che possono mettere a rischio gli indigeni. Così i massacri di popolazioni indios non sono una rarità da queste parti.

Per questo organizzazioni come Funai battono i territori dell’Amazzonia per cercare di proteggere le tribù e le loro tradizioni. La diffusione delle immagini serve anche per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa dura realtà e preservare la diversità del genere umano.

 

Per approfondire

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