Colpo di scena per la zona arancione: no alle gite in montagna per sci di fondo, scialpinismo, ciaspolate o escursioni, come da interpretazione largamente fatta sulle FAQ emanate dallo stesso Governo e e ovunque accettata durante il periodo di Natale. Ora arriva un’altra interpretazione, decisamente più restrittiva, ed è quella dei prefetti. Per esempio Valerio Valenti, Prefetto di Trieste, che in accordo con la Regione Friuli Venezia Giulia interpreta le norme relative alla zona arancione in modo più restrittivo: “non ci si può recare in montagna per sci di fondo, ciaspolate o passeggiate nella neve a meno che non si abbia una seconda casa nella zona“, come riporta la TGR Rai del FVG.
L’interpretazione del prefetto di Trieste nasce dall’espressione “comuni limitrofi” data nelle FAQ del Governo circa la zona arancione. Nella sezione “Spostamenti” si dice che «possibile recarsi in un altro Comune, dalle 5.00 alle 22.00, per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio comune (per esempio, nel caso in cui non ci siano campi da tennis), purché si trovi nella stessa regione o provincia autonoma». Quindi in molti hanno dedotto: se nel mio Comune non ci sono le montagne o non c’è la neve posso andare laddove c’è.
Però le escursioni in montagna, con le racchette da neve, gli sci da fondo o quelli da scialpinismo, sono considerate attività sportive, e quindi bisogna leggere anche la sezione delle FAQ relativa all’attività sportiva e motoria. E qui si dice che per per svolgere attività sportiva si può andare «presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi».
Secondo il prefetto di Trieste i “comuni limitrofi” sono i comuni confinanti a quello in cui si vive. E così per esempio la pensa anche Nicola Parisi, questore di Cuneo intervistato da La Stampa: «Lo spostamento al di fuori del proprio comune è consentito solo in casi specifici. Finché rimaniamo in zona arancione è possibile spostarsi soltanto per ragioni di salute, lavoro, necessità, studio. Non per motivi ludici».
Lo stesso questore Parisi pochi giorni dopo, ha rettificato a Il Post: in zona arancione si può uscire dal proprio Comune per fare sport, ed è concesso farlo fino al luogo più vicino in cui sia consentito. Quindi non solo nel Comune confinante, ma in quello più vicino. Il che significa che per fare una ciaspolata bisogna andare nel primo posto in cui si trova la neve, a rigore di interpretazione. Il che è abbastanza difficile da gestire e far rispettare.
In Veneto invece i Prefetti propendono per l’interpretazione più possibilista: la dicitura “comuni limitrofi” si riferisce solo ai centri sportivi e non per le attività di montagna.
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