Negli ultimi anni, il prezzo dell’olio extravergine d’oliva è aumentato notevolmente, arrivando a raggiungere i 9 euro a bottiglia. Questo aumento ha spinto molti consumatori a cercare alternative all’olio extravergine d’oliva più economiche, soprattutto per l’uso quotidiano in cucina e come condimento nella dieta mediterranea. Secondo un’indagine dell’Istituto Piepoli, il 45% dei consumatori ha riscoperto l’olio di semi proprio a causa dell’aumento dei prezzi dell’olio d’oliva.
Alternative all’olio extravergine d’oliva? Perché no l’olio di colza
Il drastico aumento dei prezzi è dovuto a una serie di fattori, tra cui la crisi climatica che ha portato a una diminuzione della produzione mondiale di olio d’oliva. Questo ha colpito duramente la Spagna, uno dei principali produttori mondiali, riducendo l’offerta e raddoppiando i prezzi al litro sugli scaffali della grande distribuzione. Di conseguenza, molti consumatori hanno ridotto il consumo o eliminato l’acquisto di olio extravergine d’oliva, cercando alternative più economiche come l’olio di semi.
Questa situazione solleva una domanda importante: esistono alternative valide all’olio extravergine di oliva, che è uno degli alimenti icona della dieta mediterranea?
Alternative all’olio extravergine d’oliva a confronto
Gli oli vegetali rappresentano una vasta categoria di prodotti ottenuti dalla spremitura di semi, noci e frutti. Ogni olio ha le sue caratteristiche uniche in termini di sapore, profilo nutrizionale e usi culinari. Tra gli oli vegetali più comuni troviamo:
– **Olio di oliva:** Gustoso, salutare e ricco di vitamine A ed E, oltre a vari polifenoli, l’olio di oliva è un pilastro della dieta mediterranea. Si divide in diverse categorie: extravergine, vergine, di oliva e di sansa.
– **Oli di semi:** Estratti da semi di arachide, colza, girasole, palma, sesamo, soia, vinacciolo, germe di grano, mais e riso. Spesso raffinati, questi oli perdono alcune caratteristiche nutrizionali durante il processo di raffinazione ma restano ricchi di acidi grassi polinsaturi essenziali (omega 6 e, in alcuni casi, omega 3).
Confrontando l’olio extravergine di oliva con gli oli di semi, emerge che l’olio d’oliva ha un profilo nutrizionale equilibrato, mentre molti oli di semi sono ricchi di acidi grassi polinsaturi che sono meno stabili al calore e meno adatti alla cottura.
Per esempio, l’olio di arachidi è stabile al calore ed è adatto alla frittura grazie alla sua composizione di circa il 50% di acido oleico monoinsaturo e il 25% di acido linoleico polinsaturo. D’altra parte, oli come quelli di girasole, soia e mais sono migliori a crudo ma meno adatti alla cottura.
Olio d’oliva vs olio di colza
Il confronto specifico tra olio d’oliva e olio di colza rivela alcune differenze e somiglianze interessanti. L’olio di colza ha meno acidi grassi saturi rispetto all’olio d’oliva (2,5 volte in meno), ma è ricco di acidi grassi polinsaturi, tra cui omega 3 (10% di acido alfa-linolenico contro meno dell’1% nell’olio d’oliva). Tuttavia, l’olio d’oliva contiene più acidi grassi monoinsaturi (77 g contro 63/100 g dell’olio di colza).
Un altro aspetto importante è l’etichetta Nutri-Score, che valuta entrambi gli oli con un punteggio B verde chiaro, il migliore per i grassi vegetali. Questo indica che entrambi gli oli hanno un profilo nutrizionale favorevole.
Gli oli vegetali, essendo composti principalmente da grassi puri, differiscono dagli alimenti naturali che contengono un mix di grassi, proteine, carboidrati e fibre. Per questo sempre più, e non solo in Italia, l’olio extravergine di oliva è molto apprezzato per le sue virtù salutistiche, essendo un indicatore di una dieta mediterranea sana e ricca di verdure e legumi.
I benefici dell’olio d’oliva
L’olio extravergine di oliva è noto per i suoi numerosi benefici per la salute. Studi come il Nurses’ Health Study e l’Health Professional Follow-up Study, condotti negli Stati Uniti, hanno dimostrato che sostituire un cucchiaino di burro, maionese, margarina o grassi da prodotti lattiero-caseari con un cucchiaino di olio d’oliva ogni giorno può ridurre il rischio cardiovascolare dal 5 al 7%. Inoltre, studi con pochi soggetti hanno indicato che diversi tipi di olio, come quelli di palma, soia e girasole, possono ridurre la capacità delle arterie di rilassarsi e dilatarsi, cosa che non accade con l’olio d’oliva.
Un altro studio importante è il PREDIMED, realizzato in Spagna su 7.447 persone ad alto rischio cardiovascolare. Questo studio ha confrontato il consumo di olio d’oliva e di noci con un gruppo di controllo, evidenziando una diminuzione del rischio cardiovascolare e della mortalità totale nei gruppi che consumavano olio d’oliva e noci.
Tuttavia, è difficile separare i benefici dell’olio extravergine di oliva da quelli della dieta mediterranea in generale, che è ricca di alimenti sani come verdure e legumi.
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Perché l’olio di colza è una valida alternativa
L’olio di colza, noto anche come olio di canola, ha subito una trasformazione significativa negli ultimi anni. Originariamente ricco di acido erucico, una sostanza dannosa per l’organismo, l’olio di colza è stato selezionato per ridurre il contenuto di acido erucico a livelli quasi inesistenti. Oggi, l’olio di colza ha un profilo nutrizionale simile a quello dell’olio d’oliva e offre diversi benefici per la salute.
Uno studio significativo è il Lyon Diet Heart Study, che ha coinvolto 600 individui che avevano subito un attacco cardiaco. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha seguito una dieta mediterranea che includeva olio d’oliva e olio di colza, mentre l’altro gruppo ha seguito una dieta di controllo. I risultati hanno mostrato una riduzione degli eventi cardiovascolari nel gruppo che consumava entrambi gli oli.
L’olio di colza è anche noto per la sua capacità di ridurre il colesterolo LDL, uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, più efficacemente dell’olio d’oliva. Studi preliminari hanno indicato che l’olio di oliva può alterare temporaneamente la funzione endoteliale arteriosa, mentre l’olio di colza non ha mostrato questi effetti negativi.
Considerando questi dati, l’olio di colza potrebbe essere rivalutato come alternativa all’olio extravergine di oliva nella dieta mediterranea. Il suo profilo nutrizionale è superiore per alcuni aspetti, come il contenuto di acidi grassi saturi, polinsaturi e omega 3, e i costi sono molto inferiori rispetto all’olio extravergine di oliva.
Infine, il Nutri-Score riesce a semplificare la complessità di un profilo nutrizionale, esprimendo una valutazione favorevole sia per l’olio di oliva che per l’olio di colza. Ricordiamo inoltre che non è obbligatorio l’uso di oli vegetali nella dieta e ridurne il consumo può abbassare la densità calorica degli alimenti, con benefici sia per la salute cardiovascolare che per il controllo del peso.
In conclusione, l’olio di colza può rappresentare una valida alternativa all’olio extravergine di oliva, offrendo numerosi benefici per la salute a un costo inferiore. Per chi cerca di mantenere una dieta mediterranea equilibrata senza spendere una fortuna, l’olio di colza potrebbe essere la scelta giusta.
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