L’uso della borraccia è sempre più diffuso, e fortunatamente, non solo tra chi fa escursioni in montagna o va in bicicletta: ormai si vedono borracce in plastica, alluminio e acciaio negli zaini di scuola come nelle borse da ufficio, nelle palestre di fitness e anche in quelle scolastiche per le attività sportive di ragazzi e ragazze.
Tuttavia se ricorrere alle borracce è una buona abitudine che riduce l’uso della plastica usa e getta e, di conseguenza l’inquinamento del pianeta, bisogna tener conto che i diversi materiali di una borraccia – plastica, alluminio, acciaio – hanno dei pro e dei contro e si possono comportare diversamente a seconda del liquido.
Borraccia per bere: che caratteristiche deve avere
Oltre alla capacità espressa in litri e al sistema di chiusura, tra le caratteristiche di una borraccia occorre valutare soprattutto il materiale. Oggi infatti sul mercato si trovano:
- Borraccia in acciaio
- Borraccia in alluminio
- Borraccia in plastica
Borraccia in acciaio: la più igienica
La borraccia in acciaio è senza dubbio la più sicura e la più igienica. L’acciaio inox è infatti una lega ferrosa perfetta dal punto di vista chimico per realizzare un contenitore per liquidi e cibo: è relativamente inerte con ciò con cui viene in contatto, e nel caso di una borraccia può essere acqua ma anche sport drink, bevande calde come caffè o tè, o anche succhi di frutta zuccherini per loro natura; per via del trattamento inossidabile non richiede altri trattamenti o rivestimenti con vernici, che invece potrebbero scheggiarsi o usurare favorendo la proliferazione dei batteri responsabili dei cattivi odori; l’acciaio inossidabile non trattiene né odori né sapori dei liquidi precedentemente contenuti, per cui, adeguatamente risciacquata o lavata, si può mettere dell’acqua dopo del caffè senza rovinarne il sapore.
Altri vantaggi delle borracce in acciaio sono che se cade non si scheggia, ma al massimo si ammacca, che la legge italiana (DM 21.3.1973) regola l’uso dei metalli pesanti (come cromo, nichel, manganese) per cui in commercio c’è solo acciaio inox sicuro per l’uso (vale anche per le pentole, per esempio), che tendenzialmente si può lavare in lavastoviglie (il rischio casomai è per la colorazione o le decorazioni esterne, non per il materiale interno con cui vengono a contatto i liquidi) e che, come appunto per le pentole, può durare per anni senza rovinarsi.
Unico svantaggio delle borracce in acciaio inox è il peso, decisamente superiore a quello di alluminio o plastica, soprattutto se si prendono in considerazione le borracce a doppio strato con intercapedine che tengono al caldo (o al freddo) le bevande.
Una panoramica delle più belle borracce in acciaio inox di marchi come Mizu, 24Bottles, Klean Kanteen e altri la puoi trovare qui.
Borraccia in alluminio: le più leggere
Le borracce in alluminio sono state per lungo tempo le più usate sia per le escursioni che per l’uso quotidiano, soprattutto per la loro leggerezza. Tuttavia l’alluminio è un metallo tossico, motivo per cui si rende necessario un rivestimento interno che non lo faccia andare a contatto con la bevanda. Oggi il rivestimento interno è generalmente di tipo ceramico, che ha sostituito nella stragrande maggioranza dei casi quelli resinosi epossidici usati nel passato. Nell’un caso come nell’altro bisogna però prestare estrema attenzione al loro deterioramento: quello ceramico è più resistente, anche agli urti, e non altera odore e sapore dei liquidi, ma cadute, sfregamenti e usura possono provocare graffi, irregolarità o lacerazioni che causano la proliferazione di muffe e batteri, da cui il cattivo odore e sapore delle borracce in alluminio di una volta (qui spieghiamo come lavarle per eliminarlo), nonché il contatto diretto con l’alluminio con la bevanda. Altra indicazione utile prima dell’acquisto è verificare per quali liquidi è indicata una borraccia in alluminio: a seconda del trattamento e rivestimento interno può non essere indicata per bevande acide come i succhi di frutta o gli sprot drink, o calde come tè e caffè, o ancora con una componente grassa come il latte.
Borraccia in plastica: le più usate
La borraccia in plastica è ancora molto diffusa soprattutto per via di e vantaggi indubbi: il basso costo e la leggerezza, a cui si aggiunge come conseguenza un uso disinvolto. Tuttavia la plastica è il materiale che a lungo andare tende ad alterare di più le caratteristiche organolettiche delle bevande, e questo dipende principalmente dalla qualità della plastica e dall’esposizione a temperature limite, che possono essere sia le bevande calde come il fatto di lasciarle esposte al sole o al caldo. Il Regolamento 10/2011 della Commissione Europea impone vincoli e controlli molto stretti sui materiali utilizzati e sui cosiddetti test di migrazione, ovvero il rilascio di particelle nei liquidi contenuti, e al momento dell’acquisto (in negozio o su siti sicuri che dichiarano esattamente il materiale con cui sono fatte) le borracce in plastica sono generalmente sicure. Del resto il PET è il materiale plastico usato per imbottigliare l’acqua che si acquista nei negozi, e insieme a tritan, polipropilene e polietilene è il più usato per le borracce in plastica. Tuttavia nessun test può prevedere il deterioramento dovuto a un uso scorretto e prolungato della borraccia (lasciarla al sole, all’aperto con temperature sotto zero, non lavarla dopo l’uso, lavarla con eccessivo sfregamento, etc) e tutto questo può accentuare i fenomeni di migrazione dei materiali plastici. Inoltre occorre sincerarsi che le borracce in plastica siano BPA Free, ovvero non contengano il Bisfenolo A, che è una sostanza dannosa per l’organismo e che è stata solo recentemente bandita per tutti gli usi potenzialmente dannosi.
7 consigli per acquistare la borraccia
Detto del materiale, e dei pro e contro di ciascuno, ci sono altri consigli per acquistare la borraccia che possono aiutare a fare la scelta migliore per le proprie esigenze.
Il principale è quello di verificare il sistema di chiusura e di bevuta. Alcuni modelli di borracce in alluminio, in particolare quelle un po’ vintage da escursionismo, hanno ancora la chiusura meccanica “Jumper”, che prevede un tappo in plastica e una guarnizione in silicone: è sicuramente sicura e pratica ma occorre sapere che anche il silicone, a lungo andare, tende a deteriorarsi, perdendo le proprie qualità di tenuta stagna. La stragrande maggioranza delle borracce oggi ha un tappo a vite: spesso nelle borracce di plastica è il collo della borraccia a inserirsi nel tappo, altrimenti soprattutto in quelle di acciaio è il tappo ad andare all’interno del collo della borraccia. In alcuni modelli di borracce in acciaio c’è il tappo in plastica, in altre anche il tappo è in acciaio, sempre con l’aggiunta di una guarnizione in silicone: rimane il principio che anche la plastica del tappo può deteriorarsi e rilasciare particelle nella bevanda e quindi è da sostituire regolarmente, o comunque non appena si deteriora. Lo stesso discorso vale per i tappi con beccuccio o cannuccia, che sono molto comodi e pratici per l’uso on-the-go, e che però a lungo andare potrebbero risultare la causa del cattivo odore della bevanda. Infine può essere utile sapere che le borracce a doppio strato con intercapedine sono quelle che meglio mantengono la temperatura – calda o fredda – delle bevande e che in passato la svizzera SIGG aveva prodotto anche delle borracce con tappo con sfiato per le bevande gassate.
Quando ne vogliamo acquistare una la scegliamo sulla base di caratteristiche di affidabilità, di praticità o di comodità e valutando la resistenza del contenitore, la facilità di apertura, l’isolamento termico, l’ermeticità, il diametro del collo. Meno frequentemente però diamo il giusto peso a un aspetto altrettanto importante a cui è legata la salubrità della bevanda che ingeriamo: il materiale (o i materiali) con cui è realizzata.
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