Ti sei mai chiesto perché ti senti più energico in certe ore del giorno e assonnato in altre? O perché nei mesi invernali sembra più difficile alzarsi dal letto? Il nostro corpo segue una sorta di “orologio interno”, una sinfonia biologica che regola sonno, fame, concentrazione e persino l’umore. Questi ritmi sono chiamati cicli circadiani, e non solo influenzano la nostra quotidianità, ma sono profondamente intrecciati ai cicli stagionali.
L’orologio biologico: i ritmi circadiani
I cicli circadiani e stagionali sono alleati invisibili che influenzano la nostra energia, l’umore, la salute e le prestazioni. Rispettare questi ritmi naturali significa vivere in maggiore armonia con il nostro corpo e sentirsi meglio in ogni stagione.
Ascoltare i segnali del proprio organismo e adattare il proprio stile di vita alla luce, alla stagione e ai propri bisogni è il segreto per un benessere duraturo.
Ogni cellula del nostro organismo segue un ritmo preciso, orchestrato da una struttura nel cervello chiamata nucleo soprachiasmatico, situata nell’ipotalamo. Questo orologio interno è influenzato principalmente dalla luce solare e regola le funzioni vitali, come il rilascio di ormoni, il metabolismo e la temperatura corporea. Alan Burdick, nel suo libro Perché il tempo vola, esplora come percepiamo il tempo e come il nostro cervello lo misura in base agli stimoli esterni. Il ciclo circadiano, ad esempio, non è esattamente di 24 ore, ma leggermente più lungo, il che significa che senza segnali esterni (come la luce del sole), il nostro ritmo si sregolerebbe progressivamente.
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Luce e buio: come funziona il ritmo della giornata
Il principale regolatore dei nostri cicli è la luce naturale. Al mattino, quando i primi raggi di sole colpiscono la retina, il cervello smette di produrre melatonina (l’ormone del sonno) e avvia una serie di processi che ci preparano all’attività. Durante il giorno, il cortisolo e altri neurotrasmettitori mantengono alta l’attenzione e l’energia. Con il tramonto, il corpo inizia a produrre nuovamente melatonina, segnalando che è ora di rallentare.
Ma cosa succede quando questi ritmi vengono alterati? L’esposizione alla luce artificiale in tarda serata (soprattutto quella blu degli schermi) può ritardare la produzione di melatonina, causando difficoltà ad addormentarsi e influenzando la qualità del sonno. Se vuoi migliorare il tuo ritmo circadiano, esponiti alla luce naturale al mattino e limita l’uso di dispositivi elettronici almeno un’ora prima di dormire.
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Il legame con le stagioni: quando il corpo cambia con la natura
Se i cicli circadiani regolano le 24 ore, i ritmi stagionali influiscono sulla nostra fisiologia in modo più sottile ma altrettanto potente.
Durante l’inverno, con le giornate più corte e meno esposizione alla luce, molti sperimentano un calo dell’energia e dell’umore, noto come disturbo affettivo stagionale (SAD).
Questo fenomeno è legato a una minore produzione di serotonina (il neurotrasmettitore del buonumore) e a un aumento della melatonina, che ci fa sentire più assonnati e meno attivi. In inverno, aumenta l’esposizione alla luce naturale durante il giorno e, se necessario, utilizza lampade a spettro solare per contrastare gli effetti della ridotta luminosità.
Al contrario, in primavera e in estate, con più ore di luce e una maggiore esposizione al sole, la produzione di serotonina aumenta, favorendo energia, positività e voglia di muoversi.
Cicli circadiani e performance sportiva
Anche la nostra forza muscolare, resistenza e reattività variano in base ai ritmi circadiani. La maggior parte delle persone ha un picco di prestazioni fisiche nel tardo pomeriggio, quando la temperatura corporea è più alta, i muscoli sono più elastici e il metabolismo è più efficiente. Tuttavia, la performance varia anche con le stagioni.
Durante i mesi più caldi, il corpo si adatta a dissipare meglio il calore, mentre nei mesi freddi è più efficiente nel conservare energia. Sperimenta diversi orari di allenamento per capire quale si adatta meglio al tuo ritmo naturale e alla stagione in corso.
Perché dovremmo mangiare seguendo i ritmi biologici
Oltre a influenzare sonno ed energia, i cicli circadiani regolano anche la digestione e il metabolismo. Alcuni studi suggeriscono che il momento in cui mangiamo è tanto importante quanto ciò che mangiamo. Al mattino, l’organismo è più predisposto a metabolizzare i carboidrati, mentre la sera un pasto abbondante e ricco di zuccheri può alterare il sonno e il metabolismo. Dai più spazio ai pasti principali nelle ore diurne e preferisci cene leggere, soprattutto in inverno quando le ore di luce sono molto poche.
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Monia Farina è Biologa e nutrizionista. Già referente provinciale per l’ordine Nazionale dei Biologi, è ideatrice del metodo Mangiaperpiacere di educazione alimentare per il benessere della persona.
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