Deficit Energetico Relativo negli sportivi e i rischi di mangiare troppo poco

Deficit Energetico Relativo negli sportivi e i rischi di mangiare troppo poco

È ormai dal 2014 che nel mondo sportivo si parla di Deficit Energetico Relativo, o Sindrome R.E.D. – S” (Relative Energy Deficiency in Sport), cioè di un apporto energetico inadeguato rispetto all’energia di cui hai bisogno per la tua attività sportiva. In parole poverissime dei rischi di mangiare troppo poco rispetto alle energie che bruci facendo sport.
Un problema di cui si è fatto carico il Comitato Olimpico Internazionale con un Consensus Statement che ha esteso anche agli uomini la sindrome provocata da una carenza energetica relativa che investe numerosi aspetti fisiologici tra cui il metabolismo, la funzione mestruale, la salute delle ossa, l’immunità, la sintesi proteica, la salute cardiovascolare e quella psicologica. Un problema identificato già nel 1992 dall’American College of Sport Medicine con il nome di “Triade dell’Atleta” come un’associazione di tre condizioni tra le atlete di sesso femminile: amenorrea, osteoporosi e alimentazione disturbata. E un problema che colpisce molti più atleti amatoriale di quanti se ne creda.

Deficit Energetico Relativo negli sportivi e i rischi di mangiare troppo poco

Ci sono quelli che si allenano così poi possono mangiare quello che vogliono e ci sono quelli all’opposto che nonostante l’allenamento mangiano meno di quello che dovrebbero. I motivi sono diversi, e spesso sistemici: c’è chi non riesce a perdere il peso che vorrebbe nonostante l’allenamento, c’è chi pensa che per raggiungere determinare performance sia necessario perdere ulteriormente peso, o massa grassa, e quindi si priva di intere categorie di alimenti, o c’è anche chi al termine di un allenamento è troppo stanco anche per mangiare quanto dovrebbe o come dovrebbe. DI fatto, qualunque sia il motivo, i rischi del Deficit Energetico Relativo e di mangiare troppo poco sono concreti anche per gli sportivi amatoriali che non necessariamente si impongono un rigido controllo alimentare in funzione del miglioramento delle prestazioni.

Deficit Energetico Relativo negli sportivi e i rischi di mangiare troppo poco

RED-S, peso ed energie

Il RED-S, Relative Energy Deficiency o Deficit Energetico Relativo, è molto più subdolo di quanto si immagini. Non è necessariamente una questione di peso, anzi: ci si può trovare nella condizione di avere un peso corporeo normale, o addirittura un BMI superiore al valore corretto, eppure ritrovarsi con energie insufficienti non solo per la pratica sportiva anche anche per le funzioni fisiologiche come la normale produzione degli ormoni o la sintesi delle proteine. E non necessariamente il rischio di mangiare troppo poco è associato a un qualche disturbo alimentare: talvolta avviene, ma spesso capita che una bassa disponibilità di energia sia causata da una insufficiente conoscenza dei principi base di una sana e adeguata alimentazione per lo sport.

 

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Sintomi del Deficit Energetico Relativo negli sportivi

Ma come riconoscere i sintomi del Deficit Energetico Relativo negli sportivi? E come non confonderli con quelli molto simili del sovrallenamento? Come prima cosa bisogna saperli conoscere, e se si accusano fatica cronica, umore instabile, calo delle prestazioni sportive, difficoltà a svolgere le normali incombenze quotidiane e infortuni frequenti, anche di lieve entità, allora deve suonare il campanello d’allarme.

Uno specialista può riconoscere una sindrome RED-S partendo da analisi del sangue, analisi della composizione corporea e della salute ossea. Ma più empiricamente puoi provare a ridurre notevolmente volume e intensità di allenamento, almeno dimezzandoli, e monitorare i sintomi per una settimana. Se scompaiono, o si affievoliscono notevolmente, è sovrallenamento, altrimenti il rischio di un Deficit Energetico Relativo è concreto, ed è il caso di fare accertamenti clinic.

Come guarire dalla RED-S

Per guarire dalla RED-S c’è un solo modo: prendere coscienza del problema, evitare il fai da te e affidarsi alla guida di dietologo dello sport o di un nutrizionista che predispongano un piano alimentare specifico per il tuo metabolismo, per il tipo di sport che pratichi, per l’intensità con cui ti alleni e per lo specifico fabbisogno energetico personale. La conseguenza è che le prestazioni potrebbero migliorare sensibilmente, che potresti sentirsi più energico, attivo e attento anche nelle tue attività quotidiane, e che potresti ridurre sensibilmente i tuoi infortuni.

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