È letteralmente scoppiata l’avocado-mania. Ma se questo frutto è ormai un must nelle preparazioni etniche o in quelle plant based, bisogna anche dire che l’avocado non è dietetico. Ha molte proprietà, sicuramente superiori in termini di benefici rispetto alle controindicazioni, ma chi non rinuncia all’avocado toast, al frutto a fette come contorno e alla guacamole, deve sapere che l’avocado non è propriamente un alimento amico della linea. E quindi, come per ogni alimento, il suo consumo è benefico finché non diventa eccessivo.
I benefici per la salute dell’avocado
Se è vero che tra il 2020 e il 2021 il consumo di avocado nelle famiglie italiane è aumentato in volume da 400 g a 2,5 kg, e che nel corso degli ultimi 5 anni i volumi di avocado che le famiglie portano nelle proprie case sono più che triplicati, è anche perché sono molti i benefici per la salute dell’avocado.
Oltre al fatto che la sua consistenza compatta e il suo gusto tendente al dolce hanno letteralmente incontrato l’approvazione del palato degli italiani. Poi certo questo frutto è una miniera di sostanze preziose per l’organismo, tanto da meritarsi l’appellativo di superfood.
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Le proprietà nutrizionali dell’avocado
Da un punto di vista nutrizionale l’avocado è un frutto davvero interessante. È un frutto ricco di vitamina C, E, K e gran parte del complesso B, ha elevate quantità di potassio e apporta varie sostanze antibatteriche e antiossidanti tra cui i flavonoidi e i carotenoidi. È anche un frutto ricco di fibra alimentare e di acidi grassi monoinsaturi Omega 9, gli stessi presenti anche nell’olio extra-vergine d’oliva.
Per tutti questi motivi è senza dubbio un frutto da prevedere nella propria dieta settimanale, pur tenendo conto anche degli aspetti di sostenibilità ambientale del suo consumo. Detto ciò però rimane il fatto che l’avocado non è dietetico.
Perché l’avocado non è dietetico
Se si guarda l’introito calorico, molto più elevato della media della frutta, l’avocado non è dietetico. 100 grammi di prodotto apportano infatti circa 160 Kcal (rispetto per esempio agli 89 di una banana, per fare un paragone). Questo significa che se si ha uno stile di vita attivo, se ci si allena con una certa regolarità, allora può essere un ottimo spuntino ricco di energia se non un vero pasto leggero e digeribile; se invece si è nella condizione di dover tenere sotto controllo il bilancio calorico anche agendo sull’alimentazione è bene sapere che non si tratta di un frutto ipocalorico come per esempio l’ananas e che il senso di sazietà che restituisce ha anche un costo calorico da pagare.
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