Se cerchi online quando iniziare una dieta trovi un sacco di consigli sui giorni migliori del tipo: alla fine delle vacanze; il 1° di settembre; il 1° di gennaio; il giorno del proprio compleanno; di lunedì; e un sacco di altri giorni considerati anche dalla scienza giusti per mettersi a dieta. Spesso c’è anche l’elenco dei giorni peggiori, che vanno dal venerdì al weekend, dal giorno prima delle vacanze a quello del matrimonio.
Quando iniziare una dieta?
In realtà questo lungo elenco di giorni giusti e sbagliati per cominciare una dieta sono la risposta sbagliata, fuorviante, a una domanda giusta. Risposta sbagliata e fuorviante perché cerca fuori da sé le motivazioni per fare qualcosa per sé. Purtroppo la stragrande maggioranza delle diete fallisce miseramente, e se anche sembra funzionare lo è per poco, e a lungo andare è destinata a fallire. Fallimento che dipende proprio dal modo in cui ci si avvicina a questo cambiamento: cercando motivazioni (il giorno giusto) e soluzioni (una dieta precisa e miracolosa) fuori di sé anziché dentro di sé.
Il momento migliore per mettersi a dieta
In realtà, e molto più francamente, il momento migliore per mettersi a dieta è quello in cui ci si sente pronti. Intimamente pronti nel senso che è scattata una molla psicologica dentro di sé che porta a un effettivo e duraturo cambio di stile di vita e abitudini alimentari. A volte quel momento giusto arriva dopo un più o meno lungo periodo di riflessione e delusione di sé, altre volte perché scatta un campanello d’allarme, come il medico che prescrive dei medicinali per il colesterolo o un amico che sta attraversando un difficile momento di salute dovuto al suo peso.
E quando questo accade si stabilisce un legame emotivo più che oggettivo con il proprio desiderio di perdere peso e stare e sentirsi meglio. Un legame emotivo positivo, non tossico, che diventa motivazione alla trasformazione delle proprie abitudini alimentari.
Come capire il momento giusto per cambiare abitudini alimentari?
Ma quindi come capire il momento giusto per cambiare abitudini alimentari? Facendosi molto sinceramente alcune domande e trovando le risposte altrettanto più sincere. Per esempio perché si è aumentati di peso (Stress? Abitudini quotidiane? Cibo di scarsa qualità? Età? Etc) e cosa rappresenta il cibo per noi (Piacere? Ossessione? Consolazione? Etc). Poi perché si vuole perdere peso: per apparire? Per sentirsi meglio? Per fare cose che non si riescono più a fare? Per se stessi? Per gli altri? E ancora: cosa ci aspettiamo dalla dieta? Come pensiamo che sarà e come invece potrebbe essere?
Come evitare che la dieta fallisca?
Una volta che si è trovata dentro di sé la motivazione profonda per cominciare una dieta, occorre poi evitare che la dieta fallisca. Il primo passo, come abbiamo visto, è volerlo davvero, intimamente prima che esteriormente, e di conseguenza iniziare solo quando si è davvero pronti. Altrimenti sarà solo un altro fallimento che allontanerà dal riuscirsi davvero.
Poi è importante darsi un obiettivo ragionevole e realizzabile, oppure suddividere un grande obiettivo in tanti step ragionevolmente raggiungibili. Pensa all’alpinismo: il risultato è la cima della montagna, ma ogni grande scalata passa da cambi base intermedi per un periodo di acclimatazione.
L’obiettivo può essere stabilito insieme a un professionista, che suggerisca anche un modello non solo giusto per le proprie esigenze – ogni età ha le proprie, inutile nasconderlo – ma soprattutto sostenibile anche a lungo termine. Una dieta incompatibile con le proprie esigenze quotidiane di lavoro o di vita è infatti destinata a fallire, così come una dieta che faccia vivere come colpa la pizza in famiglia, o con amici, del sabato sera.
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