Probabilmente a colazione mangi sempre le stesse cose. E probabilmente non ci hai mai davvero riflettuto, almeno finché qualcuno non te l’ha fatto notare. E non conta nemmeno se sei tipo da un caffè e via, da Continental Breakfast con magari una brioche o una fetta biscottata, da menù healthy o da colazione anglosassone con uova, bacon, salumi e formaggi: 7 persone su 10 al mondo (almeno in quello occidentale) a colazione mangiano sempre le stesse cose.
Perché facciamo una colazione sempre uguale?
E perché a colazione ci va bene di essere così abitudinari, al punto quasi da essere monotoni, e invece per pranzo e cena sentiamo l’esigenza di variare, ci vengono le voglie, vogliamo sperimentare? La risposta è in uno studio pubblicato su Science Direct condotto dagli esperti di marketing Roman Cadario dell’Università di Rotterdam e Carey K. Morewedge dell’Università di Boston.
Cadario e Morewedge hanno monitorato 4.000 persone tra USA e Francia chiedendo loro di annotare cosa mangiavano a colazione, pranzo e cena, e in 2 spuntini pomeridiani, e il risultato è stato che il 68% delle persone al risveglio sono abitudinarie. Profondamente abitudinarie. Cosa che non succede per gli altri pasti della giornata.
Secondo i 2 studiosi, alla base di questo comportamento sociale così molto diffuso ci sarebbero motivazioni biologiche, culturali, ma soprattutto psicologiche. Cioè:
Mangiamo sempre uguale perché di mattina siamo già abbastanza energici e non sentiamo il bisogno di cibi stimolanti per il nostro cervello
Abbiamo poco tempo e andiamo sul sicuro
Mangiamo tanto per mangiare
Secondo Morewedge sono 2 le pulsioni alla base delle nostre decisioni in fatto di cibo:
Quelle utilitaristiche, cioè mangiamo perché dobbiamo alimentarci, oppure per finalità di peso o salutistiche
Quelle edonistiche, cioè mangiamo perché è un’attività piacevole
Se a colazione mangi sempre le stesse cose, è anche un po’ spirito di sopravvivenza
Ma allora perché al mattino prevalgono quelle utilitaristiche e non quelle edonistiche? Dall’analisi dei diari delle 4.000 persone monitorate, la spiegazione sarebbe sono i cicli circadiani a influenzare il nostro desiderio di varietà man mano che procede la giornata.
Ma ci sono anche motivazioni psicologiche e sociali: Cadario e Morewedge hanno infatti scoperto che nel weekend, quando c’è ragionevolmente più tempo a disposizione, le persone sono più predisposte a variare menu a colazione, così come quando sono indotte a variare o sperimentare, come per esempio può capitare quando ci si trova in vacanza e si può scegliere dal menù o dal buffet internazionale, oppure ci si trova in qualche località esotica.
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Per variare la colazione sempre uguale (in base alle stagioni)
Ma allora, volendo variare, come potremmo organizzare il menù di una prima colazione stimolante e appagante? Un’idea può essere seguire il ritmo delle stagioni, anche per farsi ispirare e stimolare a variare i cibi.
In inverno, quando ci si sveglia ancora con il buio e uscendo di casa si devono affrontare temperature basse, si può optare per una colazione all’italiana con bevande calde come latte e/o caffè, tè o tisane, cereali o dolci da forno, magari caldi, così come un toast per chi preferisce il salato. Ideale sarebbe aggiungere sempre una porzione di frutta, come come pere e mele e, per fare scorta di vitamina C, arance, mandarini o kiwi
In estate, con la luce che attiva il fisico e temperature più elevate, latte parzialmente scremato anche freddo, o yogurt bianco magro con cereali integrali e frutta fresca di stagione, o della ricotta fresca con un po’ di miele o marmellata, possono essere una buona opzione.
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