Le verdure non fanno così bene al cuore come pensiamo: mangiare verdura non serve contro le malattie cardiovascolari. Che si tratti di verdure cotte o crude.
Tutto quello che credevamo utile per una dieta sana è da rivedere? Forse no, ma c’è uno studio importante che smonta alcune credenze scientifiche.
Un team internazionale (che comprende ricercatori dell’Università di Oxford, dell’Università cinese di Hong Kong e dell’Università di Bristol) sostiene che non esistano prove che mangiare regolarmente verdure aiuti a prevenire infarti, ictus, diabete e in generale patologie cardiovascolari.
Le zucchine hanno lo steso effetto della carne rossa? No, non è così. Ma è bene approfondire l’argomento per sapere come comportarsi a tavola.
No, le verdure non fanno così bene al cuore come pensiamo
Si è sempre pensato che il consumo di verdure possa ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, perchè ingredienti come i carotenoidi e l’alfa-tocoferolo hanno proprietà in grado di proteggere in questo senso. Ma gli studi precedenti sul tema non hanno dato risposte coerenti.
Ora, i risultati dello studio internazionale pubblicato su Frontiers in Nutrition vanno oltre e spiegano che è davvero improbabile che un consumo maggiore di verdure cotte o crude ci protegga di più.
Insomma, gli studi del passato hanno errori di metodo (si parla di “confondimento residuo”), mentre questo, basato sui dati genetici della Biobank inglese può fornirci notizie più plausibili, perché l’istituto inglese raccoglie informazioni sulla salute di mezzo milione di adulti nel Regno Unito, basate sulle cartelle cliniche. A questi dati si sono aggiunte interviste a volontari sulla loro dieta, stile di vita, storia medica e riproduttiva e altri fattori. Su un campione enorme: 399.586 partecipanti.
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Dott. Qi Feng, l’autore principale dello studio, ha dichiarato: “Il nostro ampio studio non ha trovato prove di un effetto protettivo dell’assunzione di verdure sull’insorgenza di malattie cardiovascolari. Invece, il nostro studio le analisi mostrano che l’effetto apparentemente protettivo dell’assunzione di verdure contro il rischio di CVD è molto probabilmente spiegato da fattori di confondimento residui, legati alle differenze nella situazione socioeconomica e nello stile di vita”.
I ricercatori suggeriscono che gli studi futuri dovrebbero valutare ulteriormente se particolari tipi di verdure o il loro metodo di preparazione potrebbero influenzare il rischio di malattie cardiovascolari.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
Ben Lacey, altro ricercatore coinvolto, aggiunge in ogni caso che “Una dieta equilibrata e il mantenimento del peso norma rimane una parte importante per avere una buona salute e per la riduzione del rischio di malattie importanti, tra cui alcuni tumori. È ampiamente raccomandato che almeno cinque porzioni di una varietà di frutta e verdura vengano consumate ogni giorno”.
Foto di Ella Olsson da Pexels
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