Oggi lunedì 25 ottobre ricorre il World Pasta Day, istituito nell’ormai lontano 1995. In occasione della giornata internazionale dedicata all’alimento “made in Italy” per definizione, Food Intelligence di Sodexo (un gruppo di ricerca e di lavoro composto da dietisti, nutrizionisti e tecnologi alimentari facente capo alla nota azienda di ristorazione) ha voluto sfatare 3 falsi miti collegati al consumo di spaghetti, penne, fusilli, maccheroni e altri tipi di pasta.
World Pasta Day, 25 ottobre: 3 falsi miti della dieta su spaghetti, penne, fusilli e maccheroni
Che si tratti di fusilli o maccheroni, fresca o secca, la pasta è alla base della nostra alimentazione e del nostro gusto. Ma nonostante ne mangiamo e ne parliamo tutti i giorni, esistono alcune credenze false, tuttavia dure a morire, su questo alimento. Ecco i 3 falsi miti sulla pasta che sarebbe bene avere bene in mente per sempre, e soprattutto quando facciamo sport.
1. Non è vero che la pasta fa ingrassare
I carboidrati, di cui la pasta è particolarmente ricca, non fanno di per sé mettere su chili. Anzi, sono basilari per fornire all’organismo la necessaria energia (anche mentale) per affrontare la giornata, ancora di più se si è degli sportivi. In particolare, i carboidrati dovrebbero rappresentare il 50-55% della nostra dieta e la differenza tra un’alimentazione corretta e una no sta solo nella quantità di pasta che finisce nel piatto. Le porzioni consigliate dagli esperti di Sodexo sono: 50-70 g per i bambini; 90-100 g per gli adolescenti in fase di sviluppo; 80 g per gli adulti.
2. Non è vero che la pasta in bianco è più light
Un’altra falsa credenza sta nel ritenere che la pasta sia più leggera se scondita, cioè in bianco. “In assenza di condimento, nel nostro organismo si genera però un picco glicemico maggiore, che mette così in circolo gli zuccheri e innesca un nuovo senso di appetito non appena si termina la digestione”, avvertono gli esperti di Sodexo. “Fibre o proteine combinate con la pasta, come per esempio quelle delle verdure saltate o di un sugo di carne o di pesce o ancora a base di legumi, massimizzano invece il valore nutrizionale della pasta, poiché rallentano la digestione degli zuccheri e assicurano un senso di sazietà per un periodo maggiore”.
3. Non è vero che la pasta a pranzo induce poi sonnolenza
Molti lavoratori, specie gli impiegati in ufficio, evitano di mangiare la pasta a pranzo nel timore che metta poi sonnolenza nel primo pomeriggio. “La pasta non è un alimento difficile da digerire”, assicurano gli esperti di Sodexo, “e anzi fornisce energia di immediato utilizzo, utile anche per il cervello, per il cui funzionamento è indispensabile il glucosio. Piuttosto, per evitare pesantezza e sonnolenza subito dopo pranzo, vanno evitati condimenti troppo grassi, preferendo soluzioni semplici e light”.
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