Che sia mare, oceano, lago, piscina non fa differenza: l’acqua nelle orecchie è un fastidio comune, soprattutto in estate, complice la bella stagione e, quest’anno, la riapertura delle piscine e la voglia di evadere e tornare ad una ritrovata normalità. Un fastidio che può causare la famosissima otite esterna e che può creare non pochi danni, basti pensare alla proliferazione di batteri che si può verificare in un ambiente umido come l’interno dell’orecchio.
Acqua nelle orecchie, ecco cosa fare
“Fondamentale è prevenire il ristagno dell’acqua e mantenere l’orecchio ben idratato. Anche se può sembrare all’apparenza un danno minore, il ristagno di acqua nelle orecchie può provocare l’insorgenza di diverse problematiche, negli adulti come nei bambini – ha dichiarato Dr. Frati Franco Direttore Medical Affair e Responsabile Farmacovigilanza Lofarma spa, sottolineando: “Agire preventivamente è di primaria importanza: l’applicazione di soluzioni composte da tea tree oil ed olio di oliva prima di venire a contatto con l’acqua permette di prevenire il ristagno, mantenendo al contempo ben idratato l’orecchio. In commercio oggi si trovano dispositivi appositamente creati per rivestire il condotto uditivo esterno”.
Leggi anche
Occhi arrossati dalla piscina? Ecco cosa fare
Ristagni d’acqua nelle orecchie
Ma l’otite esterna data dai ristagni d’acqua non è l’unico nemico da tenere sotto controllo quando si tratta di salute delle nostre orecchie. A tutti sarà capitato di avvertire un senso di ovattamento durante un volo in aereo, una gita in montagna, un’immersione al mare o in piscina. Deglutire, bere acqua, sbadigliare sono tutti rimedi che all’occorrenza possono aiutarci all’insorgenza del problema, ma si sa “prevenire è meglio che curare”.
“In questi casi sarebbe meglio riuscire a controllare la differenza di pressione tra l’interno dell’orecchio medio e l’ambiente esterno, una pressione che in condizioni di normalità è mantenuta uguale dalla Tuba di Eustachio, ma che può alterarsi nel momento in cui quest’ultima si chiude (disfunzione che può essere dovuta a cambi di pressione esterni o anche a causa di raffreddori) non consentendo più il passaggio di aria” – continua il Dr. Frati Franco Direttore Medical Affair e Responsabile Farmacovigilanza Lofarma spa – “Non tutti lo sanno, ma anche in questo caso esistono dispositivi che sono rimedi atti a prevenire questa situazione, in modo da non avvertire quella fastidiosa sensazione di ovattamento; l’utilizzo di dispositivi medici creati appositamente per l’autoinsufflazione permette anche di allenare il nostro orecchio e prevenire questi spiacevoli disturbi”.
Via libera dunque a tuffi, nuotate, scalate in montagna e immersioni, ma con le giuste precauzioni.
Foto di Archie Binamira da Pexels
> Iscriviti alla nostra newsletter compilando il form qui sotto!
Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
©RIPRODUZIONE RISERVATA