Le donne, con le visite ginecologiche, prestano attenzione alla propria salute, ma con quale frequenza lo fanno? Benché siano mediamente più inclini alla prevenzione rispetto agli uomini, appena il 50% delle donne italiane ha effettuato una visita ginecologica negli ultimi 12 mesi. Un dato che evidenza la tendenza a trascurare quelli che sono gli esami fondamentali per la salute e il benessere generale delle donne.
Le visite ginecologiche da fare in base all’età
La domanda sorge spontanea: quali sono le visite ginecologiche e gli esami a cui sottoporsi nelle diverse età? In occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna, istituita nel 2015 e promossa dalla Fondazione Atena onlus con il Ministero della Salute, la dott.ssa Rossella Nappi, prof.ssa di ostetricia e ginecologia all’Università degli Studi di Pavia, offre alcuni consigli insieme a Meclon Lenex, cosmetico del brand di Alfasigma, al fine di promuovere una maggior conoscenza e consapevolezza delle donne sull’importanza della prevenzione e del benessere intimo femminile.
Una donna su due evita i controlli ginecologici
Questo diventa rilevante di fronte ai dati emersi dallo studio secondo cui quasi una donna su due sembra evitare un controllo ginecologico. Anche il Pap test – esame fondamentale per individuare anomalie al collo dell’utero – è stato effettuato da meno di una donna su tre (31%); nella fascia d’età tra i 30 e i 44 anni, il 30% delle donne dichiara di non averlo mai fatto, o di averlo fatto molti anni fa.
Di seguito una panoramica delle visite e degli esami consigliati per le diverse fasce d’età della donna.
Esami e visite per ragazze (under 25): prima visita ginecologica e vaccinazione HPV
“Oltre alla prima visita ginecologica, con eventuale ecografia pelvica, che consiglio di fare nel periodo dell’adolescenza, nel momento di cambiamento ormonale, è fondamentale effettuare la vaccinazione del papilloma virus umano, noto come HPV, raccomandata e gratuita per le ragazze e i ragazzi a partire dagli 11 anni di età.
Si tratta di un virus infettivo di cui si conoscono oltre 200 varianti (sierotipi): in alcuni casi può causare verruche e condilomi, in altri l’infezione può portare a modifiche cellulari che lentamente progrediscono in forme tumorali dell’apparato riproduttivo femminile interessando il collo dell’utero, ma anche la vagina e la vulva, oltre che di altri organi e apparati di contatto” commenta la dottoressa Nappi.
Esami e visite per giovani donne dai 25 ai 40 anni
Gli ormoni – estrogeni e progesterone – ogni mese segnano il ciclo mestruale, dunque diventano i compagni di vita di ogni donna. “Il consiglio che do alle mie pazienti è di sottoporsi, almeno una volta all’anno, ad una visita ginecologica” riprende la dottoressa. Un momento, da non dimenticare e segnare in agenda, per il benessere e la salute di ciascuna donna. Oltre al controllo in sé, diventa occasione di confronto tra paziente e specialista su specifici dubbi, preoccupazioni e problematiche come alterazioni del ritmo o del flusso mestruale, disturbi intimi etc.
“Tra gli esami che è bene effettuare dai 30 anni in su c’è l’ecografia mammaria, un esame di prima istanza che consente di individuare eventuali formazioni all’interno del seno e distinguere tra quelle a contenuto liquido e quelle a contenuto solido. Da non trascurare, per la prevenzione di tutte le donne, è il Pap Test, esame di screening che è bene fare a scadenze regolari ogni 3 anni o sulla base del proprio rischio, che permette di intercettare anomalie pre tumorali o tumorali” conclude la dottoressa Nappi.
Esami e visite per donne dai 40 ai 50 anni
Dai 40 anni in avanti c’è chi va in premenopausa e chi in menopausa. Si tratta di un periodo in cui termina l’età fertile, cambiando la vita delle donne.
“La prevenzione diventa cruciale in questo periodo in cui non bisogna aspettare l’appuntamento annuale della visita ginecologica, soprattutto quando si hanno sanguinamenti o perdite vaginali anomale, dolore o gonfiore addominale, dolore nei rapporti sessuali o alterazioni del ciclo mestruale. In questi casi è bene rivolgersi direttamente al ginecologo che, a partire dal sospetto diagnostico, valuta visite, ecografie pelviche ed esami da prescrivere successivamente alla paziente. E, in ottica di prevenzione, non bisogna dimenticare di sottoporsi a visita senologica, ecografia mammaria e mammografia. L’ecografia mammaria non è un’alternativa alla mammografia e i due esami possono essere complementari. Nelle donne più giovani, in cui il tessuto ghiandolare è più denso, i risultati dell’ecografia offrono maggiori informazioni rispetto a quelli della mammografia.” conclude la dottoressa Nappi.
La prevenzione, dunque, è il miglior modo per verificare il proprio stato di salute, motivo per cui prevedere esami e check up a cadenza regolare può fare la differenza.
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