Capita a tutti, più o meno alla fine del decennio dei 20 anni, di dire a un certo “come sono invecchiato“. Perché si dorme male dopo una serata di bagordi ed eccessi, per un dolorino raccogliendo la borsa della spesa, per un mal di schiena dopo un lungo viaggio in macchina o aereo e per tanti altri segnali che ci danno la sensazione che il nostro fisico ha superato il picco di prestazioni. Sembra una battuta ma non lo è così tanto, perché in effetti dopo i 25 anni cominciano i primi, impercettibili, lenti ma sostanziali, segnali di declino fisico: l’organismo produce meno testosterone, si riduce la capacità di crescita e rigenerazione muscolare, si riduce la densità ossea e allo stesso tempo, diminuisce anche l’elasticità e la mobilità di tendini, legamenti e articolazioni.
Quando e come invecchi: età cronologica, biologica e psicologica
Insomma, dopo la fascia d’età compresa tra i 20 e i 30 anni inizia uno stato di decadimento lento, ma progressivo che indebolisce l’organismo e rallenta le funzioni fisiologiche, anche se non si può parlare ancora tecnicamente di invecchiamento. Tradizionalmente, si fa coincidere l’inizio della vecchiaia con il compimento dei 65 anni, anche se l’età cronologica – cioè il tempo di vita espresso in anni – ha un significato limitato in termini di salute ed è relativamente collegato all’età biologica – cioè i cambiamenti dell’organismo che si manifestano durante l’invecchiamento – e soprattutto con quella psicologica – cioè il modo di agire e sentire delle persone.
Insomma, ogni caso è a sé, tuttavia un recente studio pubblicato su Nature Aging ad agosto 2024 (Nonlinear dynamics of multi-omics profiles during human aging) ha scoperto che l’invecchiamento non è un processo lineare ma anzi che ci sono 2 step di forte decadimento fisico, a 44 e 60 anni.
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Ora un nuovo studio (Age-related changes in gait, balance, and strength parameters: A cross-sectional study) pubblicato su Plos One ha cercato di capire – e individuato – quali sono i parametri in termini di andatura, equilibrio e forza che davvero possono segnalare i cambiamenti legati all’età fisica. Cioè il fatto che sì, sei davvero invecchiato, e forse anche troppo rispetto alla carta d’identità.
Fai questo esercizio e scoprirai quanto è davvero invecchiato il tuo corpo
In particolare c’è un esercizio molto molto semplice che ti permette di scoprire quanto sei davvero invecchiato, e si chiama sfida del fenicottero. Mettiti in piedi, appoggia le mani sui fianchi, tieni gli occhi aperti e solleva un piede, rimanendo in equilibrio su una gamba. Il timer parte non appena il piede si solleva da terra e si ferma quando il piede viene abbassato o le mani vengono tolte dai fianchi.
Secondo quanto hanno scritto sul British Journal of Sports Medicine i ricercatori che hanno condotto lo studio per 12 anni in Brasile, anche se non ci sono molti dati sul motivo per cui l’equilibrio è collegato alla salute (a parte ovviamente una maggiore probabilità di cadute e infortuni), empiricamente il motivo per cui stare in piedi su una gamba sola è un indicatore di forma fisica è che utilizza contemporaneamente diverse parti del cervello e del corpo.
Più o meno, a ogni decennio di età la quantità di tempo in cui una persona dovrebbe essere in grado di stare in piedi sulla gamba non dominante diminuisce di 2,2 secondi; per quanto riguarda la gamba dominante, il tempo in cui si dovrebbe riuscire a stare in piedi diminuisce di 1,7 secondi per decennio. E i calcoli sono presto fatti.
Secondo l’NHS, il Sistema Sanitario Britannico:
- Chi ha un’età compresa tra i 18 e i 39 anni dovrebbe raggiungere i 43 secondi
- Chi ha un’età compresa tra i 40 e i 49 anni i 40 secondi secondi
- Per i 50-59enni, la cifra target è di 37 secondi
- Per i 60-69enni i secondi dovrebbero essere 30
- Tra i 70 e i 79 anni, il tempo scende a 18-19 secondi
- Per gli ultraottantenni il tempo dovrebbe essere di poco più di 5 secondi.
Quello che hanno scoperto i ricercatori è che le persone che faticano a stare in equilibrio per il tempo previsto sono a maggior rischio di sviluppare malattie con l’età. Inoltre, sempre secondo questo studio osservazionale, l’incapacità di stare in piedi su una gamba sola per 10 secondi in età media o avanzata sarebbe legata a un rischio quasi doppio di morte per qualsiasi causa entro i 10 anni successivi.
Di fatti da tempo ormai le ricerche suggeriscono che, a differenza della forma fisica aerobica, della forza muscolare e della flessibilità, l’equilibrio tende a conservarsi ragionevolmente bene fino ai 60 anni, e un suo deterioramento precoce può essere un affidabile indicatore di invecchiamento precoce o aumento del rischio di morte.
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Recentemente i ricercatori della Mayo Clinic statunitense hanno scoperto che la quantità di tempo in cui si riesce a stare in equilibrio su un piede solo indica la forza delle ossa, dei muscoli e dei nervi, ma già uno studio del 2015 del Center for Genomic Medicine presso la Kyoto University in Giappone aveva riscontrato come l’instabilità posturale sia associata a cambiamenti patologici precoci nel cervello e al declino funzionale, anche in soggetti apparentemente sani.
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