“L’ortopedico mi ha detto che devo smettere di correre per le ginocchia“. Oppure il fisioterapista. “Quando corro mi fanno male le ginocchia“. “Ho le ginocchia andate, non posso più correre“. Abbiamo tutti un amico o un’amica che ci ha detto una di queste frasi, o qualcosa di simile. Con l’idea, molto diffusa, che correre logori e consumi le nostre ginocchia. Eppure la corsa potrebbe far bene alle tue ginocchia, non solo nel breve e medio termine ma anche nel lungo termine, cioè quando diventeremo anziani. Perché questo è ineluttabile.
Perché la corsa potrebbe far bene alle tue ginocchia (anche da anziano)
Certo, non mancano studi e modelli quasi in grado di predire, in funzione della media dei km percorsi correndo, l’età esatta in cui le nostre ginocchia chiederanno pietà. La spiegazione sarebbe tutta nel ruolo, e nelle caratteristiche, delle cartilagini di questa articolazione: le cartilagini sono tessuti elastici senza vasi sanguigni e senza innervazioni, e la loro funzione è quella di ammortizzare e attutire le frizioni e le pressioni tra le ossa delle articolazioni, comprese quelle delle ginocchia. Da cui l’idea che, come le boccole delle sospensioni delle auto, vadano incontro a usura progressiva, senza possibilità di rigenerarsi o ripararsi come avviene ad altre parti del nostro corpo, dai muscoli alle ossa. Non è un caso che secondo i dati dell’ISS circa il 10% della popolazione in età matura, e più della metà oltre i 50 anni, soffra di osteoartrite alle ginocchia, che è quando la cartilagine è completamente usurata e le ossa di questa articolazione sfregano l’una contro l’altra.
E invece statisticamente non è vero che i runner vanno incontro a questo problema più del resto della popolazione, e così anche chi ama molto camminare, dal walking al trekking in montagna. Anzi: secondo alcune ricerche sarebbe vero il contrario. Ovvero che nella peggiore delle ipotesi correre e camminare in senso sportivo non influisce sull’usura delle cartilagini delle ginocchia, e talvolta addirittura la corsa potrebbe far bene alle tue ginocchia.
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Corsa e osteoartrite: le ricerche scientifiche
Numerose ricerche negli ultimi anni hanno cercato di capire se davvero le cartilagini sono un tessuto “inerte” o se invece hanno la capacità di rigenerarsi. Ed eventualmente quali sono i fattori che consentono questa rigenerazione. Per esempio una ricerca del 2006 pubblicata su Rheumatology ha dimostrato che è invece la vita sedentaria, quindi l’assenza di attività, a essere un fattore predisponente per l’osteartrite, e che le cartilagini delle ginocchia avrebbero invece la capacità di adattarsi e rispondere allo stress quotidiano.
Lo stesso ha rilevato una ricerca dell’University of California Davis, secondo la quale i tessuti connettivi, tra cui le cartilagini e quindi anche quelle delle ginocchia, avrebbero la capacità di auto-ripararsi, e questo sarebbe influenzato da un insieme di fattori tra cui rientrano anche la dieta e l’attività fisica. Corsa compresa.
Un recente studio pubblicato su PeerJ ha cercato di individuare i motivi per cui non è vero che i runner in età avanzata hanno più problemi alle ginocchia, tipo appunto l’osteoartrite, rispetto al resto della popolazione. Secondo il modello sviluppato per analizzare le forze in gioco all’interno delle ginocchia di un runner, è vero che, in assenza di capacità di rigenersarsi dei tessuti cartilaginei, chi pratica la corsa sembrerebbe destinato a finire i suoi giorni in sedia a rotelle.
Per la precisione: fatto il modello di funzionamento dell’articolazione delle ginocchia, dei pesi e delle forze in carico a ogni passo, e assunto che non ci sia capacità di rigenerazione di questi tessuti, un runner abituale avrebbe il 98% di probabilità di ritrovarsi con le ginocchia devastate all’età di 55 anni.
Ma questo non succede, e anzi succede esattamente il contrario, suggerendo che anche la cartilagine, come molte altre parti del nostro corpo, si rinforza con l’uso. Cioè che l’attività fisica, in questo caso la corsa, sarebbe in grado di stimolare la rigenerazione dei tessuto cartilaginei, facendo loro del “bene” nel medio e lungo termine.
L’ipotesi è che le cellule delle cartilagini delle ginocchia, anche in assenza di innervazioni e irrorazione di sangue, sarebbero in grado di percepire la pressione meccanica imposta dall’attività fisica come la corsa o la camminata sportiva, e conseguentemente di rigenerarsi per adattarsi a questi carichi. Secondo la ricerca sarebbero 3 i fattori di adattamento, che considerati nel loro complesso farebbero appunto scendere la probabilità di ritrovarsi con osteoartrite o altri problemi alle ginocchia al 13%, in linea con il resto della popolazione.
Corsa e infortuni alle ginocchia
Tutto quanto detto finora vale “in condizioni di laboratorio”, ma poi la vita è ben più varia e variegata. Per esempio ci sono i runner sovrappeso, oppure chi subisce degli infortuni alle ginocchia, anche in età giovanile, e verrebbe da chiedersi se le evidenze scientifiche sulla capacità di rigenerarsi e adattarsi delle cartilagini delle ginocchia valgono anche per queste “deviazioni” dal modello ideale. Domande alle quali avremo probabilmente risposta con nuove e future ricerche scientifiche.
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