Perdere peso può essere frustrante quando si vogliono vedere risultati in fretta e inevitabilmente vien da chiedersi quanto tempo ci vuole per perdere peso. La prima cosa da dire, molto chiaramente, è una verità scomoda: perdere peso velocemente è impossibile. A meno di non sottoporsi a diete drastiche e insalubri che hanno come unica conseguenza l’effetto yo-yo. Cioè ingrassare di nuovo e altrettanto rapidamente. Perché l’altra verità scomoda è che per dimagrire davvero, in modo stabile e strutturale, ci vuole tempo. Molto tempo e molto impegno. Ed è una questione di stile di vita più che di dieta.
Quanto tempo ci vuole per dimagrire
Tuttavia considerando diversi parametri del tutto personali, e alcune risultanze scientifiche oggettive, è possibile fare una stima approssimativa di quanti kg si possono perdere a settimana e in quanto tempo si può arrivare al proprio peso forma. Che, è bene dirlo, non è tanto il numero che si vede sulla bilancia ma un insieme di fattori personali e individuali che riguardano anche la composizione corporea, la massa magra e quella grassa, la ritezione idrica e molto altro.
Detto ciò, se ti stai chiedendo come avviene la perdita di peso, quali fattori la influenzano, quanto peso si dovrebbe perdere a settimana e se è possibile accelerare la perdita di peso, continua a leggere questo articolo, ma prima di tutto ricorda che il primo passo è sempre quello di consultare un dietologo o un medico per avere una consulenza professionale individuale prima di intraprendere un programma di dimagrimento.
Come avviene la perdita di peso?
La perdita di peso è un fatto matematico. Per perdere peso è necessario mantenere un deficit calorico costante. Cioè le calorie assunte meno quelle bruciate deve dare un risultato negativo. Quando si bruciano più calorie di quelle consumate, il corpo attinge infatti alle riserve energetiche immagazzinate nel tessuto adiposo. Al contrario, quando si mangiano più calorie di quelle necessarie al corpo, si inizia ad aumentare di peso.
Il dispendio calorico, cioè il numero esatto di calorie bruciate ogni giorno, è composto da tre componenti principali.
La prima è denominata Tasso Metabolico a Riposo (RMR). È costituita dal Tasso Metabolico Basale (BMR) – il numero minimo di calorie di cui il corpo ha bisogno per mantenere le normali funzioni corporee, come la respirazione e il pompaggio del sangue – e le attività quotidiane a basso sforzo, come mangiare, camminare per brevi periodi (ad esempio per andare in bagno), lavorare seduti alla scrivania e così via.
La seconda componente è denominata Termogenesi Indotta dalla Dieta (TEF): l’energia aggiuntiva necessaria per digerire, assorbire e utilizzare i nutrienti assunti. Il TEF aumenta se i pasti sono più abbondanti, se si assumono carboidrati e proteine e se si seguono diete a base vegetale a basso contenuto di grassi.
La terza componente è denominata Effetto Termico dell’Attività (TEA), ovvero il numero di calorie bruciate durante l’esercizio fisico. Il TEA può anche includere la termogenesi da attività non fisica (NEAT), che è la quantità di energia spesa durante attività leggere, come giocherellare, cucinare e fare la spesa.
Ora, tutti gli alimenti e le bevande si aggiungono al conteggio delle calorie giornaliere ed è interessante imparare come si calcolano le calorie, dato che è così che si tiene traccia dell’apporto energetico. Allo stesso tempo, vale la pena di sottolineare un paio di miti che circondano il dispendio energetico e la perdita di peso.
Molti credono che mangiare pasti più piccoli e frequenti possa migliorare le possibilità di perdere i chili di troppo, ad esempio. Ma se è vero che per alcuni questo approccio è utile per regolare l’appetito, come sottolineano gli scienziati non ci sono prove sufficienti per affermare che la frequenza dei pasti sia legata al consumo di calorie.
Un’altra idea sbagliata è che il lavoro intellettuale possa aumentare il dispendio energetico. Purtroppo, il pensiero non fa bruciare calorie.
Questo, in poche parole, è il meccanismo che influenza la perdita di peso e può determinare quanto tempo ci vuole per dimagrire.
PER APPROFONDIRE: Come mangiare in base al proprio metabolismo
I fattori che influenzano la perdita di peso
Perché poi ci sono numerosi fattori che influenzano la perdita di peso. E sono fattori individuali.
- L’età
- Il sesso
- Livello di attività
- Livello di idratazione
- Genetica
- Il sonno
- Lo stress
- Salute dell’intestino
- Gli ormoni
PER SAPERNE DI PIÙ: Perdita di peso: da cosa dipende?
Quanto peso si dovrebbe perdere a settimana?
Quanto tempo occorre per perdere peso in modo sano e sostenibile? Secondo il Centers for Disease Control and Prevention, le persone dovrebbero puntare a una perdita di peso abbastanza costante, di circa uno o due chili a settimana, perché in questo modo hanno maggiori probabilità di mantenere il peso a lungo termine. Tuttavia, gli scienziati mettono in dubbio questa affermazione. Uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet ha dimostrato che il tasso di perdita di peso non sembra influenzare la percentuale di peso riacquistato entro 144 settimane.
Un altro studio, pubblicato sulla rivista Obesity, ha rilevato che, in persone con una perdita di peso totale simile, la velocità con cui si perdeva peso non influiva sul numero di chili ripresi in seguito. Tuttavia, coloro ai quali era stata prescritta una dieta con il minor numero di calorie hanno perso la maggior parte della massa muscolare.
I dietologi consigliano comunque di adottare un approccio graduale, in quanto promuove un atteggiamento più sano nei confronti del cibo e ha meno probabilità di causare effetti collaterali.
Se si vogliono mantenere i risultati in futuro, è consigliabile concentrarsi su una perdita di peso lenta ma sana, in cui si perdono da uno a due chili a settimana. Anche se questo percorso è lento, la sua costanza renderà più facile sviluppare abitudini alimentari sane, rendendo meno probabile un nuovo aumento di peso e, soprattutto, è molto più salutare di una perdita di peso rapida.
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