Nella medicina anglosassone c’è chi ha iniziato a chiamare l’intestino “the second brain” (“il secondo cervello”) per sottolineare quanto le sue funzioni siano collegate al benessere psicofisico e anche quanto possano essere disturbate da ansia e stress. Non c’è da stupirsi quindi del fatto che la stitichezza, che già prima riguardava il 30% della popolazione occidentale, sia diventata un problema ancora più diffuso durante il periodo del Covid. Anche perché la sedentarietà o comunque la minore attività fisica collegata al lockdown e alle altre restrizioni sulla mobilità hanno finito per influire negativamente pure… sulla mobilità intestinale.
Per la stitichezza dieta e attività aerobiche
Contro la stipsi va seguita una dieta ricca di vegetali e di liquidi (incluso il benefico olio d’oliva) per aiutare la peristalsi intestinale. Ma per rendere efficiente l’intestino serve anche fare sport regolarmente. Quale attività preferire? Gli specialisti consigliano quelle aerobiche a basso impatto, almeno 3 volte la settimana: una corsa leggera o una camminata sportiva, così come una pedalata in bici o un’oretta di nuoto in piscina, sono un vero toccasana contro la stitichezza.
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Poi serve muoversi il più possibile nel quotidiano: andare al negozio a piedi e fare le scale sono altre attività che combattano la pigrizia intestinale insieme con una dieta corretta. La cosa fondamentale è insomma evitare la sedentarietà, che diversi studi hanno ormai messo in strettissima correlazione con la stipsi, soprattutto quando l’età avanza.
Gli altri vantaggi per l’intestino
Fare sport regolarmente non è poi solo utile per combattere la stitichezza, ma assicura anche altri vantaggi all’intestino. La ricerca scientifica ha infatti assodato che una regolare attività fisica contribuisce anche a ridurre il rischio di andare incontro a un tumore del colon-retto (il secondo per incidenza nel mondo occidentale dopo quello al seno), previene i diverticoli intestinali e più in generale contribuisce alla salute del microbiota intestinale, ovvero dell’insieme di microrganismi che popolano il nostro intestino e il cui equilibrio è fondamentale per la salute dell’intero organismo.
In particolare, alcuni studi hanno rilevato che lo sport non solo è un fattore di protezione per il microbiota, ma addirittura ne innesca la proliferazione di batteri “buoni”, cioè capaci di contrastare l’azione di quelli patogeni. Infine, è stato accertato che una regolare e moderata attività fisica serve anche a tenere sotto controllo le infiammazioni intestinali indotte da malattie croniche.
Ma attenti: uno sport troppo intenso fa male
Se una regolare attività fisica aiuta a soffrire meno di stipsi, un’eccessiva attività fisica può però essere dannosa per l’intestino. L’allarme arriva da uno studio condotto nel 2017 in Australia da ricercatori della Monash University e della University of Tasmania, che hanno evidenziato un collegamento tra almeno due ore di attività fisica al 60% del massimo consumo di ossigeno e l’aumentata probabilità di andare incontro a disturbi intestinali. Inoltre, gli studiosi hanno ipotizzato che uno sforzo sportivo troppo intenso possa addirittura danneggiare le cellule dell’intestino, rendendole permeabili e forzandole così a rilasciare delle tossine che, una volta in circolo, possono minare in vari modi la salute dell’organismo.
Credits: foto di Anna Shvets da Pexels.
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