La dieta mediterranea fa bene alla memoria e all’apprendimento? Pare di sì, perché i suoi principali alimenti sono in grado di prevenire il declino cognitivo. Di fatto, il regime alimentare da molti scienziati ritenuto il migliore del mondo, ci rende anche più intelligenti.
Abbiamo già parlato di quanto la dieta mediterranea faccia bene a livello cardiovascolare, allungando la vita di chi la segue con costanza nel corso degli anni. Ora, secondo l’ultima ricerca sull’argomento, questo regime alimentare è importante anche nella prevenzione del declino cognitivo. A ipotizzarlo sono stati gli esperti del National Eye Institute (NEI), parte del National Institutes of Health. Cereali, frutta, verdura, pesce azzurro, olio extravergine d’oliva, pane: sono tutti alimenti centrali nella dieta mediterranea, che a quanto pare fa bene non solo al cuore ma anche al cervello.
La dieta mediterranea fa bene alla memoria e all’apprendimento
Gli esperti hanno valutato l’impatto della dieta mediterranea sulle funzioni cerebrali di circa 8000 partecipanti a due studi passati. Il primo studio ha analizzato la salute cognitiva dei soggetti per due volte nell’arco di dieci anni, il secondo per tre volte in dieci anni (due anni dopo l’inizio, quattro anni dopo l’inizio e al termine del periodo di osservazione). I ricercatori del National Eye Institute, a questo punto, hanno sottoposto i partecipanti a dei test approfonditi per valutare la frequenza di consumo degli alimenti della dieta mediterranea nell’anno precedente.
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L’impatto della dieta sulle funzioni cognitive
I partecipanti più fedeli alla dieta mediterranea hanno mostrato un rischio più basso di degenerazione cognitiva, il che porta a conseguenze positive a livello di memoria e apprendimento. I benefici più evidenti sono scaturiti dal consumo di pesce e verdure: le persone abituate a mangiare questi due alimenti, infatti, hanno mostrato il tasso più basso di declino cognitivo a dieci anni dall’inizio del secondo studio.
Un altro aspetto evidenziato dalla nuova ricerca è il seguente: i benefici iniziano a diventare rilevanti dopo diversi anni, perciò è importante che la dieta mediterranea diventi una costante nelle nostre vite. Seguirla per qualche mese e poi cambiare regime alimentare, infatti, non è la scelta più indicata da fare. Insomma, una cosa è certa: la dieta può incidere in modo evidente sulle nostre funzioni cognitive, mantenendole efficienti anche quando l’età avanza.
La seconda parte dello studio, che però necessità di maggiori approfondimenti, si è concentrata sui partecipanti contraddistinti dalla variante genica APOE4, i quali hanno un rischio più elevato di Alzheimer. In questi pazienti la dieta mediterranea è risultata efficace allo stesso modo dei soggetti senza quella variante genetica. Ciò significa che, a livello cognitivo, gli effetti positivi di questo regime alimentare sono indipendenti dal rischio genetico legato all’Alzheimer.
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L’importanza di mangiare il pesce e le verdure
Per proteggere il funzionamento della nostra memoria e l’efficacia del nostro apprendimento, dunque, bisogna fare attenzione anche a come mangiamo. Come anticipato in precedenza, dallo studio è emerso che il pesce è uno degli alimenti più indicati sotto questo aspetto, e infatti il suo alto contenuto di omega-3 è fondamentale per evitare il declino cognitivo. Questi acidi grassi essenziali, inoltre, contribuiscono al mantenimento della plasticità cerebrale e costituiscono un importante supporto per trattare una serie di patologie mentali. Passiamo alle verdure: soprattutto quelle a foglia verde sono ricche di omega-3, ma anche la Vitamina E svolge un ruolo rilevante nella salute del cervello. Agli anziani, non a caso, viene raccomandata per diminuire la possibilità di imbattersi nella demenza senile, appunto perché preserva l’invecchiamento cellulare e garantisce un efficiente sviluppo cerebrale.
(Foto di copertina: DanaTentis / Pixabay)
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