L’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda di impegnarsi almeno due volte la settimana in esercizi per il potenziamento muscolare (sollevare pesi, push-up, squat, piegamenti, addominali) per mantenere un buono stato di salute e come prevenzione delle malattie croniche. Secondo uno studio condotto dall’australiana Queensland Southern University su ben 280.605 adulti di 28 diversi Paesi europei, nel Vecchio Continente solo il 19,8% degli uomini e il 15% delle donne (per una media del 17,3%) mette in pratica il training raccomandato dall’Oms. “A dispetto delle evidenze scientifiche sui benefici per la salute assicurati dagli esercizi di potenziamento muscolare, la maggior parte della popolazione europea non ne esegue abbastanza o addirittura non ne fa proprio”, osserva il dottor Jason Bennie, che alla University of Southern Queensland studia il rapporto tra attività fisica ed epidemiologia.
I peggiori e i migliori in Europa nella prevenzione delle malattie croniche
L’Italia si piazza al 19° posto della classifica con solo l’11,3% della popolazione che si allena regolarmente per potenziare i muscoli, mentre i tre Paesi peggiori risultano essere Malta (6,7%), Polonia (5,5%) e Romania (addirittura 0.7%). In vetta alla classifica ci sono invece i Paesi nordici: Islanda (51.6%), Svezia (38,4%) e Danimarca (34,3%).
Per condurre la ricerca, pubblicata dalla rivista online Plos One, sono stati considerati i dati raccolti dalla European Health Interview Survey nel 2013 e 2014. La speranza è che le percentuali siano almeno un poco aumentate, ma i ricercatori australiani lanciano comunque l’allarme: “Diabete, disturbi cardiovascolari, tumori, malattie croniche dell’apparato respiratorio e demenze sono responsabili dell’86% delle morti in Europa. Tutte queste patologie possono essere prevenute o tenute sotto controllo con l’attività aerobica e con semplici esercizi di potenziamento muscolare, che nell’emergenza da Covid-19 possono essere eseguiti anche a casa anziché in palestra”, è la raccomandazione del dottor Bennie, che a conclusione dello studio invita anche le autorità europee a promuovere l’attività fisica tra la popolazione con ogni mezzo possibile.
Credits: foto di The Lazy Artist Gallery da Pexels.
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