Ecco perché il caffè fa bene al cuore e riduce la fame

Tra i benefici del caffè c'è il fatto che fa bene al cuore e riduce la fame, oltre al fatto che è stimolate e riduce la sensazione di fatica

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Il caffè riduce la fame e rallenta lo svuotamento dell’intestino, lasciandoci una sensazione di sazietà che può frenarci dalle gozzoviglie, dimostrandosi un aiuto efficace nelle cure dimagranti. Il risultato è frutto di una ricerca che va avanti da anni presso l’Università del Kansas.

I benefici del caffè: fa bene al cuore e riduce la fame

Già vi avevamo raccontato che il caffè fa bene al cuore, e avevamo messo in luce pregi e difetti dell’assunzione del caffè relativamente alla corsa (leggi : Corsa e caffè: si o no?), ma la bevanda preferita degli italiani (il 96,5% lo consuma direttamente o indirettamente, contenuto in altre bevande) si sta rivelando, secondo gli studi, sempre più utile al nostro organismo. Questo nonnostante una certa ignoranza sul tema: una ricerca condotta dall’Institute for Scientific Information on Coffee rivela che ben 7 su 10 in Europa, pur ritenendo di condurre una vita sana, non conoscono gli effetti benefici del caffè. Come il fatto che 400 mg di caffeina (5 tazze al giorno) sono considerate utili a condurre uno stile di vita salutare.

In realtà il caffè ha una serie di altri pregi che, rivelati dalla scienza recentemente, lo hanno dl tutto sdoganato come sostanza consigliata. Oltre alla sua funzione stimolante che contribuisce ad aumentare la resistenza fisica e la concentrazione, il caffè rallenta il declino cognitivo, riduce il rischio di malattie neurodegenerative (come Alzheimer e Parkinson), nonché il diabete di tipo 2 e patologie del fegato.

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Ma sembra che il caffè sia utile per ridurre l’appetito, lo sta studiando da anni l’equipe americana guidata da Matthew Shubert, analizzando l’impatto del caffè sul nostro senso dell’appetito. Sarebbero i recettori del gusto amaro, attivati dal passaggio del caffè (che di sostanze amare è notoriamente ricco), a inviare al cervello segnali che invitano alla riduzione dell’appetito. I recettori del gusto, posizionati lungo il tratto intestinale e sul pancreas, sono particolarmente complessi, e la loro stimolazione sembra sia collegata alla produzione di alcune sostanze, come il GLP-1 (Glucagon-Like Peptide-1) e la CCK (colecistochina, un ormone gastrointestinale). Queste, agendo sul sistema nervoso centrale, diminuiscono la fame, mentre lavorando sull’apparato digerente rallentano la velocità di svuotamento dell’intestino, contribuendo a dare la sensazione di sazietà.
Ecco perché un caffè ci dà quella sensazione di riempirci più di quel che dovrebbe, data le piccole quantità in cui generalmente lo assumiamo.
Credits: Pixabay

 

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