Il segreto dell’eterna giovinezza è tenersi in movimento. O meglio, fare attività sportiva permette di invecchiare meglio: un’affermazione che suona talmente banale che si penserebbe non sia nemmeno necessario dimostrarla scientificamente. E invece in una società – la nostra, quella occidentale – in cui la sedentarietà è ormai diventa la (quasi) norma, anche per gli scienziati è difficile capire quali siano le normali conseguenze dell’invecchiamento e quali invece quelle causate da uno stile di vita sedentario. Soprattutto alla luce del fatto che il nostro corredo genetico si è formato quando eravamo cacciatori e raccoglitori, e l‘idea di stare seduti sul divano a mangiare cibi ipercalorici nemmeno esisteva. E così un team di ricercatori del King’s College London ha selezionato 120 supervecchietti volontari: 84 uomini e 41 donne tra i 55 e i 79 anni in grado di percorrere in bicicletta rispettivamente 100km in 6 ore e mezza e 60km in 5 ore e mezza. Fumatori, bevitori, ipertesi erano esclusi in partenza.
I supervecchietti sono stati poi sottoposti a una serie di test per valutare le loro funzioni cardiovascolari, respiratorie, neuromuscolari, metaboliche, endocrine e cognitive, oltre al livello di tenuta della struttura ossea. I risultati sono stati pubblicati sul The Journal of Physiology (e riportati dal Medical Express). E che cosa ha scoperto il dottor Steve Harridge? Che benché sia impossibile fare rewind sulla linea dell’invecchiamento, questi supervecchietti praticamente non presentavano nessuno dei segni classici dell’invecchiamento riscontrabili normalmente nella popolazione della stessa età. Quindi, che fare? Semplice: infiliamo una tuta tecnica e montiamo in sella (ma il dottor Harridge dice che va bene anche correre, camminare, fare trekking, nuotare…)
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