Sfatiamo la saggezza popolare: mangiare un’arancia o bere del succo d’arancia per imbottirsi di vitamina C una volta che si è beccata l’influenza serve a poco. Anzi i motivi per cui prendiamo il raffreddore sono altri. Tuttavia è sempre meglio prevedere una dieta variata ed equilibrata in cui rientri quotidianamente anche l’apporto di vitamina C, in grado – questo sì – di aiutare in modo naturale le barriere immunitarie a difenderci tra le altre cose dai malanni di stagione.
Meglio mangiare un’arancia o bere del succo d’arancia?
Ma a questo punto la domanda è: meglio mangiare un’arancia, oppure bere del succo di arancia? La domanda non è capziosa, perché da tempo è assodato che la pastorizzazione del succo di arancia indispensabile per la sua produzione industriale inevitabilmente abbassa i livelli di carotenoidi e vitamina C in esso contenuti. Al netto poi dell’apporto di zuccheri aggiunti in alcuni succhi di frutta (e occorre prestare attenzione agli zuccheri industriali, come vi abbiamo raccontato qui).
Motivi per i quali molti esperti hanno sempre consigliato di mangiare un’arancia e bere dell’acqua per ottimizzare l’apporto sia dei nutrienti dell’arancia (carotenoidi e flavonoidi, utili anche per il benessere cardiovascolare) che quello di liquidi.
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Pro e contro
Ora una ricerca della American Chemical Society e pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry dice che sì, la pastorizzazione davvero riduce la quantità di flavonoidi e vitamina C presenti nelle arance, e tuttavia li rende più facilmente assimilabili dal nostro organismo.
Credits: FlickrCC Beta-J
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
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