Peso e percezione sono strettamente collegati e ci condizionano: ci vediamo più magri di quel che siamo. Al di là delle sensazioni che spesso abbiamo, lo spiega anche una ricerca scientifica di un team internazionale austriaco-svedese, presentata allo European and International Congress on Obesity (ECOICO 2020), che rivela come le persone (anche con obesità) che aumentano di peso hanno la tendenza a percepire le dimensioni del proprio corpo come più ridotte di quanto non siano in realtà.
Perché? Spesso per una sorta di insoddisfazione corporea, che finisce per ridurre la nostra motivazione a dimagrire, o a fare esercizio per mantenerci in forma.
Chi invece riesce a mantenere un peso stabile tende a vedersi come è in effetti. Vediamo come funziona questo meccanismo in noi.
Peso e percezione: perché ci vediamo più magri di quel che siamo
Lo studio ha seguito più di 2.000 persone con obesità dallo studio SOS (Swedish Obese Subject) su un periodo di oltre 10 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di identificare la propria figura corporea all’inizio dello studio e 3, 4, 6, 8 e 10 anni dopo utilizzando la scala Stunkard che consiste in disegni di silhouette che vanno da 1 (la sagoma più snella) a 9 (la più grande).
L’indice di percezione corporea (BPI) è stato calcolato dividendo la dimensione corporea stimata (indice di massa corporea (BMI) sulla base di una scala di Stunkard aggiustata) per il BMI effettivo.
I risultati hanno mostrato che la distorsione dell’immagine corporea era presente sia in coloro che aumentano di peso che in quelli che mantengono il peso, con entrambi i gruppi che sottostimano le proprie dimensioni corporee. Tuttavia, rispetto a chi mantiene il peso sotto controllo, quelli che ingrassavano hanno sottostimato ancora di più le loro dimensioni corporee. Ad esempio, a 3 anni di distanza, sottovalutavano la loro dimensione corporea effettiva in media di 7,5 unità BMI (circa 21 kg), rispetto ai 6 punti BMI (circa 17 kg) di chi era più in forma.
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Mantenere il peso migliora la percezione del nostro corpo
I ricercatori hanno anche rilevato che mentre l’accuratezza della percezione dell’immagine corporea sembrava migliorare nel corso degli anni nelle persone che hanno mantenuto un peso stabile (variazione di peso inferiore al 10% dopo 1 anno di follow-up), il grado di distorsione dell’immagine corporea (la differenza tra la dimensione corporea percepita e quella effettiva) è rimasto alto nei soggetti che invece erano aumentati di peso (del 10% o più).
La percezione dell’immagine corporea è infatti migliorata negli anni solo per chi rimaneva con un peso costante. Dopo 10 anni, coloro che erano aumentati di peso tendevano a sottovalutare le dimensioni corporee in media di 8 unità BMI (circa 23 kg), gli altri di 5 unità BMI (circa 15 kg).
Perché sottovalutiamo le nostre dimensioni?
“Le persone con obesità spesso soffrono di distorsione dell’immagine corporea, poiché tendono a sottovalutare le proprie dimensioni”, spiega l’autrice dello studio Verena Parzer del Rudolfstiftung Hospital di Vienna, “La sottostima delle dimensioni del corpo può essere associata a insoddisfazione della parte inferiore del corpo con conseguente riduzione della motivazione a perdere peso”.
Non è possibile trarre conclusioni su causa ed effetto, dati i limiti dello studio (è su scala limitata), ma, conclude la coautrice Dr Magdalena Taube dell’Università di Goteborg, “I nostri risultati indicano che la distorsione dell’immagine corporea può essere associata alla regolazione del peso corporeo”.
(foto Bru-nO pixabay)
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