Si fa un gran parlare di problemi al cuore, vaccini e Covid, in generale e in particolare per gli sportivi. Perché a ogni notizia di miocardite o pericardite tra gli sportivi ripartono accuse e smentite circa il ruolo che i vaccini mRna avrebbero su queste condizioni infiammatorie cardiache.
L’ultimo a parlarne è stato Giovanni Malagò, che non è propriamente uno sportivo ma essendo presidente del Coni è sensibile all’argomento: dopo aver scoperto di essere a rischio di trombo e ictus nel corso di un intervento programmato all’occhio ha dichiarato che “al 75% è un sovraccarico di stress, al 24% può essere un problema di coronarie, all’1% poteva essere una miocardite da vaccino ma è stata esclusa dagli esami“. Diversa la situazione di Alphonso Davies, giovane e talentuoso giocatore di calcio del Bayern Monaco: “Alphonso Davies dovrà rimanere fuori alcune settimane perché dopo la sua positività al Covid-19, gli è stata rilevata una leggera miocardite. Nulla di drammatico, ma dovrà osservare un periodo di riposo. Non sappiamo con certezza se questo problema sia stato influenzato dalla recente positività al Covid. C’è questa possibilità ma non vi è alcuna certezza” ha dichiarato Jules Nagelsmann, allenatore del club tedesco. Per la cronaca Alphonso Davies aveva già completato l’intero ciclo vaccinale. Ma cosa sappiamo al momento su Problemi al cuore, vaccini e Covid per gli sportivi? E cosa sono miocarditi e pericarditi?
Miocarditi e pericarditi: cosa sono?
Cosa sono miocarditi e pericarditi lo spiega l’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco:
La miocardite e la pericardite sono condizioni infiammatorie cardiache che presentano una serie di sintomi, tra cui spesso è presente la mancanza di respiro, il battito cardiaco accelerato che può essere irregolare (palpitazioni) e il dolore toracico. I dati disponibili suggeriscono che il decorso della miocardite e della pericardite dopo la vaccinazione non è diverso dalla miocardite o dalla pericardite nella popolazione generale.
La miocardite è quindi un’infiammazione del muscolo cardiaco, generalmente provocata da infezioni virali, batteriche o fungine (o micotiche), che può danneggiare o distruggere le cellule muscolari delle pareti del cuore. Oltre a ciò talvolta le cellule del sistema immunitario, che dovrebbero contrastare l’infiammazione, possono a loro volta danneggiare il muscolo cardiaco.
Come riporta l’Humanitas, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario di Milano:
Gli agenti infettivi più spesso responsabili della miocardite sono i virus (Coxsackie, Citomegalovirus, virus dell’epatite C, Herpes, HIV o Parvovirus), alcuni batteri (Clamidia, Micoplasma, Streptococco o Treponema) e alcuni funghi (Aspergillus, Candida, Coccidioidi, Criptococco o Histoplasma). Altre possibili cause sono reazioni allergiche a farmaci o sostanze tossiche (alcol, cocaina, metalli pesanti e catecolammine), oppure malattie autoimmuni o genericamente infiammatorie (artrite reumatoide, LES o sarcoidosi)
Come riporta il Giornale di Cardiologia a novembre 2021 in un articolo intitolato Miocarditi, pericarditi e vaccino a mRNA contro il COVID-19. Expert opinion della Società Italiana di Cardiologia “la miocardite è una malattia infiammatoria del muscolo cardiaco, comunemente causata da infezioni da agenti virali, che interessa circa 10-20 soggetti su 100 000 ogni anno nella popolazione generale“.
Problemi al cuore, vaccini e Covid per gli sportivi: cosa sappiamo
Già a luglio 2021, poco dopo l’inizio della campagna vaccinale, l’AIFA scriveva che “dopo la vaccinazione con i Vaccini mRNA anti COVID-19 Comirnaty e Spikevax sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite. I casi si sono verificati principalmente nei 14 giorni successivi alla vaccinazione, più spesso dopo la seconda dose e nei giovani di sesso maschile.”
Ora, con l’estensione della campagna vaccinale anche alle fasce più giovani della popolazione e con quella delle seconde e terze dosi sono disponibili numeri più precisi sull’incidenza di casi di miocardite e pericardite tra i vaccinati.
Il comitato per la sicurezza dell’EMA, l’Autorità europea dei medicinali, alla luce dei dati aggiornati sul rischio noto di miocardite e pericardite in seguito alla vaccinazione con i vaccini COVID-19 Comirnaty e Spikevax basati su uno studio condotto dal sistema sanitario nazionale francese (Epi-phare) e l’altro dal registro Nordic, ha stabilito che:
il rischio per entrambi questi eventi (miocardite e pericardite, ndr) è complessivamente “molto raro”, il che significa che può essere colpita fino a una persona su 10.000 vaccinata. Inoltre, i dati mostrano che l’aumento del rischio di miocardite dopo la vaccinazione è maggiore nei maschi più giovani.
Il 30 novembre 2021 è uscito un ulteriore studio pubblicato sul British Medical Journal (SARS-CoV-2 vaccination and myocarditis or myopericarditis: population based cohort study) che riguarda l’intera popolazione danese (5 milioni di persone di età superiore ai 12 anni). La conclusione è che è effettivamente esiste una associazione esiste tra vaccinazioni e miocarditi e pericarditi, che tra i vaccinati con Moderna e Pfizer il tasso dei queste infiammazioni del cuore è più alto che tra i non vaccinati, e che i numeri assoluti sono estremamente bassi.
Nel dettaglio: per Moderna 5,7 persone tra i 12 e i 39 anni ogni 100mila individui; per Pfizer 1,6 individui ogni 100mila; in entrambi i casi si tratta di “eventi avversi” di natura lieve con manifestazioni simili a quelle della letteratura medica e quindi delle persone non vaccinate.
Come riporta HealthDesk:
Tra 3milioni e mezzo di persone vaccinate con Pfizer sono 48 quelle che entro 28 giorni dall’inoculazione hanno sviluppato una miocardite o miopericardite (1,4 su 100mila) in confronto alle persone non vaccinate.
Tra le donne, il tasso assoluto era di 1,3 su 100mila e negli uomini era di 1,5 per 100mila. Tra i 12-39 anni, il tasso assoluto era 1,6 per 100mila, e nella fascia di età più giovane (12-17 anni) era solo 1 per 100mila entro 28 giorni dalla somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech.
Dei 498.814 individui vaccinati con Moderna, 21 hanno sviluppato miocardite o miopericardite entro 28 giorni dalla vaccinazione (un tasso assoluto di 4,2 per 100mila) rispetto agli individui non vaccinati.
Tra le donne, il tasso assoluto era di 2 per 100mila e negli uomini era di 6,3 per 100mila. Tra i 12-39 anni, il tasso assoluto era di 5,7 per 100mila entro 28 giorni dalla somministrazione del vaccino Moderna.
Infine a gennaio 2021 è uscito uno studio israeliano riportato dall’Ufficio federale della sanità pubblica Svizzera (UFSP) secondo il quale “le miocarditi sono quattro volte più frequenti a seguito di un’infezione da coronavirus che dopo la vaccinazione“. Nel dettaglio “2,7 persone vaccinate su 100’000 hanno sviluppato una miocardite. Il numero di persone colpite da questo problema sale a 11 su 100’000 fra gli individui contagiati dal Covid“. Motivo questo per cui per gli sportivi colpiti da Covid è prescritto uno specifico protocollo per il Return to Play.
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