Riuscire a staccare con la mente è essenziale per non mandare il nostro cervello in burnout. Soprattutto in un’epoca devota al multitasking, all’efficienza e alla produttività come quella in cui viviamo. Epoca in cui i dispositivi di comunicazione ci raggiungono ovunque e comunque e davvero il rischio è quello di non rallentare mai.
6 modi efficaci per staccare con la mente
Ma per quanto essenziale, importante e desiderato o desiderabile, staccare con la mente non è né facile né automatico. L’obiettivo sarebbe quello di lasciare modo e tempo alla mente di divagare, ma anche evitare che questo sia una forzatura (l’ennesima forzatura) e che il flusso dei pensieri cominci a sgorgare con naturalezza, portandoci in una dimensione altra rispetto alle incombenze quotidiane. Come fare? Senza troppo sforzo si possono usare questi 6 trucchetti.
1. Evitare il multitasking
Siamo talmente devoti al multitasking che se facciamo una sola cosa alla volta ci sembra quasi di non fare nulla.
E invece è proprio quando siamo bombardati dagli stimoli che dobbiamo prendere un bel respiro, evitare di farci travolgere dalla tempesta, e fare una cosa alla volta. Fosse anche staccare e prendersi il tempo di pensare.
2. Mettere giù il telefono
Al mattino appena svegli, a tavola, nelle riunioni, mentre corriamo o andiamo in bicicletta, perfino in bagno e al cinema: c’è sempre un telefono tra le mani a rendere difficile, se non impossibile, staccare con la mente o anche – all’opposto – concentrarsi. Riempiendo ogni spazio di vuoto gli smartphone impediscono alla nostra mente di allontanarsi abbastanza da essere inondata da un pensiero veramente ricco, immaginativo e profondo.
3. Impegnare le mani
Il lavoro manuale come medicina dell’anima, dal titolo di un fortunato libro di Matthew Crawford. Almeno per chi non svolge lavori manuali, dedicarsi a qualcosa di pratico e che “occupi le mani” può aiutare a staccare con la mente e raggiungere il giusto stato d’animo. Può essere la manutenzione della bicicletta, il giardinaggio l’uncinetto (ricordate il tuffatore britannico Tom Daley alle Olimpiadi di Tokyo?) va tutto bene pur non farci travolgere dall’affanno..
4. Dimenticare gli obiettivi
Possibile che tutto debba avere un obiettivo e debba essere misurato in risultati raggiunti? Perfino correre o andare in bicicletta, o visitare una città, o leggere un libro? Facciamo delle scelte e per alcune delle cose che facciamo accontentiamoci semplicemente di farle, senza porci necessariamente dei traguardi da raggiungere.
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Spoiler: ne mandiamo poche, ma buone!
5. Viaggiare
C’è chi trova il modo di seguire i propri pensieri guidando, chi andando in treno, chi in aereo e così via. È vero che lo spostarsi aiuta a svincolarsi dal qui e ora (no, di certo non al mattino nel pieno della rush hour…) ma si può provare a fare in modo che anche quella mezz’ora di commuting giornaliero diventi l’occasione per lasciar perdere il telefono (se non magari per un po’ di musica) e lasciar vagare la mente.
6. Non fare nulla
Sì, sedersi su una panchina, o sdraiarsi in un prato, o mettersi in poltrona e per una certa quantità di tempo non fare nulla. Assolutamente nulla. Nemmeno guardare la Tv o ascoltare la musica, ma guardare dentro se stessi e ascoltare la propria voce interiore. È vero che le persone apprezzano la produttività e il duro lavoro, ma forse è anche ora di ricominciare a dare valore al tempo libero e allo svago, al relax e al dolce far niente. Puoi approfondire leggendo anche perché divagare con la mente ti può far bene.
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