Troppo spesso, la narrazione dominante ci spinge a credere che il successo professionale sia la chiave per una vita appagante. Ore dedicate al lavoro, sacrifici personali in nome della carriera, l’idea che la soddisfazione lavorativa ed economica si traduca automaticamente in felicità generale. Ma se fosse il contrario? Se invece una vita personale ricca e soddisfacente fosse il vero motore di una carriera di successo?
C’è altro oltre al lavoro
Una recente e significativa ricerca internazionale, pubblicata sul Journal of Organizational Behavior a febbraio 2025 e condotta dal Georgia Institute of Technology, accende una nuova luce su questa relazione. Lo studio, intitolato “Happy Work, Happy Life? A Replication and Comparison of the Longitudinal Effects Between Job and Life Satisfaction Using Continuous Time Meta-Analysis“, ha analizzato longitudinalmente i dati di un vasto campione internazionale, esplorando il legame a lungo termine tra la soddisfazione lavorativa e la soddisfazione di vita.
Dalla metodologia alle conclusioni: la felicità “vera” viene prima
I ricercatori hanno utilizzato una sofisticata metodologia di meta-analisi a tempo continuo per esaminare come la soddisfazione lavorativa e la soddisfazione di vita si influenzano reciprocamente nel corso del tempo. Contrariamente a quanto si potrebbe intuitivamente pensare, i risultati dello studio indicano chiaramente una direzione precisa: è la felicità personale a influenzare positivamente la soddisfazione lavorativa, e non viceversa.
In altre parole, persone che si dichiarano felici e soddisfatte della propria vita personale – che coltivano relazioni significative, nutrono passioni e interessi al di fuori dell’ambito professionale – sono più propense a trovare appagamento anche nel loro lavoro. Una solida base di benessere emotivo e personale sembra quindi agire come un terreno fertile per una carriera professionale più serena e di successo.
Questi risultati trovano eco anche nel recente e forte trend post pandemico della Great Resignation, quando ad aprile 2022, nel 60% delle aziende italiane si assisteva al fenomeno delle dimissioni volontarie per decine di migliaia di persone (dati dell’Associazione Italiana Direzione Personale) per un totale complessivo nell’anno di 1,6 milioni (fonte Ansa) all’insegna del la vita è troppo breve per passarla solo a lavorare molto..
Oltre l’orario di lavoro: coltivare la felicità per fiorire anche nella carriera
La ricerca Happy Work, Happy Life? ci invita allora a riconsiderare le nostre priorità e a non cadere nella trappola di identificare la nostra intera esistenza con la professione. Costruire una vita appagante “oltre l’ufficio” non è un lusso, ma un investimento cruciale per il nostro benessere generale e, di conseguenza, per la nostra performance lavorativa.
Coltivare relazioni autentiche, dedicarsi alle proprie passioni, prendersi cura della propria salute fisica e mentale: sono questi gli ingredienti di una felicità genuina che si irradia in ogni aspetto della nostra vita, compreso il lavoro. Una persona serena e realizzata nella sua vita personale porta con sé una maggiore energia positiva, creatività e resilienza anche nell’ambiente professionale.
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