Abbiamo tutti delle cattive abitudini che vorremmo cambiare. Però non riusciamo a spezzare certe routine. Fumare per esempio. O passare troppo tempo a guardare lo smartphone anziché leggere un libro. Mangiarsi le unghie. Trascorrere intere giornate sul divano. Spendere soldi per oggetti di cui non abbiamo bisogno. Saltare la colazione. Mangiare cibo spazzatura. Procrastinare. E la lista delle abitudini negative potrebbe andare avanti all’infinito, perché ciascuno ha le proprie e le conosce molto bene.
Come cambiare le cattive abitudini?
Cambiare le cattive abitudini è difficile, difficilissimo. Quasi impossibile. Perché sono confortevoli, rassicuranti, appaganti. Comode. Sono i tipici buoni propositi di inizio anno, e il più delle volte vengono rimandati. C’è anche chi ci prova, e alcuni ci riescono anche a cambiare le abitudini negative. Per poco tempo, perché poi tornano, magari dopo qualche giorno, magari dopo qualche mese.
Però con un po’ di metodo e anche un po’ di volontà vera, non solo buona volontà, si può fare. Per esempio seguendo questi 8 punti.
1. Scrivere un elenco
Sì, l’elenco a Capodanno con i buoni propositi lo facciamo tutti. Mentalmente o nelle chiacchiere durante il cenone. Invece bisogna scrivere un elenco. Metterlo nero su bianco, su un foglio di carta, scrivendo a mano. È il primo passo per prendere consapevolezza di quante e quali sono le cattive abitudini che vorremmo cambiare. Si può fare un elenco ristretto, limitato all’anno in corso, o portarselo dietro di anno in anno, segnandone di nuove.
2. Fare una classifica delle priorità
Se tutto è importante, nulla è importante. Mangiarsi le unghie non può essere allo stesso livello di fumare, altrimenti l’obiettivo di modificare le abitudini negative diventa opprimente. A questo punto si può riscrivere l’elenco, facendo una classifica dalle più importanti a quelle meno, oppure usare i colori per evidenziare le prime da provare a cambiare.
3. Identificare la causa
È il passaggio più difficile. Rispondere alla domanda sul perché di quella abitudine negativa. Bisogna pensarci bene, ma bene bene, perché è eliminando la causa che si può modificare la cattiva abitudine. Perché guardiamo i social per ore a letto prima di addormentarci? Perché mangiamo junk food a pranzo o a cena? Perché non facciamo colazione? Perché non riusciamo a coltivare delle vere amicizie? Anche in questo caso, scrivere la causa, il motivo, la ragione di quella cattiva abitudine, proprio a mano e accanto alla sua voce in elenco, è un passaggio fondamentale per riconoscere il vero problema.
4. Eliminare la causa
Andare alla radice, direttamente, ed eliminarla. In certi casi può essere facile (si lascia lo smartphone in cucina quando si va a dormire e si legge un libro, si guarda la Tv o si sfoglia una rivista), in altre più difficile (eliminare lo stress per cui si fuma, o si mangiano schifezze). Ma capita la causa, messa nero su bianco, la prima cosa da fare è eliminarla drasticamente.
5. Sostituire la cattiva abitudine
Ma eliminare la causa può non bastare, perché poi serve costruire una buona abitudine al posto di quella cattiva. Anzi, è proprio sostituire un’abitudine negativa con un comportamento alternativo il modo per cambiare o interrompere un vizio. Mordete le unghie quando siete in ansia o sotto stress? Provate degli esercizi di respirazione. Mangiate cibo spazzatura quando vi annoiate? Trovate un’attività alternativa come gratificazione (potrebbe anche essere rassettare casa, disegnare, cantare, fare gli addominali).
6. Concedersi degli errori
Non possiamo essere sempre perfetti, infallibili. Gli errori fanno parte del processo, oltre che della vita. Anziché colpevolizzarsi e ricadere nelle vecchie abitudini dicendosi che tanto non cambieremo mai, concediamoci il fatto che di tanto in tanto possiamo anche sbagliare. È anche questo un modo per prendere coscienza e consapevolezza dei nostri comportamenti.
7. Premiarsi
È un mese che non vi mordete le unghie? Fatevi un regalo. Avete passato una settimana senza saltare la colazione? Datevi un premio. Niente di costoso, elaborato, clamoroso. Un piccolo segnale: un bagnoschiuma, un paio di calzini, un’ora di permesso per andare dal parrucchiere. Qualcosa di riconoscibile e che vi ricorderete nei momenti di crisi.
8. Ragionare a lungo termine
Le cattive abitudini sono il nostro pilota automatico sedimentato nel profondo della mente da anni e anni. Una reazione ormai inconscia a ciò che ci stressa, disturba, affatica, che scatta automaticamente. Per cui pensare di cambiare di colpo, con uno schiocco di dita, è utopia pura. Occorre quindi darsi un orizzonte di lungo termine. Quando sarà un anno senza fumare, o facendo regolarmente colazione, o mangiando qualcosa di equilibrato, con piccole, sporadiche, ricadute, allora si potrà davvero dire di essere riusciti a cambiare le cattive abitudini. E potremo tirare una bella riga sull’elenco fatto all’inizio.
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