La forza mentale è una risorsa fondamentale per affrontare i momenti difficili della vita come le sfide quotidiane. Già la pandemia ci ha messo davanti alla situazione di dimostrarci forti mentalmente, ma anche in molte situazioni della vita ci troviamo ad affrontare ostacoli che richiedono un saldo equilibrio psicologico. Dallo stress professionale alle difficoltà economiche, e fino ai lutti famigliari o ai problemi di salute, avere forza mentale significa avere capacità di resistenza e adattamento, o di resilienza come viene anche chiamata oggi. Una capacità cruciale nel saper fronteggiare le avversità e trasformarle in opportunità di crescita personale.
Forza Mentale o Resilienza?
La forza mentale e la resilienza sono concetti intimamente collegati. La resilienza può essere vista come la capacità di un individuo di adattarsi e reagire positivamente di fronte a situazioni di stress o trauma. Si tratta di un tratto psicologico che permette di affrontare le difficoltà con determinazione e flessibilità, anziché soccombere ad esse. Volendo trovare una sfumatura di significato tra i 3 termini, si potrebbe anche dire che la resistenza è la capacità di opporsi alle avversità che ci si parano davanti, la forza mentale la capacità di affrontare e sopportare un evento critico, e la resilienza potrebbe indicare la capacità di trarre dalle avversità incontrate addirittura un potenziamento delle risorse personali, sia mentali che fisiche. Ma come detto forza mentale e resilienza sono fortemente collegate, e per coltivarle lo sport può essere di grande aiuto.
Lo sport come strumento di sviluppo della forza mentale
Numerosi studi, tra cui uno condotto da Christiana Bédard-Thom dell’University of Laval in Canada e pubblicato nell’International Journal of Sport and Exercise Physiology, hanno evidenziato il ruolo dello sport nel favorire lo sviluppo e il rafforzamento della forza mentale come prerequisito della resilienza. Lo sport, infatti, offre un terreno ideale per testare, allenare e potenziare la capacità di resistere e reagire mentalmente attraverso diversi approcci.
In particolare lo studio condotto da Bédard-Thom e dai suoi colleghi ha analizzato in dettaglio i meccanismi psicologici che influenzano le prestazioni degli atleti di fronte a situazioni stressanti come per esempio il ritardo della partenza di una gara, la perdita dei dati di prestazione live e altri imprevisti che nel sottile equilibrio che si forma nella mente di un atleta impegnato nella massima prestazione possono rappresentare un fattore fortemente destabilizzante.
I risultati dello studio hanno confermato l’importanza di tre componenti chiave della resilienza mentale e hanno evidenziato l’efficacia di strategie specifiche per migliorare la forza mentale degli atleti. Attraverso l’analisi dei dati raccolti durante test e sondaggi condotti su un campione rappresentativo di atleti, Bédard-Thom ha anche fornito preziose informazioni su come allenare e potenziare la resilienza mentale nello sport.
Bédard-Thom e i suoi colleghi hanno proposto un modello per comprendere la resilienza mentale, identificando tre componenti chiave: obiettivi impegnativi, autoefficacia (la convinzione di essere in grado di raggiungere i tuoi obiettivi) e autocontrollo (la capacità di resistere agli impulsi non utili). Questi elementi influenzano le prestazioni attraverso meccanismi psicologici come l’attenzione, lo sforzo, la perseveranza e le strategie adottate.
2 approcci per sviluppare la forza mentale
Per sviluppare la forza mentale attraverso lo sport, è possibile adottare due approcci principali. Il primo consiste nel lavorare sulle abilità mentali per migliorare ciascuno dei tre componenti della resilienza mentale, il secondo è un approccio per così dire “ambientale”.
Per impostare obiettivi impegnativi, è importante formulare obiettivi specifici e sfidanti a lungo termine, suddividere il percorso e il periodo in obiettivi intermedi, e revisionarli periodicamente per monitorare i progressi.
Per migliorare l’autocontrollo, può essere utile praticare la mindfulness, oppure evitare attività che possano esaurire le risorse di autocontrollo prima di importanti competizioni (una specie di taper mentale analogo alla fase di scarico, o deload, fisico). A questo proposito puoi leggere anche mindfulness e sport: migliorano davvero le prestazioni?.
Per potenziare l’autoefficacia, potresti trovare utile adottare una strategia di auto-parlato, o dialogo interno positivo e incoraggiante, strutturato su parole chiave che aiutano a superare le fasi di crisi, dolore o scoraggiamento.
Il secondo approccio suggerito è invece quello ambientale, che consiste nel mettersi in situazioni di allenamento stressanti per praticare le abilità e la mentalità necessarie per gestire lo stress durante le competizioni. Questo può includere simulazioni di situazioni impreviste, sfide aggiuntive durante gli allenamenti, variazioni degli orari di allenamento, allenamenti in condizioni non ideali e qualunque altra situazione possa configurarsi come uno stressor.
Conclusioni
Lo sport rappresenta un ambiente ideale per sviluppare la forza mentale e la resilienza. Attraverso obiettivi impegnativi, autocontrollo e autoefficacia, gli atleti possono allenare la propria mente tanto quanto il proprio corpo, preparandosi ad affrontare le sfide della vita con determinazione e ottimismo. Gli studi condotti da esperti come Christiana Bédard-Thom offrono preziose prospettive e suggerimenti pratici su come sviluppare questa fondamentale risorsa psicologica, che può fare la differenza non solo nello sport, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Photo by Fionn Claydon / Quino Al / Rikki Chan / Mario La Pergola
©RIPRODUZIONE RISERVATA