La corsa tiene in allenamento anche il cervello: lo studio
I ricercatori hanno preso in considerazione un campione di 22 giovani con un’età compresa tra i 18 e i 25 anni. I soggetti sono stati divisi in due parti: atleti e non atleti. Il primo gruppo era composto da corridori reclutati da scuole o squadre dell’area metropolitana della città di Tulson; i ragazzi del secondo gruppo, invece, hanno dichiarato di non aver praticato sport con regolarità nell’ultimo anno. Gli esperti, quindi, hanno sottoposto ogni partecipante a una risonanza magnetica cerebrale. È importante specificare che tutti i volontari avevano una forma fisica simile e un analogo livello di istruzione.
Comportamenti cognitivi complessi e invecchiamento del cervello
Il cervello del gruppo dei runner, secondo la ricerca, aveva un maggior numero di connessioni fra le diverse aree. Le differenze a favore degli sportivi sono state evidenziate anche nella corteccia prefrontale, deputata all’organizzazione dei comportamenti cognitivi complessi, alla capacità di prendere decisioni, al controllo delle azioni a seconda del contesto sociale e alla concentrazione verso un obiettivo (sia a breve che a lungo termine).
L’area cerebrale in questione, inoltre, riguarda i processi di invecchiamento. Quando tali zone sono più “connesse”, secondo una supposizione degli esperti, il rischio di contrarre patologie neurodegenerative potrebbe diminuire.
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