Stress e cuore: le 3 abitudini fondamentali contro i rischi di infarto

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Lo stress e l’ansia influiscono negativamente sul cuore e per ridurne l’impatto dobbiamo cambiare abitudini e ridurre i rischi di infarto, ictus e malattie cardiovascolari. Come? Con una dieta equilibrata, attività fisica regolare, stop al fumo e anche con pratiche di rilassamento e meditazione come ad esempio la mindfulness.
Lo spiega anche la scienza, che da tempo studia gli effetti di una personalità sottile sui rischi di attacchi cardiaci: le persone ostili, dal mood irritabile e sarcastico, hanno vita più breve rispetto a chi è più rilassato e accomodante.

Stress e cuore: come cambiare abitudini contro i rischi di infarto (dieta, sport e mindfulness)

Uno studio dell’Università del Tennessee ha analizzato la relazione fra i tratti ostili della personalità e gli attacchi di cuore: è risultato che se sei un tipo impaziente, in caso di infarto sei più a rischio di morte degli altri. Ecco perché migliorare il nostro comportamento e diventare più rilassati ci aiuta non solo con gli altri ma ci allunga la vita.
La scienza studia da tempo (ani ‘50) il rapporto fra l’ostilità e le malattie cardiovascolari ma non sono ancora stati individuati i nessi di causa effetto: lo studio americano è uno dei più ampi e completi che esamina questa relazione. Sono stati monitorati 2.321 sopravvissuti ad un attacco di cuore, a cui è stato misurato il grado di ostilità al basale utilizzando la lista di controllo dell’affetto degli aggettivi multipli (MAACL). L’età media dei partecipanti era di 67 anni e il 68% erano uomini. Più della metà dei pazienti (57%) è stata classificata come ostile secondo il MAACL.
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Dieta, sport e mindfulness allungano la vita

Quello che è emerso dallo studio è che l’ostilità era un fattore importante nella previsione di morte per un secondo attacco di cuore.
“L’ostilità è un tratto della personalità che include l’essere sarcastici, cinici, risentiti, impazienti o irritabili”, spiega l’autore dello studio, la dottoressa Tracey Vitori, “Non è solo un evento una tantum, ma caratterizza il modo in cui una persona interagisce con le persone. Sappiamo che prendere il controllo sulle proprie abitudini di vita migliora le prospettive per i pazienti con infarto e il nostro studio suggerisce che anche migliorare i comportamenti ostili potrebbe essere una mossa positiva”.
L’ansia e la depressione sono condizioni emotive generalmente valutate nei pazienti con malattie cardiache. E l’aggiunta di una valutazione dell’ostilità può aiutare a identificare i pazienti a rischio di morte prematura. Infine, si legge nel paper, educare i pazienti sul potenziale impatto dell’ostilità potrebbe motivare i cambiamenti comportamentali: “C’è molto che i pazienti cardiopatici possono fare per assumere il controllo della propria salute. Da un punto di vista fisico: smettere di fumare, aumentare l’attività fisica e seguire una dieta equilibrata. Il nostro studio indica anche che la gestione di comportamenti ostili potrebbe essere importante”.
Dell’attività sportiva utile a preservare la salute cardiaca abbiamo parlato diffusamente, dai consigli dell’Oms sui discussi 10 mila passi al giorno a tanti altri suggerimenti, come ad esempio praticare stretching.
Fra le diete esiste una lunga serie di studi riguardanti i benefici sul cuore della dieta mediterranea, Fra le pratiche migliori per il rilassamento e l’acquisizione di un comportamento più sereno non possiamo che segnalare la mindfulness, che come abbiamo visto da un’altra ricerca, sprigiona i propri effetti benefici fin da subito, e a lungo termine produce comportamenti virtuosi vantaggiosi dal punto di vista della salute.
[photo Foto di Keifit da Pixabay]

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