Il vaccino antinfluenzale negli sportivi è utile? L’autunno è ormai entrato nel vivo, il freddo sta gradualmente arrivando in tutta Italia ed ecco che si torna a parlare di vaccino antinfluenzale anche per gli atleti. Ottobre e novembre, infatti, sono i mesi ideali per vaccinarsi perché precedono l’inesorabile arrivo del virus influenzale, che diventerà epidemico dalla metà di dicembre agli ultimi giorni di marzo. In generale vaccinarsi non è mai una scelta sbagliata, soprattutto se si appartiene alle categorie più a rischio delle donne al secondo o al terzo mese di gravidanza all’inizio della stagione epidemica, dei malati cronici e degli anziani (circa l’80% dei decessi legati all’influenza si verifica negli over 65): per questi soggetti la vaccinazione è gratuita.
E gli atleti? Quello del vaccino antinfluenzale negli sportivi è un tema importante e che vale la pena approfondire. È vero che chi pratica sport è più in salute, ma spesso è maggiormente esposto al contagio e vaccinarsi rappresenta una soluzione valida.
Perché è utile il vaccino antinfluenzale negli sportivi?
Le persone che fanno sport sono generalmente più sane rispetto a quelle che praticano una vita sedentaria. Nonostante ciò, gli atleti sono una delle categorie più esposte al rischio di contrarre un’influenza che potrebbe scombinare i programmi di allenamento o compromettere gare, corse o partite importanti. Chi pratica sport all’aperto come il calcio, il ciclismo o la corsa è più esposto a infezioni alle vie respiratorie che possono indebolire l’organismo. Ma i luoghi a rischio contagio sono quelli al chiuso e poco arieggiati, come le palestre, gli spogliatoi o le piscine. Ecco perché è molto comune da parte dei medici consigliare agli sportivi il vaccino antinfluenzale, che potrebbe rivelarsi importante anche al fine di ridurre il rischio di innescare epidemie all’interno di una squadra o tra i frequentatori di una piscina o di una palestra.
Ogni atleta che si vaccina deve tener conto che gli agenti patogeni iniettati nell’organismo potrebbero, solo nei giorni successivi, portare a reazioni locali (infiammazioni, arrossamento, difficoltà a muovere l’arto dove è stata eseguita la puntura) o alla comparsa dei sintomi attenuati della stessa influenza da cui ci si vuole proteggere, come malessere, qualche linea di febbre, stanchezza e linfonodi ingrossati. È consigliato, quindi, prenotare la vaccinazione in base ai propri impegni agonistici, in modo tale da non essere costretti a interrompere le prestazioni sportive.
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Il vaccino antinfluenzale negli atleti di endurance
Negli sportivi di alto livello, specialmente in coloro che praticano discipline di resistenza (ciclismo, maratone), sono comuni le situazioni in cui si abbassano le difese immunitarie: “I maratoneti e i corridori che percorrono più di 45-50 chilometri alla settimana consumano molta energia e bruciano tantissimi zuccheri. Questo può indebolire la capacità dell’organismo di uccidere virus, batteri e agenti patogeni”, ha spiegato la dottoressa Cindy Starke (Northeast Georgia Medical Center). Per questa categoria di sportivi il vaccino antinfluenzale è ancor più consigliato.
Inoltre, come ha specificato il Dottor Luigi Ferritto (medico-pneumologo presso la Clinica Athena-Villa dei Pini di Piedimonte Matese) a ‘Besport.org’, l’abbassamento delle difese immunitarie tra gli sportivi di endurance può favorire l’infezione da pneumococco (il principale responsabile della polmonite) e l’arrivo di altre patologie da esaurimento dei substrati. Ecco perché, in casi del genere, è opportuno valutare anche questo tipo di vaccino, ovviamente dopo averne discusso con il medico di base e uno specialista.
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L’importanza di non sottovalutare la dieta
Il vaccino, che aiuta a proteggere dall’influenza ma non ci rende immuni, è sempre consigliato indipendentemente dall’età e dallo stile di vita, perciò potrebbe rivelarsi utile anche a chi pratica sport a qualsiasi livello. Un’alternativa con la stessa efficacia della vaccinazione non esiste, ma la dieta è comunque un modo valido per proteggere il nostro organismo dai fastidiosi virus invernali. L’ideale sarebbe consumare almeno due o tre porzioni di verdura al giorno e mangiare frutta ricca di vitamine C ed A (agrumi, kiwi, mele, pere), in grado di rinforzare le cellule delle mucose che ci proteggono dai batteri. Sono ottimi, inoltre, anche gli integratori di vitamina C, da usare nei periodi in cui per svariati motivi non si riesce ad assumere la corretta dose quotidiana di frutta e verdura.
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