Violenza sulle donne, che cane scegliere per sentirsi più sicure?

Violenza sulle donne, che cane scegliere per sentirsi più sicure?

In caso di violenza sulle donne, avere un cane appositamente addestrato può farti sentire più sicura e proteggerti da tentativi di aggressione, in casa e in strada. Un cane di taglia medio/grande adeguatamente ammaestrato significa per l’universo femminile sentirsi più sicure, soprattutto in un contesto sociale dove si registra, purtroppo, la netta crescita del problema legato alla violenza di genere.
Vediamo come i cani possono aiutare le donne a difendersi e a scoraggiare la violenza, quali sono i cani più adatti e come educarli.

La violenza sulle donne: che cane scegliere per difendersi?

Secondo i recenti dati del rapporto 2019 “Femminicidio e violenza di genere in Italia” dell’Eures, nello scorso anno sono state uccise 142 donne, lo 0,7% in più rispetto al 2017. Per avere una maggiore sicurezza e protezione è possibile affidarsi a un cane che, fra i tanti benefici che può portare alla vita delle persone, può svolgere anche un’ottima funzione di dissuasore verso i malintenzionati.
Il numero di cani utilizzati per difendersi è cresciuto negli ultimi anni. “Fino a qualche anno fa – afferma Agus – c’erano alcune tipologie di cani come i Pitbull o gli American Staffordshire Terrier di moda specialmente tra proprietari giovani e maschi; oggi invece si vedono sempre più famiglie e donne sole che spinte da un senso di insicurezza, portano a casa cani come questi”.

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Si tratta di cani che sebbene non siano “enormi” hanno una muscolatura ed una forza straordinaria, diventa quindi fondamentale un percorso educativo per una corretta gestione, in particolare quando si è in giro e si incontrano altri cani.
“Un Amstaff o un Cane Corso (altra razza in crescita per svolgere mansioni di guardiano e in questo caso di grossa taglia) che iniziano a tirare con tutta la forza per avventarsi su un altro cane per strada o su un gatto, diventano estremamente difficili da controllare”.
Servizi di educazione comportamentale, sia per i cuccioli che per i cani adulti, sono indispensabili soprattutto per gli animali di taglia medio/grande.

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Come un cane interviene in caso di violenza?

Secondo Antonio Agus di Ca’ Zampa, una donna con un cane di taglia medio/grande al guinzaglio difficilmente sarà presa di mira da qualcuno con cattive intenzioni perché “di fronte ad una situazione di pericolo, qualsiasi cane equilibrato prenderà le difese del proprietario”. Ogni cane è capace di essere estremamente affettuoso ma sa anche mostrare un atteggiamento aggressivo se minacciato, di certo è fonte di sicurezza e migliora la qualità della vita della propria famiglia, mission di Ca’ Zampa da sempre.

Violenza sulle donne, che cane scegliere per sentirsi più sicure?

Molte donne, sebbene abbiano voluto un cane per sentirsi più sicure, finiscono per avere atteggiamenti quasi materni, rischiando di “antropomorfizzarlo”. Ciò comporta spesso una mancanza di regole dentro casa, l’assunzione di cattive abitudini che portano il cane a non vedere la proprietaria come riferimento ma persona insicura incapace di gestire regole e situazioni, col rischio di comportamenti difensivi inappropriati.

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Come educare un cane a difendere la padrona?

I cani “amano” le regole, purché naturalmente rispettose del loro benessere e la mancanza di esse non è facile da gestire.
I cani infatti sono molto bravi a creare associazioni e memorizzare le sequenze. Quindi vivono bene in un contesto dove apprendono che in base ad un certo tipo comportamento ottengono uno specifico risultato, viceversa, se non sono in grado di capirlo, vivono una situazione di forte stress”.
Per questo diventa fondamentale ottenere una gestione sicura di essi e responsabile, con cani abituati a camminare per strada senza il rischio di andare fuori controllo di fronte ad uno stimolo esterno per loro rilevante.
“Il percorso educativo – conclude Agus – andrebbe iniziato fin da subito, a partire dai 60 giorni di vita, lavorando in particolare sulla socializzazione inter e intra-specifica e sull’assuefazione agli stimoli ambientali”.

(foto pixabay)

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