San Vito Lo Capo e le sue falesie, la sua arrampicata. In questo angolo di Sicilia, dove roccia e mare convivono uno vicino all’altra, bastano pochi minuti di auto dal paese per raggiungere le prime pareti. Luoghi vicini e lontani allo stesso tempo, dove pochi minuti di cammino ti portano distante dalle già poche auto.
Era la prima volta che visitavo questa zona. Anzi, era la prima volta che visitavo la Sicilia, e ho avuto la fortuna di farlo in occasione del San Vito Climbing Festival, l’annuale meeting che da sei anni richiama gente da molti paesi d’Europa portandola a scalare su pareti a pochi metri dal mare.
Qui l’arrampicata è prima di tutto una festa, un modo per stare insieme e conoscere gente, un modo per vedere la Sicilia con occhi nuovi. Già, perché lo sviluppo di un territorio passa anche attraverso lavori di valorizzazione delle falesie e lo sviluppo dell’arrampicata, un modo green di favorire il turismo attraverso un’attività outdoor, o meglio, una delle attività outdoor, perché San Vito è una meta interessante anche per la corsa in montagna o la mountain bike, grazie ai percorsi che si snodano sui vicini Monte Monaco e Monte Cofano, oppure per il kayak.
L’arrampicata resta però l’attività principale; qualcosa come 850 vie attrezzate su spettacolari pareti di roccia policromatica con colori che vanno dal rosso al marrone al giallo. Mentre scali, i profumi della lussureggiante macchia mediterranea alla base ti accompagnano, insieme al verso dei gabbiani e al rumore delle onde.
E se non è puro piacere questo, allora non so cos’altro lo sia.
Come arrivare: aereo ovviamente, comodo su Palermo o Trapani (e poi noleggio auto).
Dove dormire: alberghi, B&B o affittacamere non mancano.
Dove mangiare: in uno dei mille ristoranti, pizzerie o locali.
Periodo ideale: mezze stagioni se non troppo calde o inverno. In estate possibilità limitate.
Guida delle falesie: San Vito Lo Capo, 850 Crags. Ed. Versante Sud
Ringrazio per le foto Paolo Sartori Photography.
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