Beach volley, migliorare la difesa

Beach volley, migliorare la difesa

Il beach volley senza dubbio può essere considerato uno degli sport più dinamici per varietà di movimenti e per la superficie di gioco da dover gestire da parte dei due atleti in gara.

La velocità di spostamento e la tecnica, insieme alla condizione fisica, determinano il risultato del singolo punto o spesso dell’intera partita. A qualsiasi livello: non bisogna commettere l’errore di pensare che solo i campioni del circuito mondiale devono essere pronti fisicamente per gestire le situazioni alla massima velocità e con un altissimo rendimento; spesso, anzi quasi sempre, la condizione atletica inferisce notevolmente nelle situazioni dove sono già presenti delle lacune tecniche.

Proprio per questo possiamo affermare che la parte di preparazione fisica nel gioco del beach volley è fondamentale a qualsiasi livello e categoria, partendo fin dalla giovanissima età.

L’esercizio di oggi è stato ideato per il miglioramento dello spostamento laterale in una condizione di difesa, che non prevede nessun tipo di recupero in tuffo. Può essere svolto tranquillamente a terzine, con due giocatori di difesa e uno di attacco. I due giocatori saranno collegati tra loro da un LoopBand, resistenza elastica che prevede quindi da parte di entrambi una fase di lavoro continuo.

Quando il giocatore di destra andrà a eseguire lo spostamento, il giocatore di sinistra sarà costretto a mantenere una posizione di caricamento (semi-squat) per mettersi in condizione di tenere il baricentro basso ed evitare di essere spostato dalla forza di inerzia data dalla resistenza elastica.

Questo tipo di esercizio prevede uno spostamento poco più ampio di un paio di metri dalla posizione di partenza. La distanza del movimento è determinata tantissimo dalla resistenza elastica che, se troppo debole, non ha un gran valore nel movimento a breve raggio, mentre se troppo resistente rischia di non far nemmeno muovere l’atleta in difesa.

La resistenza elastica può essere utilizzata già in giovane età, con l’unica accortezza che l’elastico sia appoggiato nella zona del bacino e non sulla zona lombare, in quanto caricherebbe in modo sbagliato tutta la catena cinetica posteriore.

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