La bici pieghevole sembra sia diventata una delle soluzioni ai problemi di mobilità urbana più interessanti ed ecologiche. Ok, l’auto è sempre e ancora la prima scelta, ma potrebbe non significare ottimizzare i tempi – per via degli inevitabili ingorghi e delle difficoltà di parcheggio – potrebbe avere limitazioni – per esempio nelle aree ad accesso limitato del centro città – e comunque far lievitare i costi.
Ecco perché molti stanno pensando alla bicicletta, e in particolare alla bici pieghevole per muoversi in città. Cosa sia meglio tra e-bike, bici tradizionale o folding l’abbiamo già analizzato in questo articolo, e comunque, a determinate condizioni, le bici pieghevoli possono essere una soluzione pratica, efficace, efficiente e sicura.
Bici pieghevoli: cosa sono?
Le bici pieghevoli altro non sono che biciclette dalle dimensioni ridotte in termini di telaio e ruote, con alcuni accorgimenti di geometria del telaio per renderle pedalabili anche da una persona adulta, e con il vantaggio di avere uno o più snodi sul telaio e su altre componenti che permettono di richiuderle su se stesse, riducendone le dimensioni, e di afferrarle per trasportarle a mano.Va da sé che per le comunque ridotte dimensioni di telaio e ruote non sono bici pensate per farne un uso sportivo, per esempio lunghe gite nel weekend. Ma per spostarsi all’interno della città possono risultare perfette per alcuni motivi:
– sono facilmente guidabili. Paradossalmente nel traffico urbano, nelle strette vie dei centri storici e in quelle affollate di auto in sosta possono addirittura risultare più pratiche e maneggevoli di una bici tradizionale.
– possono essere generalmente trasportare anche sui mezzi pubblici senza sovrapprezzo del biglietto di viaggio. In pratica sono considerate come una valigia
– possono essere una soluzione per chi necessariamente deve usare l’auto per spostarsi dalla provincia alla periferia della città (perché non ha mezzi a disposizione o vuole evitarli in questo frangente dell’emergenza Coronavirus) e deve affrontare brevi o medi tragitti dal parcheggio di interscambio al luogo di lavoro
– possono essere portate in casa o all’interno dell’ufficio, evitando il rischio di furto
Bici pieghevole: i consigli per sceglierla
Siccome non tutte le bici sono uguali, e lo stesso vale anche per le folding bike, vediamo allora alcuni semplici e pratici consigli per orientarsi in una scelta consapevole della bici pieghevole, evitando errori di cui ci si potrebbe pentire una volta in strada e nell’uso quotidiano.
Bici pieghevole: le dimensioni
In una bici pieghevole sono 2 le dimensioni di cui tener conto: le dimensioni da ripiegata e quelle da aperta. Ora, al contrario delle biciclette tradizionali che ormai sono vendute in base alla taglia esattamente come l’abbigliamento (e qui c’è la nostra guida alla scelta della taglia giusta rispetto all’altezza) le folding bike non hanno taglie. Il che non significa che hanno tutte la stessa misura: marchi diversi e modelli diversi possono avere dimensioni (nel senso di lunghezza e altezza del telaio e di geometria dello stesso) differenti.
Per cui sarebbe bene provarne qualcuna per capire le sensazioni in sella. Altra cosa da considerare circa le dimensioni della bici è l’estensibilità di sella e manubrio: se il telaio è lo stesso, poter alzare sella e manubrio può fare la differenza tra persone alte 160 cm o 190 cm.
Ci sono poi le dimensioni una volta ripiegata, e questo è un tema cruciale. La discriminante è la misura che ne permette il trasporto sui mezzi pubblici: 80 x 110 x 40. Non tutti i modelli rispettano queste dimensioni, per cui se pensi di farne un uso misto, salendo su treni, autobus o metropolitane verifica che una volta piegata rispetti questo standard. Ci sono modelli che occupano anche meno spazio (e tendenzialmente costano di più) e altri che non lo rispettano, tendenzialmente costano meno e però sono ottimi se la bici la carichi nel baule dell’auto.
Le dimensioni da ripiegata incidono anche sulla praticità di trasporto: se tocca fare delle scale per portarla in casa va da sé che più piccola è meglio; se invece la si carica in auto e la si scarica nel garage di casa possono non diventare un’ossessione. Insomma, ciascuno deve valutare attentamente l’uso che farà della bici pieghevole.
Quanto pesa una bici pieghevole?
Il peso è notoriamente una delle ossessioni di chiunque vada in bicicletta: banalmente ogni etto, o ogni grammo in più di peso, è un etto o un grammo in più da spingere con la forza delle gambe e il fiato dei polmoni. Ma qui non stiamo parlando di bici da corsa o mountain bike ma di folding bike, e allora quanto pesa una bici pieghevole? La barra mediana è intorno ai 15 kg: sotto parliamo di bici leggere, che sotto i 10 kg diventano leggerissime, e sopra di bici pesanti.
Ora, esistono anche bici pieghevoli in carbonio, con tutti i pro e i contro che questo materiale comporta (li abbiamo spiegati qui parlando di telai da corsa e da MTB, e il discorso è analogo) ma la stragrande maggioranza delle folding bikes è in alluminio: alleggerire una bici in alluminio significa lavorare sullo spessore e sulla densità del telaio, e questo comporta dei costi che poi si riversano sul prezzo finale del prodotto.
Quindi più leggera è una bici pieghevole e più costerà cara, viceversa i modelli economici normalmente pesano un po’ di più. Altra cosa utile da sapere è che sul peso influiscono anche i componenti che si montano: praticamente ogni brand ha un configuratore grazie al quale rendersi conto di quanto incidono, in termini di peso, la scelta di manubrio, pedali, cambio e accessori vari.
Le dimensioni delle ruote in una folding bike
Le dimensioni delle ruote in una folding bike sono un punto cruciale. Ora, uno forse non ci pensa al diametro delle ruote di una bici (tranne forse che per MTB, dove il dibattito tra 27,5″ e 29″ è molto vivo, come spiegato qui) e però in una bici pieghevole possono fare la differenza. Le dimensioni delle ruote, in una bici, influiscono notevolmente su scorrevolezza, velocità e maneggevolezza, e nelle bici pieghevoli riguardano anche le dimensioni della bici una volta ripiegata. Sostanzialmente le misure sono 2: 16″ o 20″, anche se si trova in giro qualche modello “di compromesso” da 18″.
Quale diametro scegliere? Dipende: le 16″ sono più compatte, permettono di ridurre le dimensioni della bici una volta piegata, ma fanno anche meno strada e su sfondi sconnessi (pavé e sampietrini, ma anche rotaie del tram) possono risultare meno maneggevoli e più nervose, assorbendo meno le vibrazioni; al contrario le 20″ hanno più scorrevolezza, sentono meno gli ostacoli e i terreni irregolari, ma ovviamente sono anche più ingombranti.
Bici pieghevole con o senza cambio?
Questo è un bel dubbio da dirimere. Oggi come oggi sembra che non possa esistere bicicletta senza cambio, e perfino quelle dei ragazzi hanno le “marce”. Tuttavia le bici pieghevoli sono vendute anche “monomarcia”, cioè senza cambio. Intanto, la prima informazione di cui tener conto è questa: moltissimi marchi consentono di configurare a piacimento la bici anche da questo punto di vista, in versione monomarcia oppure con 2 o 3 marce a disposizione.
Ovviamente il cambio fa aumentare sia il prezzo che il peso e metterlo oppure no dipende come sempre dall’uso che si intende fare della bicicletta pieghevole. Ora, con le ridotte dimensioni di telaio e ruote le biciclette pieghevoli sono scattanti per natura, per cui se il timore è che sia troppo dura da far partire nel traffico cittadino no, la risposta è no.
Però è anche vero che si intendono fare lunghi vialoni o percorsi medio lungi cittadini la versione monomarcia può risultare limitante e faticosa (è il cosiddetto “effetto criceto”, con alta frequenza di pedalata). A maggior ragione il tema si pone se la città non è piatta come un biliardo o se sul proprio tragitto abituale ci sono dislivelli da affrontare, fosse solo un cavalcavia. Anche qui, come sempre, ciascuno deve fare le proprie valutazioni.
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Accessori per bici pieghevoli
Last but not least è interessante sapere che ci sono numerosi accessori per bici pieghevoli che possono permettere di configurare il mezzo secondo le proprie esigenze. Per esempio il portapacchi posteriore, che può tornare utile se non si vuole pedalare con lo zaino in spalla, o il cestino anteriore per metterci la spesa, oltre ovviamente a tutto quanto attiene strettamente la sicurezza in strada, dalla luce posteriore a quella anteriore obbligatorie nelle ore di buio. Tra gli accessori mettiamo anche il sistema frenante, benché sia una parte strutturale d ogni bicicletta: sulle bici pieghevoli si trovano per lo più i cosiddetti V-Brake, o freni a pattini, ma non mancano nemmeno i modelli con freni a disco.
I freni a disco sono generalmente più sicuri e performanti, ma è anche vero che con una folding bike non si raggiungono velocità elevate e lo spazio di frenatura non è mai eccessivo. Però i freni a pattini soffrono il meteo, nel senso che con pioggia o strade bagnate possono ridurre la loro capacità frenante, ma hanno il vantaggio di essere più leggeri e necessitare di meno manutenzione. Per approfondire il tema freni puoi anche leggere questo articolo. In ogni caso: se prezzo e peso interessano poco, vada per i freni a disco, idem se importa la sicurezza a ogni costo; se si vuole contenere la spesa o ridurre il peso, allora V-Brake è la soluzione.
Facilità di chiusura di una bici pieghevole
La facilità di chiusura di una bici pieghevole è un aspetto con cui si avrà a che fare ogni giorno, più volte al giorno, e non è da sottovalutare. Essenzialmente esistono due sistemi di chiusura nelle bici pieghevoli: quello a piega centrale e quello a piega posteriore. Nel primo sostanzialmente la bici si richiude grazie a uno snodo a metà del telaio, praticamente come un libro. Nel secondo la ruota posteriore (o talvolta entrambe le ruote) si ripiegano sotto al telaio. Se ben congegnato il secondo sistema permette di ridurre maggiormente le dimensioni; se mal pensato richiede un passaggio in più, che mentre si corre per prendere un treno al volo non è il massimo.
Quanto costa una bici pieghevole?
Alla fine di tutto questo discorso, quanto costa una bici pieghevole? La risposta, ovviamente, è dipende. E nella risposta è implicito che anche per le bici si compra quello che si paga, e a un prezzo più economico corrispondono generalmente materiali e qualità di progetto e assemblaggi più basse. Diciamo che il vero entry-level, cioè la fascia più economica, significa alcune centinaia di euro, più o meno dai 300 ai 600 circa: qui per esempio trovi alcuni modelli da noi selezionati tra quelli economici. Dai 600 euro ai 1200 / 1400 euro siamo nel ceto medio delle folding bikes, ovvero bici pieghevoli di media o medio alta qualità, ben progettate, ragionevolmente destinate a durare anni e percorrere molti km, e con qualità di materiali, componenti e soluzioni tali da non provocare frequenti mal di testa. Oltre le 1500 euro entriamo nel mondo della nobiltà, in cui si paga la qualità ma anche la fama e l’estetica, e come sempre non c’è un vero tetto a salire, come puoi vedere tra questi modelli.
Se invece stai pensando a una bici elettrica pieghevole ti rimandiamo a questo nostro articolo specifico.
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