Se la tua passione per il ciclismo ti causa irritazione alla pelle nelle zone intime, potresti aver bisogno di una crema antisfregamento. Gli arrossamenti o i veri e propri rush cutanei tra la zona del perineo e quella inguinale non sono poi così rari tra chi ha la passione della bicicletta. E non è nemmeno questione di quanti km si fanno o di quante ore si passano in sella: in determinate condizioni già il contatto tra la sella e la zona genitale può causare problemi cutanei ai ciclisti per cui potrebbe essere utile usare una cosiddetta “crema fondello”, o saddle cream come la si trova in molti e-shop. Il condizionale è d’obbligo, perché prima di ricorrere a questa soluzione preventiva, o a una crema lenitiva post attività, potrebbero esserci altre soluzioni da considerare
Problemi cutanei del ciclista nelle zone intime: quali sono
Il più delle volte i problemi cutanei del ciclista nelle zone intime sono semplici arrossamenti passeggeri, ma già questi dovrebbero accendere la spia del dubbio che c’è qualcosa che non va bene.
A maggior ragione se si tratta di problemi più gravi che, se si verificassero in altri punti del corpo, ci porterebbero in fretta a chiamare un dermatologo.
I principali tipi di problemi cutanei legati alla pedalata possono essere:
- Secchezza: dovuta all’attrito, che può generare screpolature o in casi più acuti, dermatite.
- Prurito: dovuto sia allo sfregamento che all’impiego di tessuti sbagliati
- Arrossamento della pelle: può essere la diretta conseguenza tanto della secchezza quanto del prurito
- Follicolite: a causa dell’attrito, i bulbi perdono il pelo e secernono liquidi infiammatori, da cui l’irritazione
- Foruncolosi: un’infiammazione batterica di uno o più foruncoli della zona intima.
Ciclismo e irritazione alla pelle nelle zone intime: le cause
Sono diverse le cause dell’irritazione alla pelle nelle zone intime per chi pratica il ciclismo. Valgono per chi fa ciclismo da strada come per chi fa mountain bike, per i cicloturisti e non distinguono tra maschi e femmine.
1. Sella inadatta: ciascuno di noi ha la propria conformazione di bacino e se non esistono selle sbagliate in assoluto, esistono però selle inadatte al modo in cui vi appoggiamo le nostre ossa (o tuberosità) ischiatiche. Oltre che dalla nostra anatomia la scelta del sellino dovrebbe dipendere dal tipo di bici e attività che facciamo, e quindi dalla “messa in sella” o posizione che adottiamo prevalentemente (tra bici da corsa e MTB son due mondi totalmente differenti, e così anche nelel sfumature intermedie tipo il gravel, o altre attività come il cicloturismo o le bici da trekking).
2. Fondello inadatto: un fondello più o meno adatto può davvero fare la differenza, ancora prima di cambiare eventualmente il sellino. Anche i fondelli sono studiati in base alla conformazione del bacino, in primis con la distinzione tra modelli da donna e modelli da uomo, e poi anche per altre caratteristiche, dai materiali – ormai il gel è stato quasi soppiantato dalle schiume – alla loro densità, alla presenza di supporti e conformazione. E qui ciascuno deve provare con molta pazienza finché non trova il modello adatto a sé. Se vuoi saperne di più puoi leggere anche 5 consigli per scegliere i pantaloncini da MTB.
3. Tessuti inadatti: sì, spesso può anche essere il tipo di tessuto che, a contatto con a pelle, può causare irritazione. E se vale per le t-shirt come per le calze, può valere anche per i pantaloncini da ciclismo. Ragionevolmente nessuno usa più i pantaloncini da ciclismo con il fondello in pelle di camoscio che andavano negli anni Settanta, ma non è detto che non si possa avere una sensibilità particolare anche verso determinati tessuti tecnici sintetici oggi quasi esclusivamente utilizzati nell’abbigliamento sportivo.
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4. Comportamenti sbagliati: be’ sì, può esserci anche un po’ di responsabilità personale in alcuni casi di irritazione alla pelle nelle zone intime dovuti al ciclismo. Per esempio depilarsi l’inguine e poi uscire subito in bici, oppure la scarsa igiene.
5. Sudorazione intensa: c’è anche il caso che l’abbondante sudorazione e l’uso di pantaloncini non perfettamente traspiranti, o con capacità ridotta di evitare il ristagno di sudore nelle zone intime, possa provocare un eccesso di umidità che, con il continuo movimento della pedalata e lo sfregamento con il tessuto e il sellino, provoca l’arrossamento intimo.
Quando usare la crema antisfregamento in bicicletta
Se dopo aver cambiato pantaloncini e sellino, e aver migliorato la posizione in sella con un biomeccanico, i problemi cutanei intimi in bicicletta persistono, allora è il momento di una crema antisfregamento.
Prima cosa importante da sapere: le creme antisfregamento da ciclismo sono specifiche perché a base di acqua: questo fa sì che non si “solidifichi” con il sudore e il calore, come invece potrebbe avvenire con le creme per bambini (che al massimo si possono usare dopo l’attività).
Seconda cosa: benché si chiamino anche creme fondello, non vanno applicate sul fondello ma sulla pelle nelle zone intime. Questo accadeva una volta, quando appunto il fondello era di pelle di camoscio, o simile, e bisognava ammorbidirlo. Oggi i fondelli son già morbidi, e bisogna proteggere la pelle, quindi va applicata sulla pelle.
Terza cosa: ne esistono di specifiche da uomo e da donna, proprio in virtù del fatto che uomo e donna nelle parti intime sono diversi e hanno esigenze e precauzioni diverse.
Quarta cosa: inevitabilmente il fondello però verrà a contatto con la crema. Quelle specifiche da ciclismo, a base di acqua, si lavano senza lasciare macchie o aloni; quelle generiche per la pelle, da bambini o da adulti, potrebbero contenere ingredienti che lasciano macchie o aloni o aggrediscono il tessuto o i materiali del fondello.
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Photo by Martin Magnemyr / Alex Lamb / Munbaik Cycling Clothing
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