Vedere un ciclista che supera a destra un’auto è abbastanza frequente. Succede normalmente in città, nel caso di traffico veicolare che procede a rilento o di coda in attesa ai semafori, ma succede anche fuori, quando i ciclisti superano a destra le auto per esempio nell’immissione in una grande rotatoria o in attesa a un passaggio a livello. Insomma, sorpassare a destra le auto in bicicletta è esperienza comune che riguarda tanto chi usa la bici in città come mezzo di trasporto che chi la usa fuori città per fare sport. Però nel senso comune superare a destra è sempre vietato, e questa cosa suscita spesso discussioni tra ciclisti e automobilisti. Discussioni nella migliore delle ipotesi perché non mancano ovviamente gli incidenti, con le auto che “stringono” a destra sui ciclisti, tanto nel traffico cittadino quanto in quello extra-urbano. Ma allora in bicicletta è possibile superare a destra? Dipende, e le situazioni le stabilisce il codice della strada.
Ciclista che supera a destra un’auto: quando si può farlo?
La prima cosa da specificare è che anche le biciclette devono rispettare il Codice della Strada. Nell’articolo 50 infatti il codice della strada definisce i “velocipedi” (questa è la definizione burocratica di bicicletta) “veicoli con due ruote o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare” e “sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita“. Quindi biciclette e biciclette elettriche sono a tutti gli effetti dei veicoli, e come tali devono rispettare il Codice della Strada, anche per le manovre di sorpasso.
Per capire se un ciclista che supera a destra un’auto è nel torto o nel giusto bisogna allora fare riferimento all’articolo 148 relativo al sorpasso. Articolo 148 del Codice della Strada che dice esplicitamente:
Il conducente che sorpassa un veicolo o altro utente della strada che lo precede sulla stessa corsia, dopo aver fatto l’apposita segnalazione, deve portarsi sulla sinistra dello stesso, superarlo rapidamente tenendosi da questo ad una adeguata distanza laterale e riportarsi a destra appena possibile, senza creare pericolo o intralcio.
Lo stesso articolo dice anche che:
L’utente che viene sorpassato deve agevolare la manovra e non accelerare.
Non solo. Lo stesso articolo 148, al punto 11, vieta il sorpasso anche in prossimità di incroci e semafori:
È vietato il sorpasso di un veicolo che ne stia sorpassando un altro, nonché il superamento di veicoli fermi o in lento movimento ai passaggi a livello, ai semafori o per altre cause di congestione della circolazione, quando a tal fine sia necessario spostarsi nella parte della carreggiata destinata al senso opposto di marcia.
Quindi guardando solo all’articolo 148 sembrerebbe dunque che i ciclisti non possono superare a destra le auto in nessuna situazione, né sulle strade urbane né su quelle extraurbane, né se gli altri veicoli sono fermi al semaforo, in coda, o procedono a bassa velocità tale per cui una bicicletta possa superarli a destra. Divieto ribadito da una vecchia sentenza del 2002. Per fortuna non è così, e la spiegazione è nascosta nelle pieghe del burocratese con cui sono scritte le nostre leggi.
Il comma 11 infatti consente il sorpasso nelle situazioni di congestione del traffico (semaforo, passaggio a livello, rotatoria, etc) se per superarli non si invade il senso opposto di marcia. Cioè, se con la mia bicicletta arrivo in una situazione di traffico congestionato e per superare la fila di auto devo invadere a sinistra la carreggiata destinata all’altro senso di marcia, allora posso superare a destra. Cosa specificata anche nel comma 6 dell’articolo 144 del Codice della Strada:
In corrispondenza delle intersezioni disciplinate da semafori o da segnalazioni manuali, i conducenti dei veicoli a due ruote possono, nella corsia relativa alla direzione prescelta, affiancarsi agli altri veicoli in attesa del segnale di via.
Ciò che non è chiaro da questi codici e commi è a che velocità e a che distanza un ciclista che supera a destra un’auto rispetta il Codice della Strada. E qui bisogna fare riferimento alla logica generale del Codice della Strada (e anche al buon senso): una manovra è consentita se non crea intralcio o disagio agli altri veicoli della strada. E purtroppo è quasi sempre sulla percezione dell’intralcio o disagio che si scatenano le liti tra automobilisti e ciclisti.
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