Guidare una gravel è un bel rebus. La “forma”, cioè geometria del telaio e piega manubrio, sembrano quelle di una bicicletta da strada, ma la missione è quella di frequentare almeno alcuni dei tracciati tipicamente off-road e tipicamente da MTB, almeno quelli da Cross-Country e Marathon. Il tutto con ruote e copertoni che stanno più o meno a metà strada tra il road e il tassellato vero e proprio.
Ovviamente con una gravel si può andare anche su strada, ma non è solo per questo che sono state pensate, a meno di non usare una bicicletta gravel squisitamente per cicloturismo, e allora è la disposizione delle borse e dei carichi a determinare lo stile di guida. Ma quanto parliamo di guidare una gravel intendiamo il suo spirito più puro e avventuroso, quello degli sterrati, delle mulattiere di montagna in salita e discesa con fondi più o meno scassati, e anche di qualche single-track. Tutte situazioni in cui la guida non è certo agevolata dal fondo liscio dell’asfalto, in cui le condizioni possono essere mutevoli, dalla polvere al fango, e in cui le sorprese e gli imprevisti come rocce, radici, buche e pozzanghere sono all’ordine del giorno.
E allora per guidare una gravel bisogna sapere prima di tutto come regolarne l’assetto e poi come comportarsi in sella, dalla posizione alla presa del manubrio. Il tutto con un semplice obiettivo: essere sciolti, fluidi e rilassati per riuscire a divertirsi davvero.
1. Guidare una gravel: l’assetto giusto
La prima cosa importante per guidare una bici gravel è trovare l’assetto giusto. Delle 6 regolazioni da fare a una gravel appena comprata abbiamo già parlato, ma due aspetti è bene ricordarli anche qui: avanzamento sella e altezza manubrio.
La regolazione della sella di una gravel è più simile a quella di una MTB XC o Marathon che a quella di una bici da strada, e cioè leggermente più avanzata rispetto al tubo sella e anche leggermente più inclinata in avanti. Questo, come vedremo, sarà un vantaggio tanto in salita quanto in discesa (almeno sui terreni fuoristradistici).
Il manubrio invece, a parità di dimensioni del telaio con una bdc, è un po’ più alto, e qualcuno in fase di bike-fitting potrebbe essere indotto a mettere qualche distanziale tra sterzo e attacco manubrio, per alzare un po’ la curva manubrio. Considerando che la presa bassa è sempre la più sicura e precisa, anche se si perde un po’ di aerodinamica (ma tanto su una gravel non è così importante) il manubrio un po alto va tutto a vantaggio della guidabilità sui fondi tecnici.
Fatte le opportune regolazioni, si tratta ora soprattutto di capire come guidare una gravel in discesa e in salita fuori dal fondo stradale.
2. Guidare una gravel su sterrato in salita
Che si tratti di strada bianca o di mulattiera con fondo più tecnico se non addirittura un single track in salita, guidare una gravel su sterrato in salita è tutta questione di aderenza e precisione. L’aderenza è importante sia sul retrotreno che sull’avantreno, e qui entra in gioco la regolazione della sella di cui abbiamo parlato prima. Con questo assetto, e stando seduti e con la presa bassa del manubrio, si riesce a mettere carico sulla ruota posteriore ma anche a schiacciare il busto sull’avantreno, evitando che la ruota anteriore si stacchi da terra, impennandosi e perdendo aderenza, a tutto danno della guidabilità e precisione. Una nota ulteriore: ai neofiti sembrerà più difficile, ma in questa situazione la presa bassa del manubrio è quella che garantisce più precisione rispetto alle asperità del terreno, più equilibrio complessivo e anche maggior sensibilità nell’eventuale uso dei freni.
3. Guidare una gravel su sterrato in discesa
Fatta una salita c’è sempre una discesa, e per guidare una gravel su sterrato in discesa bisogna prendere un po’ di tecnica dalla strada o dal ciclocross: peso spostato indietro, anche volendo con un po’ di fuorisella arretrando i glutei oltre il limite posteriore del sellino, e soprattutto presa bassa, perché aumentando la velocità serve ancor più precisione nella conduzione della ruota anteriore e nella sensibilità nel governare i freni. E poi è tutta questione di prendere le linee giuste, lasciar scorrere la bici ed evitare di “stortare” la ruota davanti rispetto alla traiettoria (pena un alto rischio di caduta). E questo si impara con i km e l’esperienza.
4. Assorbire i colpi su sterrato con una gravel non ammortizzata
C’è poi un tema sul guidare una gravel, ed è quello di assorbire i colpi e le asperità di uno sterrato su una bici che non ha ammortizzatori. Con una MTB, Front o ancor più Full, sono infatti gli ammortizzatori ad assorbire principalmente le asperità del terreno, su una gravel dipende tutto invece da come stiamo in sella. Il che significa due cose: quando il fondo diventa accidentato, in discesa ma anche in pianura, si può staccare di qualche mm l’appoggio del sedere dalla sella e rimanere sciolti di gambe e braccia, in modo da “coprire” vibrazioni e asperità. Quindi presa bassa del manubrio, braccia semipiegate al gomito e non irrigidite, gambe semiflesse sui pedali e pronte a “molleggiare” sulle ginocchia per evitare contraccolpi alla schiena. E questo conduce a un aspetto più generale, quello del modo in cui stare in sella su una gravel.
5. In sella a una gravel: stare morbidi con il corpo
Che poi vale per ogni tipo di bicicletta, su ogni fondo e in ogni situazione, ma in sella a una gravel vale la pena ribadirlo: stare morbidi con il corpo, mai contratti o con i muscoli irrigiditi, è il modo migliore per condurre una gravel fuori strada. Ma cosa significa guidare sciolti? Significa non stringere troppo la presa del manubrio, con il rischio di irrigidire i polsi e gli avambracci; significa mantenere spalle e braccia morbide e un po’ di angolo al gomito, per assecondare il fondo e l’assetto in sella a seconda della situazione; significa non irrigidire il busto ed essere pronti a staccare il sedere dal sellino, procedendo nel modo più fluido possibile su un terreno accidentato molleggiando con gambe e braccia. Sembra facile, ma invece soprattutto per i neofiti è la cosa più difficile da riuscire a fare con naturalezza. In una parola si tratta di guidare fluidi e rilassati, lasciando scorrere la bici il più possibile, senza strattoni e senza rigidità, ed è una cosa che si impara sapendo che è utile e pedalando km dopo km.
6. Guidare una gravel: come frenare
Sfatiamo subito un falso mito: non è vero che su sterrato non bisogna usare il freno anteriore, anzi. In pianura come in discesa, e anche su sterrato, il freno anteriore si usa eccome, anche perché è quello che davvero consente al mezzo di frenare. La questione casomai è quando e come usare i freni su una gravel quando si procede su sterrato. Ora, i principi generali per frenare con una gravel sono gli stessi identici che su qualsiasi altra bicicletta: quando si frena l’importante è avere la bici su una traiettoria rettilinea, e non in curva (quando ormai le leve freno non vanno toccate) né è il caso di toccare i freni, in particolare quello anteriore, quando la ruota anteriore non è in asse con il telaio e rettilinea rispetto alla traiettoria della bici (come può capitare per esempio se si prende un solco, o un sasso, o una radice).
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