Guidare una mountain bike in discesa è più difficile che in salita. È una regola che vale per tutti i biker dilettanti: in MTB, salire un sentiero di montagna molto ripido è meno difficile che scendere il medesimo.
Come guidare la mountain bike in discesa
Il nostro blogger Mariano Pettavino, per tanti anni presidente dell’Associazione Maestri Italiani di MTB, istruttore nazionale e titolare della nota scuola MB Aventure a Courmayeur, ci spiega la tecnica corretta per la discesa in mountain bike su ogni tipo di terreno.
“Non c’è niente di cui vergognarsi: anche se siete tutt’altro che inesperti, è difficile per tutti sapere come comportarsi in discesa su uno sterrato alla guida di una bicicletta. Per affrontare questo tipo di difficoltà tecniche, sarebbe opportuno non essere principianti e comunque, in ogni caso, sarebbe opportuno fare almeno un’uscita in compagnia di un Maestro/Guida/Istruttore di mountain bike.
E serve sempre andare a scuola per imparare i fondamenti della discesa (e non necessariamente del downhill): le scuole e i maestri di MTB non sono nati per dare sollazzo a facoltosi e annoiati turisti stranieri, ma possono servire a tutti.”
Come si scende sul pietrisco sottile
“Le indicazioni precedenti sul peso indietro e “fuori sella” sono sempre valide, ma questo tipo di terreno è viscido, simile alla sabbia, e le ruote tendono a scivolare. Tutto ciò deve essere contrastato con lo spostamento del peso in avanti. Molti pensano che su questo tipo di terreno si debba guidare “col sedere”, cioè frenando con la ruota posteriore per curvare in derapata controllata. Non è certo necessario, tutt’altro: bisogna anche essere capaci di scendere in costante sbandata controllata e spesso si ricorre a questa tecnica solo quando la bici ci scappa da sotto la sella.
Vale la pena invece andare piano e controllare l’ingresso in curva, anche usando il piede interno (ovviamente sganciato dal pedale) come punto di appoggio a terra. Tira il freno posteriore e sposta il peso sulla bici buttando il sedere oltre la curva, ma lasciando il baricentro del peso all’interno. Ricorda di frenare con decisione sul dritto per poi “fare pendolo” anche con la ruota davanti in curva.”
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Come si scende sui sassi di medie dimensioni
“Ciottoli più o meno levigati, grandi come arance: la velocità insieme al colpo d’occhio rappresentano le armi fondamentali per affrontare questo tipo di terreno. La posizione in “fuori sella” è sempre fondamentale. In queste condizioni è meglio cercare di guidare e fare le linee giuste o è meglio andare dritto e galleggiare? La tecnica più corretta è la seconda: bisogna guidare sulle uova, cercando di non essere rigidi in sella, ma molto mobili e leggeri.”
Come si scende sul bagnato
“L’utilizzo corretto delle marce ci permette di domare il fango e il sentiero bagnato. Scendi di marcia quando le ruote diventano troppo viscide: proseguire non richiede forza o potenza sui pedali, ma il giusto rapporto e una potenza erogata con attenzione.”
Come si scende su terra ed erba asciutte
“Questi due terreni possono darci preoccupazioni solo se caratterizzati da forti pendenze. In questo caso, la corretta posizione in sella già spiegata nei punti precedenti dovrebbe essere sufficiente per affrontare la discesa al meglio.”
Come si scende su una pietraia
“Parliamo di pietrisco, misto a rocce grandi come meloni e di più. Una delle superfici più pericolose che capita di sovente di incontrare soprattutto in alta montagna. Che fare? Guardare avanti: la priorità è trovare con gli occhi la migliore linea da seguire. Tra i sassi di grosse dimensioni, molte volte si creano dei passaggi che è bene utilizzare. Non bisogna cercare di galleggiare su questi pietroni andando dritto per dritto, ma bisogna guidare e controllare la velocità.
La posizione in bici è la più classica: sedere “fuori sella” per mantenere il baricentro basso e il peso sulla ruota di dietro, in modo tale da aumentare la stabilità della bici. Le dita pronte sui freni e la completa padronanza del mezzo fanno il resto. Bisogna stare ancorati al manubrio e, pur lasciando il peso dietro, cercare di fare pressione anche sulla ruota anteriore, spingendo con le braccia verso terra per dare un punto di presa alla ruota.”
Credits: Bormio Roby Trab
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