Il dolore ai glutei in mountain bike è un problema molto diffuso. Può comparire in chi ha appena iniziato ad andare in MTB e non è assolutamente allenato, in chi riprende dopo l’inverno e ha un livello di allenamento basso rispetto ai propri standard e anche in chi pratica mountain bike regolarmente, in ogni stagione, e non ha certo problemi di condizione fisica. Il motivo è molto semplice: i glutei sono uno dei 5 punti di contatto tra il ciclista e la bicicletta, nonché il più critico e delicato, e i glutei sono muscoli grandi e complessi che svolgono un compito essenziale, quello di collegare le catene muscolari tra la parte inferiore e quella superiore del corpo.
Ma dire male ai glutei in mountain bike può voler dire molte cose anche molto diverse tra loro.
In molti casi – anche l’80% secondo una ricerca sul J Sexual Medicine – per male ai glutei si intende in realtà qualcosa tra formicolio, intorpidimento ed ematomi dolorosi. In questo caso il problema è provocato principalmente del sellino. Generalmente è proprio il tipo di sella, che per lunghezza e larghezza, dislocazione dei rivestimenti e altre caratteristica non è adatta al peso, alla conformazione del bacino e al posizionamento in sella del rider. Spesso si risolve con una migliore regolazione in altezza, inclinazione e arretramento del sellino (cose per le quali è molto consigliata una visita biomeccanica), altre volte la cosa migliore da fare è cambiare sellino. Ma comunque è un problema facilmente risolvibile con un piccolo investimento economico, come abbiamo già descritto in questo articolo di approfondimento. La controprova è abbastanza semplice: se smontati dalla mountain bike, o nel giro di qualche ora fino al massimo di una giornata, non si hanno problemi a camminare o a stare nella posizione eretta si tratta di un problema legato al sellino.
Quando invece è proprio dolore ai glutei ed è di tipo muscolare, con fitte dolorose alla natica e alla zona dell’anca, con anche una sensazione di formicolio dei nervi, e magari il dolore che si irradia anche alla zona posteriore della coscia, allora è molto probabile che si tratti della sindrome del piriforme. E la sindrome del piriforme è uno dei problemi maggiori per chi va in bicicletta, mountain bike o strada che sia.
Dolore ai glutei in mountain bike: la sindrome del piriforme
La sindrome del piriforme è un disturbo neuromuscolare che colpisce non solo i ciclisti. Per esempio ne possono essere toccati anche i runner e in generale gli sportivi che, nella metà dei casi, accusano un episodio traumatico alla natica, all’anca o nella zona lombare della schiena.
Di tutti i muscoli che lavorano in bicicletta, il piriforme è un piccolo muscolo che si trova in profondità dietro al grande gluteo, serve per ruotare all’interno e all’esterno l’anca e in generale la gamba e il piede, oltre che per camminare e stare in posizione eretta, e si trova esattamente sopra il nervo sciatico. Motivo per cui spesso si confonde la sindrome del piriforme con un attacco di sciatica o sciatalgia.
Nei ciclisti la sindrome del piriforme è causata dalla specifica meccanica della pedalata. In pratica: i glutei sono il punto di contatto fisso con il sellino, mentre le anche si flettono e si estendono ciclicamente e ripetutamente per imprimere forza sui pedali. In tutto questo movimento il muscolo piriforme cerca di controllare che il movimento delle gambe avvenga “in asse”, cioè senza allargare o stringere le gambe (adduzione e abduzione del femore) o ruotarle (intra o extrarotazione del femore) e cerca di stabilizzare il bacino.
Escludendo, per il caso specifico del dolore ai glutei in mountain bike, gli eventi traumatici, le cause della sindrome del piriforme per chi va in bici possono nascere da difetti posturali e dall’ipersollecitazione della muscolatura. In pratica: pedalata dopo pedalata, senza un corretto allineamento o postura in bici, il piriforme si infiamma, infiammando a sua volta il nervo sciatico.
Se oltre al dolore e alla sensazione di formicolio, ai glutei e anche alla coscia, si prova dolore e fastidio anche quando si cammina o si rimane in piedi, e si fatica a ruotare all’esterno e all’interno il piede, allora è molto probabile che si tratti di sindrome del piriforme.
Dolore ai glutei in mountain bike: cosa fare
Nel caso di un sospetto di sindrome del piriforme la prima cosa da fare è interrompere l’attività, perché ogni pedalata in più aggrava il problema, e rivolgersi a uno specialista che confermi la diagnosi, attraverso esami strumentali o specifici come la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (MRI). Ovviamente, su indicazione di un medico, antidolorifici e antinfiammatori possono aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione nell’immediato.
Un programma fisioterapico per ridurre la compressione del nervo sciatico e, una volta finita la fase acuta, un programma di allungamento muscolare (stretching) e di riequilibrio del gruppi muscolari interessati possono aiutare a evitare ricadute nello stesso problema. Insieme a ciò rivedere la regolazione della bicicletta insieme a un biomeccanico può consentire di eliminare gli errori di allineamento della pedalata che, a lungo andare, generano la sindrome del piriforme.
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